Le parole del Cristo non passeranno mai,
anche se passeranno il cielo e la terra.
La conoscenza occulta permette di affermarlo,
poiché non saranno venute meno le verità
enunciate intorno al mistero del Golgota
Rudolf Steiner
Nei precedenti articoli ho per lo piú tentato di dare diversi e talvolta anche contrapposti quadri della complessiva realtà sociale globale. In realtà, per quanto sia necessario cercare di conoscere e approfondire quotidianamente i “progressi” scientifici e sociali in corso, va precisato che si tratta in ogni caso di maya. Ciò che rimane di tutto ciò, sia delle grandi personalità che hanno fatto la storia, sia dei grandi fenomeni sociali, è la trasformazione della grande, caotica corrente di sofferenza e di sacrificio in forza spiritualizzata da parte dei soggetti autocoscienti.
Talune eccelse personalità che hanno donato all’umanità un grande impulso spirituale prima del mistero del Golgota, tornando dopo questo Evento senza un’adeguata capacità di visione o di comprensione di quanto accadde allora, hanno sistematicamente fallito la propria missione. Lo stesso si può dire di eccelse personalità tornate sulla terra dopo la grande svolta degli anni ’30 del secolo scorso [R. Steiner, Sulla via di Damasco, Ed. Tilopa]: gli esempi che si potrebbero portare sarebbero moltissimi e illustri.
Occorre essere pronti al riguardo a imbattersi quasi sempre, nel corso della ricerca e del cammino, nel puro nulla, abbandonando temporaneamente anche le piú salde verità intime che hanno permesso all’osservatore o al ricercatore di maturare nella iniziale comprensione di decisivi fatti storico-sociali. Il metodo sociale fondamentale è segnato infatti dall’osservazione spassionata e spregiudicata della realtà senza alcun presupposto soggettivo o psichico. L’indirizzo sociale egemone, nell’epoca attuale particolarmente antisociale, è in ogni caso un riflesso o la manifestazione di orientamenti spirituali. Risulta cosí che in questo decisivo contesto storico sociale è in gioco, come mai era avvenuto prima, il destino dell’Uomo (das Schicksal des Menschen).
Élite conoscitive e tecnocratiche occidentali e orientali si stanno fronteggiando per la conquista dell’Uomo, l’umanità intera è il campo di battaglia, ma in particolare lo è l’Europa, inclusa naturalmente la Russia, pur nel fronteggiarsi è comune interesse di queste élite separare e scindere definitivamente il destino dell’Uomo dalla corrente cosmico-storica del mistero del Golgota. Quanto è emerso dall’Estate 2020, nel mondo attivistico angloamericano con la rilevante sponda delle suddette élite orientali o occidentali, con il concetto di Cancel Culture e di rimozione di intere epoche storiche, ha il fine di recidere ogni filo conoscitivo e percettivo di comunione tra l’Io umano europeo-russo e il mistero del Golgota.
Significativo al riguardo che l’autoritarismo del Cremlino abbia dovuto fare dietrofront su tutta la linea rispetto alle iniziali misure di arresto domiciliare e di confinamento forzato dei popoli della Federazione inizialmente stabilite, in quanto lo spirito popolare russo ha mostrato di temere ben piú questo nuovo modello antisociale biotecnologico globalistico, basato sui passaporti vaccinali e sulla discriminazione etnosanitaria, piuttosto che la pandemia. Lo spirito russo ha, da subito, identificato questa nuova fase pandemica con una forma di escrudescenza del materialismo globalistico postumano all’offensiva radicale dalla fine del secolo scorso.
Sempre sul piano della maya, la storia dell’Occidente, in particolare di quello anglosassone, è certamente stata ed è tuttora in larga parte storia di schiavismo, genocidi, annientamento di etnie, popoli; di certo, come sostengono i contestatori, Churchill o Truman non furono affatto piú buoni, umanitaristici e migliori dei loro avversari centroeuropei. Tutto questo ci può stare. Ma da qui ad arrivare alla conclusione che i progressi oggettivi, sul piano sociale generale, della Rivoluzione industriale o dell’età vittoriana, che i sacrifici di diverse generazioni di lavoratori e proletari e le intuizioni di sagaci imprenditori, che le stesse tecniche di tipo fordista basate su una ardita specializzazione del lavoro, che le grandi invenzioni igieniche e sanitarie, comunque possibili grazie ai sacrifici di esploratori dell’ignoto, vadano rigettate in blocco, vorrebbe dire rifiutare il dono epocale dell’Anima Cosciente, la potenzialità di questa di unirsi sul piano terreno in una socializzazione ardita con l’Impulso cosmico del Cristo. Che cosa rimarrebbe dello stesso progressismo sociale cinese se volessimo cancellare tutto ciò? Il nostro inevitabile destino sarebbe una terzomondizzazione di ritorno, il che, a ben vedere, non dispiacerebbe poi tanto alle élite globaliste occidentali.
