LA CIRCOLAZIONE DEL DENARO
MIMA LA CIRCOLAZIONE
DEL SANGUE E DELLA LINFA
«Come il sangue scorre
attraverso il corpo umano,
cosí i beni, quali merci,
scorrono per tutte le vie possibili
attraverso l’organismo economico».
Rudolf Steiner, I capisaldi dell’economia
(O.O.N° 340)
Prima di seguire i flussi di denaro e di ricercare nel sotterraneo corporeo la correlazione con il flusso emato-linfatico, dedichiamoci a riconoscere e a caratterizzare le diverse qualità di denaro. Esse vengono mirabilmente presentate ad esempio in due fiabe dei Fratelli Grimm. Nella prima, “Pelle d’orso”, compare subito il denaro di prestito, che il protagonista, un soldato, riceve dal diavolo e a cui può attingere pescando nelle tasche della giubba verde (ma questo colore non esprime la penuria di denaro?!) concessa in prestito per sette anni e da restituire con enormi interessi: la sua anima! a meno che… vi lascio alla lettura della fiaba! La seconda qualità appare nel denaro di acquisto o di consumo utilizzato per le incombenze quotidiane e i costi del soggiorno in albergo di Pelle d’orso, il nomignolo affibbiato al soldato dal diavolo.
Infine ecco il denaro di donazione, che Pelle d’orso distribuisce ai bisognosi incontrati di volta in volta e al padre di tre belle figlie, ora in rovina economica.
Nella seconda fiaba, “Lo Spirito nella bottiglia”, appare invece dapprima il denaro di donazione, che il padre taglialegna destina al figlio per i suoi studi in Medicina; soldi non bastanti, cui si aggiunge, per completarli, il ricavo della vendita dell’ascia d’argento nel finale della fiaba e la generosa donazione che il figlio dà al padre per sostenerlo nella vecchiaia. Il denaro ricavato dalla vendita citata è in piccola parte destinato a rifondere il prestito dell’ascia inservibile al vicino con tanto di interessi. Il ricavato della vendita all’orefice va considerata come denaro di acquisto, che si tramuta nelle altre due qualità per iniziativa dello studente. Muovere il denaro significa proprio una trasmutazione continua; e la parte preponderante, non a caso, vira verso il denaro di donazione.
Cosí passiamo ora ad ampliare la conoscenza delle tre qualità anticipate dalle immagini delle due fiabe.
Il denaro di donazione è indirizzato al futuro, in quanto viene destinato a tutto il percorso formativo-culturale dei giovani, in particolare, per far sbocciare i talenti ricevuti in dotazione alla nascita; oltre l’adolescenza può servire a finanziare borse di studio, ricerche e viaggi culturali; in senso piú lato va a sostenere i costi di convegni, corsi e iniziative sia di attività individuali sia associative, a carattere culturale-spirituale.
Il denaro di scambio, di compravendita o di consumo ha per certi versi un carattere polare, perché proviene dal passato: i manufatti artigianali e qualsiasi prodotto fabbricato in serie sono frutto di progettazioni e azioni già svolte, e il denaro, sulla base di una specifica valutazione, giunge a rappresentarne il controvalore una volta che la forma antica del baratto è stata superata. Tale forma di denaro è rivolta ai beni di consumo, sia di prima necessità sia di natura superflua, e inoltre al patrimonio immobiliare. Tale tipo di denaro ci può porre la domanda: chi ci guadagna in questo scambio? Entrambi! Se sapranno farlo fruttare con i semi nascosti negli oggetti scambiati.
Il terzo tipo, il denaro prestito o di credito, richiama la massima presenza dei contraenti. L’economia basata sul baratto fu trasformata dai Templari con l’economia impostata sul denaro di prestito. In tempi recenti va ricordata l’iniziativa di microcredito promossa da Muhammad Yunus, inizialmente a Jobra, in Bangladesh.
