E viene il tempo buono, il tempo bello.
Sta ancora lí, tra i rami nudi, cuore,
il nido dalla scorsa primavera,
amorevole intreccio d’erbe e giunchi.
Attende che dall’alto plani un volo,
magari il nostro, e lo riporti in vita:
frulli, gorgheggi, pigolíi, riposi
dopo tanto sfidare vento e cielo
con gli agguati di grandi predatori.
È ancora lí, per questa primavera,
per altre ancora, se la piuma regge,
e dura la parabola del canto
lungo la gamma delle melodie
a raccontare il seme che diventa
di nuovo frutto e ancora tronco e foglia,
nell’incessante verde rifiorire.
E altri poi verranno ad abitare
l’albero portentoso, e intrecceranno
erbe e giunchi tra i rami, canteranno
sfidando il vento e i grandi predatori.
Perché la vita è questa, cuore, e sgrana
veloce il tempo in brevi ore e giorni,
crudo rosario cui cadenzi i battiti
nel sogno di una vaga eternità.
Ma resta il nido, pronto nell’attesa
di voli acerbi e canti di speranza.
E torna il tempo bello, il tempo buono.
Fulvio Di Lieto