Volendo eliminare Tigre-Uno,
la mangiatrice d’uomini presente
nella regione indiana del Maharashtra,
ci son voluti droni e telecamere,
appostamenti, agguati, prestazioni
di duecento persone volontarie
che hanno appeso bocconi a tronchi e rami,
e trappole olfattive come “obsession”,
un’essenza aromatica basata
sul “civetone”, un ritrovato chimico
prossimo al feromone, ricavato
dallo zibetto, un animale che,
a detta degli esperti americani,
emettendo un odore irresistibile,
serve per attirare anche i giaguari.
Non funzionando questi ed altri inganni
come l’uso di ranger specialisti
supportati da cani e marchingegni
tecnologici ad alto rendimento,
c’è voluta una scarica mortale
di pallettoni, buona per finire
un dinosauro del Jurassic Park,
per avere ragione del felino
dedito alla carnivora violenza.
È spirata cosí, tra fronda e fronda,
la predatrice alfa, Tigre-Uno.
È stata uccisa per la deterrenza,
dicono gli assassini. O è un espediente
di comodo, uno scaltro stratagemma
per togliere di mezzo un concorrente
predone della Terra, e dominare
da solo le risorse e le creature,
Ne risulta che l’uomo, a ben guardare,
campione alfa è lui delle iatture
e ciò finché la sua animalità
avrà ragione sull’umanità.
Quando sconfiggerà la predazione
animica, la tigre ed il leone
si ammansiranno, e il mondo mite e bello
farà dormire il lupo con l’agnello.
Il cronista