Tale qualità di denaro è centrale per la realizzazione di idee e lo sviluppo e la diffusione di iniziative al fine di sostenere l’investimento iniziale. Il denaro di prestito, per non essere confuso con quello di donazione, come capita spesso nelle relazioni umane poco chiare, si caratterizza per il tasso d’interesse applicato alla cifra prestata. E per non essere equivocato con il denaro di acquisto ci sta il secondo diaframma: la determinazione della durata temporale del prestito. Esso vive in un costante presente. In tale dimensione va inserito anche il denaro di risparmio. Per esso noi Italiani abbiamo un’atavica inclinazione, come recitano i proverbi già citati in precedenza. Il denaro di risparmio è iscritto in una pausa temporale piú o meno lunga, in attesa di prendere il via verso il faro del futuro sotto forma di denaro di donazione, oppure verso il faro del passato nei mille rivoli del denaro di acquisto.
Soffermiamoci ancora sul denaro di prestito, che comporta una reciprocità karmica, ancor piú stringente rispetto agli altri due. Molti storcono il naso quando vengono tirati in ballo gli interessi, in quanto la loro determinazione evoca ricordi da usurai. In realtà chi presta rinuncia all’utilizzo del denaro per consentire ad un altro di impiegarlo in modo fruttifero, e l’interesse svincola colui che lo riceve dall’utilizzarlo o dall’obbligo di riprestarlo a sua volta riconoscendo al contempo la rinuncia del prestatore.
Il denaro circola di mano in mano anche se negli ultimi anni si sta inabissando dietro i bancomat e le carte di credito/debito. Il termine circolazione ci spinge a ricercare nel corpo umano il flusso di un’altra liquidità (!): il sangue in primis.
Se osserviamo il flusso circolatorio del sangue nel nostro corpo, possiamo delimitare tre ambiti:
Il primo parte dal ventricolo sinistro, scorre lungo l’aorta addominale e ritorna all’atrio destro, via cava inferiore, dopo aver irrorato il sistema del ricambio e degli arti inferiori.
Il secondo ambito, sempre in partenza dal ventricolo sinistro, si sfiocca dall’arco aortico e, tramite le arterie carotidee raggiunge il cervello e tutti gli organi neurosensoriali del capo, per ritornare, via cava superiore, all’atrio destro.
Il terzo territorio, infine, va distinto a partire dal ventricolo destro e, tramite le arterie polmonari va a costituire il piccolo circolo, che fluisce nel sistema ritmico polmonare e va a sboccare, tramite le vene polmonari, all’atrio sinistro.
Che relazione possiamo rintracciare fra la triplice circolazione del sangue e la triplice circolazione del denaro?
La grande circolazione bagna il sistema del metabolismo e degli arti inferiori, che si contraddistingue sia per la prevalenza dei processi anabolici-costruttivi, sia per la coscienza dormiente, sia per la connessione con le forze volitive dirette verso il futuro. Tali caratteristiche ci fanno propendere verso l’identificazione della grande circolazione sanguigna con il denaro di donazione.
Di converso la circolazione cerebrale si effonde nel capo, sede principale del sistema neurosensoriale, in cui si svolgono prevalentemente processi catabolici-distruttivi a favore della coscienza di veglia, che vi si innesta grazie alle forze di pensiero, impulsate dal passato. A questa circolazione fa da specchio il denaro di acquisto, vero e proprio denaro di consumo.
Restano da trovare i correlati fra la piccola circolazione sanguigna il denaro di prestito. Dove ritroviamo nel corpo il tasso d’interesse corrispondente ad una delle due differenziali del prestito? Nel cosiddetto spazio morto, in cui non avviene lo scambio gassoso nella dinamica respiratoria. E il secondo diaframma del prestito? Ci pensa il cuore a scandire il tempo tramite tutto il sistema di conduzione in esso incorporato. È proprio la circolazione coronarica del cuore, invece, che può essere delineata come il flusso corrispondente al denaro di risparmio. Quest’ultimo è riservato per una quota alle necessità preventivabili per i bisogni propri e di coloro che ci stanno a cuore e per una quota sosta all’interno del cuore nelle numerose pause di sospensione dei ritmi solari di sistole/diastole per dirigersi verso la grande circolazione, oppure in direzione della circolazione cerebrale, in altri termini verso il futuro o verso il passato.