Rifiutare questo dono dell’Anima Cosciente senza farne concretamente a meno, come andrebbe allora fatto, continuando a usare i social e sfruttando le conquiste informatiche di questa epoca, banalizza e ridicolizza gli stessi promotori di Cancel Culture, che su un piano di critica oggettiva dell’occidentalizzazione hanno sicuramente valide, sacrosante ragioni. Parlo complessivamente di maya, però, dato che la politica imperialistica britannica, una modalità di grande politica dell’Anima Cosciente, per quanto istintiva ed egoistica, che da Londra seppe tenere sotto scacco il mondo intero almeno sino all’aprile ’45, fu comunque caratterizzata piú da motivazioni spirituali e occultistiche che meramente geopolitiche o geoeconomiche: si pensi al recondito motivo della conquista armata e coloniale dell’India. Razzismo e colonialismo, d’accordo, ma prima ancora grande politica su base occultistica e anche spirituale.
Anche oggi, evidentemente, dietro princípi apparentemente cosí saldi e moralistici per i quali si mobilitano interi apparati informativi, come quello della cancellazione della cultura e della lotta al sottosviluppo o dell’eguaglianza globale tra culture e popoli o della trita e ritrita retorica della pace nel mondo, dietro la volontà di bandire definitivamente le opere artistiche di Mozart, Beethoven, Wagner quali manifestazioni dell’imperialismo germanico e del prefascismo, si agitano precise forze recondite e si è radicalizzata un’autentica guerra occulta contro l’Uomo, per molti versi piú pesante e insidiosa della grande guerra mondiale del Novecento (1914-1945). Il tentativo globalistico di questi tempi è quello di consegnare la vittoria all’Avversario, ancora prima della sua ufficiosa discesa in campo. L’imperialismo moralistico (“democrazia, diritti, libertà”) e il suprematismo dei valori sembrano contraddistinguere la nuova fase come una mera ripetizione del tardo Novecento, ma rivelano il loro autentico volto allorché possiamo osservare il fatto che in pochi mesi di “neoliberalismo e globalismo armato” alla Casa Bianca abbiamo dovuto registrare negli Usa già ben piú di quattromila aggressioni, molte di queste armate, a lavoratori e cittadini asiatici, e la legalizzazione internazionale della russofobia quale arma di dominio mondiale e di bullismo diplomatico. Imperialismo morale da conquista armata o diplomazia geoeconomica da conquista disarmata non tarderanno di certo a manifestare, ancora una volta, i loro nefasti effetti su scala globale. Per quanto l’imperialismo pacifico e disarmato d’Oriente sia, nei suoi effetti immediati, meno pericoloso e disumano di quello dell’estremo Occidente “liberale”, generazioni educate nel culto dell’idolo magico-materialistico e tecnologico non potranno creare nulla di spiritualmente significativo. Gli effetti dei due imperialismi e delle due teocrazie capitalistico-meccanicistiche sembrano perciò equivalersi.
È sempre piú evidente perciò che le élite orientali e occidentali s’incontrano occultisticamente nell’obiettivo di fondare un nuovo modello antropologico e umano completamente scisso dall’azione e dal frutto del mistero del Golgota. È questo il modello dell’uomo evoluto post-umano. Il rifiuto preventivo dell’idealismo cosmico, sacrificale e oggettivo, proveniente dal giovane coperto dal lenzuolo (Marco 14:51) è la quintessenza della massima e fascinosa super-potenza dualistica attualmente agente a livello globalistico. Discriminazioni su base sanitaria e tecnologica stanno raggiungendo, nella scarsa coscienza generale, un fanatismo e una metodicità sconosciute ai movimenti religiosi o politici del passato. L’eurofobia e la russofobia sono divenute, in concomitanza con il Covid-19, il pane quotidiano del progetto “evoluzionista” e globalista d’Oriente, d’Occidente, del partito di Davos e delle varie Chiese ufficiali, con il fine di sradicare completamente la cristianità metafisica dal suo destino storico. La grandezza culturale e pedagogica tedesca, che ha segnato senza dubbio la storia dell’800 e di alcune fasi del ’900, è un elemento sempre piú cancellato dalla storia dell’umanità, con un metodo che ha dell’immensa grandezza. Che cosa sono oggi i tedeschi? Un popolo americanizzato senza storia. L’eroica resistenza russa, intendo quella del giovanissimo e audace Spirito del popolo russo, non intendo assolutamente fare riferimento alla maya politica del Cremlino e nemmeno al Patriarcato di Mosca, che sono maya, e quella di alcune sparute e deboli truppe centro-europee devote a Michele e all’Arcangelo di popolo, hanno il compito, oggi veramente arduo e sempre piú duro, di tenere accesa la cruciforme fiamma che proviene dal Golgota.Gli effetti dei due imperialismi e delle due teocrazie capitalistico-meccanicistiche sembrano perciò equivalersi; sappiamo infatti che una mezza o un quarto di verità sono piú pericolosi di un intero errore, e sul piano degli effetti tocchiamo con mano le conseguenze dei materialismi magici e postumani d’Occidente e d’Oriente.
Silvano Aspromonte