Il cristianesimo quale fatto mistico

Spiritualità

Il cristianesimo quale fatto mistico

Come si può superare l'angoscia

 

Quell’abisso tra fede e conoscenza, in riferimento al quale si concludeva il precedente articolo, aperto dall’epoca scientifica che si afferma alla metà del diciannovesimo secolo, pare ormai irresolubile. Anche i piú importanti rappresentanti religiosi, nell’ambito dell’umanità europea e americana cosí unilateralmente predisposta all’individualismo (R. Steiner, Conferenza del 10 ottobre 1916, Come si può superare l’angoscia animica del presente – O.O. N° 168), finiscono per rimandare nelle questioni decisive al perentorio giudizio della Scienza.

 

Quest’ultima, come abbiamo già tentato di specificare, è assolutamente giustificata se diventa tecnologia, se è socialmente utile, ma se vuole dare qualcosa di significativo nella sfera del sapere umano e della civiltà, finisce per imporre le caratteristiche tipiche della civilizzazione decadente e morente (R. Steiner, Digressioni sul Vangelo di Marco, O.O. 124).

Tra fede e scienza

Tra fede e scienza

 

La Scienza dello Spirito sottolinea come tale dissidio, tra fede e conoscenza scientifica, sia potenzialmente superabile. Nel Quinto periodo post-atlantico le prove e le resistenze che l’ani­ma cosciente deve affrontare rivelano che «la realtà del Cristo penetra già nelle singole anime» e che nell’interiorità piú profonda noi tutti portiamo il Cristo. «L’intelletto è qualcosa che in sé racchiude molto. Oggi non se ne tiene ab­bastanza conto» (op.cit. 168); ciò porta all’istin­tiva incomprensione e alla reciproca diffidenza tra gli uomini.

 

Il “senso sociale”, mezzo indispensabile correttivo e moderatore, deve emergere in modo cosciente come concretizzazione di una antropologia pratica, di un interesse sociale e umano che si esplica nell’azione conoscitiva e nell’impulso morale. «La Scienza dello Spirito svilupperà questa giusta comprensione se uscirà dall’astrattezza per entrare nel concreto, nel pieno della vita; se nei circoli che la coltivano nascerà, dal risvegliato interesse per l’uomo, un nuovo tipo di antropologia» (op.cit.).

 

Ciò significa conoscenza spirituale, nella linea della Rivelazione di Michele manifestatasi con la comparsa sulla scena di Rudolf Steiner. Rivelazione disponibile per l’intelletto individuale aperto all’ignoto, sperimentabile con metodo da verificare giorno dopo giorno con lo stesso rigore delle scienze matematiche e naturali.

gerarchie

 

È però fondamentale, in tale dimensione noetica, la consapevolezza che le Gerarchie ci vengono incontro se accogliamo nella conoscenza pratica e nella conseguente azione morale il Mondo Spirituale. Le Entità spirituali, infatti, «ci possono aiutare solo se siamo in grado di formarci pensieri su di loro. Anche se non siamo penetrati con la chiaroveggenza nel Mondo spirituale, basta sapere di loro per riceverne aiuto. Quando studiamo Scienza dello Spirito, noi ci apriamo all’aiuto che viene dal Mondo spirituale» (op.cit.).

 

Tale Rivelazione divino-spirituale, adatta all’uomo della Quinta Epoca post-atlantica, si è resa possibile esclu­sivamente in quanto, con il Mistero del Golgota, il Cristo è entrato nella vita della terra e da allora Egli è qui.

Redenzione

 

Dal punto di vista del sentimento umano è stata di certo una immensa fortuna ed anche una grazia per la Terra che il Cristo sia in essa penetrato, restandovi sino all’ultimo dei giorni – Massimo Scaligero affermava che «l’uomo è caduto senza colpa ed è risalito senza merito» in relazione al Mistero del Golgota – ma nella percezione degli Angeli e delle Gerarchie l’abbandono della sfera spirituale da parte del Cristo è stata una immensa privazione.

 

È perciò compito dell’uomo di questi tempi mitigare la dolorosa perdita del Cristo che ha colpito il Mondo Spirituale, donando in contraccambio agli Angeli e alle Gerarchie autentici pensieri dell’Ani­ma Cosciente, compenetrati di fiammeo e devoto calore, che si sforzino di compren­dere in modo nuovo, adatto alla Quinta epoca, il Mistero del Golgota: «Dobbiamo imparare a conoscere come questi mondi spirituali stiano in rapporto all’impulso centrale dell’evoluzione terrestre. Tale im­pulso cristico agirà in noi sotto l’influenza dei pensieri che dal Mondo spirituale penetrano nell’esistenza terrena, e allora dal­le anime umane potranno sorgere i giusti pensieri sul Cristo, quei pensieri che come chiare stelle brilleranno verso il mondo degli Angeli».

 

 

Ivan Stadera (7. Fine)