In seno alla circolazione coronarica arteriosa vengono distinti due settori di irrorazione del cuore: il destro, bagnato in prevalenza dall’arteria coronarica di destra, e il sinistro, irrorato per lo piú dall’arteria coronarica di sinistra. La sinistra riceve, la destra dà: un archetipo ricorrente, che ritroviamo ad esempio nell’“Ultima Cena” dipinta da Leonardo in cui il Cristo porge a Giuda con la mano destra il pane, invitandolo ad eseguire il suo compito karmico.
Le cose si complicano se mettiamo in gioco il denaro capitalizzato, che è frutto dell’attività spirituale umana. Tale denaro non può stagnare o arrugginire in cassaforte, ma deve circolare, ad esempio come capitale di prestito che, nel rapporto tra finanziatore e debitore, diventa capitale di debito.
[La circolazione del capitale di debito] si trova inserita in un’attività organica sociale, cosí come è in un’attività organica umana o animale il sangue quando scorre attraverso la testa e viene utilizzato per ciò che produce (R. Steiner, I capisaldi dell’economia, op.cit.).
Il capitale di debito parte nell’area circolatoria attinente al prestito, cioè quella ritmica, ma per il suo utilizzo afferisce alla sfera circolatoria del capo, quella del denaro di consumo.
Il denaro di rendita, che si ottiene nella cessione di un bene o nel godimento di un diritto come nell’eredità, nella rendita fondiaria, nell’affitto, consiste in una forma di donazione riflessa e obbligata, in altri termini inversa. Tale denaro può essere riconosciuto proprio nel cuore, l’avamposto del sistema del ricambio nel sistema ritmico. E precisamente può essere individuato nel settore di sinistra della circolazione coronarica, in quanto la rendita in senso lato deriva dall’aver ricevuto denaro di donazione.
È il momento di distinguere all’interno di ogni circolazione la qualità del sangue come arterioso o venoso.
Il sangue arterioso incorpora l’ossigeno attinto dall’aria per il tramite dell’apparato polmonare; va dal cuore alla periferia e porta il gesto del dare cui fa da contraltare il gesto del ricevere da parte del sangue venoso che, carico di anidride carbonica, giunge dalla periferia al centro cardiaco.
C’è una variante nel circolo venoso: il circolo portale, che sul piano anatomico rinveniamo in tre distretti: quello epatico, il piú ampio e il piú noto; quello ipofisario e quello surrenalico. I pignoli come me aggiungono il circolo portale del mesonefro, uno stadio di formazionale embrionale del rene nel corso del primo mese.
Cos’ha di particolare il circolo venoso portale? Presenta una doppia circolazione venosa, intervallata da capillarizzazione duplicata. Come un doppio controllo doganale, anzi in termini economici un dazio (riferito al circolo ipofisario) o una tassazione, una donazione obbligata (in riferimento al circolo epatico).
Se ci riportiamo alla circolazione coronarica dobbiamo distinguere il flusso venoso coronarico, che possiamo attribuire alla quota di sano risparmio, mentre il flusso arterioso della coronaria sinistra, a cui va corrisposto, per il lato di riferimento, la gestione dei debiti contratti nell’ambito del denaro di prestito; e il flusso della coronaria di destra a cui va attribuito la gestione dei crediti.
E la circolazione linfatica come si rapporta con la circolazione del denaro? È interessante osservare che la linfa, liquido di drenaggio degli organi di tutto il corpo, viene convogliata attraverso una fitta rete di vasi nei due dotti terminali: il dotto toracico e il dotto linfatico destro. Il primo drena le regioni dell’uomo inferiore, l’arto superiore sinistro, il collo, l’emitesta sinistra e il cuore sinistro; il secondo il collo e l’emitesta destra, l’arto superiore destro, i polmoni e il cuore destro.
Insomma tutti e tre i sistemi corporei sono coinvolti. La circolazione linfatica, attraverso i suoi dotti terminali, sbocca nel sistema venoso, e precisamente nelle due succlavie e giugulari interne, che confluiscono nella vena cava superiore e quindi nell’atrio destro del cuore.
Occorre a questo punto scovare una forma di denaro che sia in rapporto con tutte e tre le qualità di denaro finora esemplificate: è il denaro finanziario.
