Incontro svoltosi a Roma sabato 27 e domenica 28 aprile 2019
È stato un piacere poter incontrare a Roma amici provenienti da tutta Italia che stanno seguendo, secondo le indicazioni di Massimo Scaligero, la Via operativa della Liberazione del Pensiero.
Non si è trattato di una commemorazione del grande pensatore italiano ma di una riconnessione al Suo Insegnamento, che è un ramo dell’albero sempreverde donatoci da Rudolf Steiner.
Lascerei la descrizione delle giornate ad alcuni partecipanti, che hanno scritto su Facebook.
Il vissuto interiore delle giornate è reso in maniera tanto viva che avrei piacere fosse condiviso con tutti i lettori de L’Archetipo.
Fabio Burigana
Questo il video con la voce di Massimo proiettato durante il Convegno:
www.youtube.com/watch?v=WGU-F2pN69k&t=21s
Marzia Nenzi: Buongiorno amici, ieri il viaggio di ritorno da Roma a Trento è stato per me leggero e lieto. L’avervi conosciuti di persona è stato un dono, ed il pensiero che questo “germoglio spirituale” che abbiamo piantato insieme nelle nostre anime possa svilupparsi nel tempo in una nuova rigogliosa pianta è una speranza da coltivare tutti insieme. Grazie a tutti!
Alessandro Bracaccini: La mia impressione e il mio giudizio sono talmente positivi che mi stupisco di come mai non ci abbiamo pensato prima ad organizzarlo! Per questo i primi ringraziamenti vanno ad Antonio Chiappetta, che ha avuto la giusta intuizione.
A mio parere, riunire tramite Facebook da tutta Italia quasi un centinaio di persone interessate a Massimo Scaligero e all’approccio operativo nell’Antroposofia è stato un enorme successo. Al di là dei numeri ho percepito molto entusiasmo, sia per i contenuti che sono stati affrontati che per il fatto di incontrarsi di persona, dal vivo.
Ho notato che porre una questione, una domanda, in uno dei gruppi specifici che frequentiamo, porta sí anche ad un approfondimento e svisceramento della questione molto profondi, ma spesso ad un disperdersi del tema centrale in mille rivoli diversi (a volte anche poco attinenti). Esporre un dubbio o chiedere una delucidazione di persona, come è stato possibile fare a Roma, permette di avere una risposta immediata, a voce viva, calibrata sul richiedente, che a sua volta può misurarla su chi gliela sta esponendo e permette anche, sempre in presa diretta, a qualcun altro di fare aggiunte, specificazioni, o anche solo di esporre la sua personale esperienza, se diversa.
Sempre a questo riguardo ho apprezzato tantissimo, perché era davvero palpabile, l’estrema disponibilità degli “anziani” a mettere a disposizione la loro conoscenza acquisita sul campo in decenni di pratica. Non ho minimamente sentito lo stacco tra esperti e neofiti, l’atmosfera che ho percepito io era davvero da compagni di strada, ognuno pronto a dare quel che aveva. Per questo mi sento di ringraziare i relatori e tutti quelli che hanno parlato: hanno davvero dimostrato uno spirito di servizio che non davo per scontato e che quindi ora mi gusto anche di piú! L’organizzazione è stata ineccepibile: Fabio sembrava un coordinatore di convegni professionista; la scelta dei brani di Massimo, letti magistralmente da Corrado, molto azzeccata (va bene che nell’opera di Scaligero dove attingi attingi, senza sbagliare mai); gli audio originali, che non avevo mai ascoltato prima, molto chiari e vertenti su questioni centrali; importante la decisione di aprire e chiudere la giornata di domenica con i 10 minuti di concentrazione. Poi, avere riuniti insieme molti di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere dal vivo Massimo e sentirli ricordare Suoi diretti consigli che ricevettero, o anche aneddoti dei loro incontri, è una grande emozione!
Parlando con varie persone nei momenti di contorno, a cena, pranzo, nelle pause, ho rilevato negli altri un pari apprezzamento e un pari entusiasmo, per questo motivo sostengo e richiedo a gran voce di dare un continuo a questa esperienza!
