Ricordate la palla strumpallazza?
La si poteva usare in mille modi:
schiacciandola, straziandola coi piedi,
lanciandola con forza contro il muro,
e lei tornava in forma come prima,
tonda e molle, disposta a farsi prendere
come trastullo e oggetto di capriccio
da bambini viziati e alquanto sadici.
E sorrideva pure, con gli occhioni
sgranati, come a dire: «Son contenta
di farti divertire. Sono palla
e rotolo, mi sgonfio e mi rigonfio.
Posso essere sempre strapazzata!».
E cosí, ragazzotti ben nutriti,
bulli di corpo e rapidi nel gioco
delle tre carte, senza molti scrupoli,
approfittando di parenti stretti
abili nel giostrare coi quattrini
degli altri, hanno creato una paranza
di gente svelta a prendere la palla
e fare dell’Italia un vile scambio
di bolle avvelenate e fondi tossici,
e coi proventi finanziare cosche,
squadre e partiti, con il solo scopo
di ridurre l’Italia a strumpallazza,
per divertire il mondo, nuda, in piazza.
Il cronista