Esso opera come denaro di acquisto in tutte le azioni quotate in Borsa e nei cosiddetti Fondi; come denaro di prestito nelle Obbligazioni (tra cui annoveriamo i B.O.T. e i Bond) e come denaro di donazione in tutte le Rendite finanziarie di cui disponiamo.
E tuttavia affiorano nuove domande: cosa accade nella miscelazione della linfa con il sangue venoso? E l’atrio destro che ruolo gioca in rapporto alle altre tre camere cardiache, visto che il cuore è la casa dell’organizzazione dell’Io? E, per estensione, come correliamo il tutto alla circolazione del denaro?
Mi incammino in direzione della prima domanda. Il denaro finanziario, veicolato in immagine dalla linfa, va a confluire nell’origine del denaro stesso: il denaro di acquisto e del suo avo, il baratto. L’afflusso della linfa nel sangue venoso può svolgersi in modo salubre o patologico: in quest’ultimo caso la linfa appare carica di detriti e sedimenti che appesantiranno la circolazione del sangue favorendo depositi malsani. Tradotto in termini monetari, significa che le risorse finanziarie viaggiano in direzione della speculazione, il che significa fare i soldi con i soldi: come giocare a carte coperte con il mondo spirituale, senza la piena coscienza di chi muove il denaro e dove è diretto.
Nel termine speculazione è insito lo speculum, lo specchio, che nella fisiologia organica può essere individuato nel cervello, lo specchio argenteo della corporeità sottostante. E difatti le vene giugulari e succlavie drenano il sangue dal cervello.
C’è un’altra lettura di questo scorrimento della linfa nel sangue venoso: «Se con l’occhio spirituale osserviamo la linfa non ancora diventata sangue, vediamo entrare ed uscire il karma. …Quel che la linfa non lascia salire, e quindi non passa nel sangue, si raccoglie nella profondità del subconscio, forma nelle sue profondità un nocciolo che portiamo attraverso la porta della morte, quando ci liberiamo dei processi materiali. È il karma in divenire». Cosí si esprime verso la fine della settima conferenza del ciclo di Medicina Pastorale (O.O. N° 318) l’Iniziato dei Nuovi Tempi, spalancando la visione di un orizzonte ben piú vasto dall’altezza della sua veggenza.
Qui karma e denaro si incrociano, piú precisamente karma futuro e denaro finanziario.
Ora scorriamo insieme le risposte alle altre due domande.
L’Io abita differentemente l’Entità umana quadripartita nelle quattro stanze del cuore.
Nell’atrio destro, in cui confluisce il sangue venoso delle due cave e del seno coronarico, praticamente di quasi tutto l’organismo triarticolato, si esprime il rapporto dell’Io con il Fisico. Dal ventricolo destro sbocca il sangue venoso attraverso le due arterie polmonari e si dirige verso i polmoni: si evidenzia il rapporto dell’Io con l’Anima, l’Astrale.
All’atrio sinistro giunge il sangue arterioso tramite le vene polmonari: la rivivificazione del sangue con l’innesto dell’ossigeno caratterizza il rapporto dell’Io con l’Eterico.
Infine dal ventricolo sinistro, la quarta stanza, il sangue arterioso aggetta nell’aorta ascendente e nell’aorta discendente, che quasi all’imbocco si dirama nelle due arterie coronariche. Nella stanza piú grande rifulge il rapporto dell’Io con se stesso, con tutta l’Entità umana.
Nel cuore il sangue viene percepito. Nel cuore si esprime la Casa Comune dell’Uomo.
Come possiamo leggervi la circolazione del denaro?
Nel ventricolo sinistro viaggia l’espressione dell’Individualità in Cammino evolutivo nell’organismo sociale. Nell’atrio sinistro ritroviamo il senso comunitario della sfera politica.
Nel ventricolo destro pulsa il senso comunitario della sfera culturale. Nell’atrio destro affluisce il senso comunitario della sfera economica.
Il cuore è una magnifica sintesi dell’individualità esprimentesi nel sociale e il sangue-denaro ne è uno strumento.
Angelo Antonio Fierro