Secondo me la cadenza giusta sarebbe di due volte all’anno, quindi di fare la prossima dopo l’estate, magari ad ottobre, col primo fresco. Le formule, gli argomenti e le modalità saranno da discutere e decidere insieme, ma intanto fissiamo subito un week end autunnale come obiettivo. Propongo anche la sede di Trieste per la prossima edizione, sia perché ho sentito diverse persone che avevano questa stessa idea, sia per provare ad avere all’incontro “persone operative pluridecennali” che non c’erano a Roma, sia perché, anche realisticamente e simbolicamente è una città che, come Roma, ha recepito (e proseguito) tanto di quanto dato da Massimo.
Francesco Corona: Sono rimasto colpito da come Corrado Solari ha parlato della meditazione secondo il canone scaligeriano, e del fatto che nel cuore si ravviva la catalizzazione della Forza-Luce intesa come processo di eterizzazione del sangue. E quindi, riprendendo il pensiero e gli scritti di Massimo, ho sottolineato come questa Forza-Luce dal cuore debba necessariamente ascendere in un punto preciso del centro della testa, compreso tra la ghiandola pineale e la pituitaria, che l’antico asceta viveva come identificazione del Jivatman con il Paratman e Massimo identifica nel “Non Io, ma il Christo in me” di Paolo come affermazione costante del Logos nell’uomo dei nuovi tempi. Inoltre, si è parlato con Fabio Burigana dell’incorruttibilità del corpo eterico e di quanto sia urgente il suo ripristino cosciente nell’epoca attuale, per difendersi dagli attacchi degli Ostacolatori.
A questo punto siamo entrati, con le osservazioni di Fulvio Saggiomo, nell’essenza dell’Operatio Solis, esplicitando il concetto di “Pietra filosofale”, intesa come capacità di sospendere e invertire il respiro, ovvero trattenere anidride carbonica ed emettere ossigeno, come fa la pianta, realizzando quello che l’antico asceta chiamava corpo di diamante-folgore (Vajrayana) e che Massimo sottolineava essere la Via del Graal, o Via di Michael.
Tecnica ben evidenziata nei pittogrammi neolitici della Grotta dei Cervi di Porto Badisco, da me esposti in anteprima durante il Convegno, ed originata dal risveglio della Kundalini, che nella fattispecie diviene la vera Kundalini d’Occidente, come rivelato da Massimo nel suo libro dal medesimo titolo, oltremodo differenziata nella metodica ascetica del tipo umano attuale.
Rita Carone: È stata una bellissima esperienza essere a Roma cosí numerosi a lavorare insieme per lo stesso intento. Ringrazio tutti di cuore.
Fulvio Di Lieto: Molti e vari sono gli aspetti che hanno reso straordinario il Convegno che si è tenuto a Roma il 27 e 28 aprile per ricordare Massimo Scaligero. La nota dominante che lo ha caratterizzato è stata lo spirito di fratellanza cenacolare, la semplicità dei modi e la determinazione di tutti i convenuti nel proposito di fare dell’occasione una ricorrenza costante, nel comune lavoro per la Scienza dello Spirito. Di grande interesse il tema della Tripartizione affrontato da Andrea Di Furia, e particolarmente toccanti due interventi: quello di Laura Pazzano, che ha reso la tragedia letteraria un’esperienza catartica, e quello di Bruno Abrami, con la vocalizzazione dell’incipit del Vangelo di Giovanni: «In principio il Verbo».
L’atmosfera mi ha ricordato un pensiero di Giovanni Colazza sull’efficacia risolutiva del lavoro spirituale svolto in comune, della forza che, scaturita dai singoli animi, può influenzare gli eventi globali: «Ho accennato altre volte, in riunioni recenti, l’importanza che hanno i nostri pensieri come forze capaci di affluire nell’ambiente e modificarlo. È evidente, dagli insegnamenti della Scienza dello Spirito, che è sufficiente un piccolo numero di persone, che lavori in senso spirituale, per migliorare permanentemente l’atmosfera di una città. Infatti, nell’episodio biblico di Sodoma e Gomorra, Geova disse che avrebbe risparmiato la città se ci fossero stati almeno sette giusti. Ciò significa che c’è la possibilità di salvezza per una comunità quando vi sia un nucleo di persone capaci di pensare fortemente nella direzione spirituale». Questo è il compito che ci siamo proposto, cui intendiamo tenere fede.