Ammesso che il lettore mi abbia seguito sino al precedente articolo, dedicato al virus postumano e alla necessaria funzione storica e universale che verso tale prospettiva i due globalismi tecnocratici e meccanicistici, d’Occidente e d’Oriente, stanno conducendo, è arrivato ora il momento di rifarsi direttamente alla parola di Rudolf Steiner.
Il Dottore, il 25 novembre 1917 (O.O. N° 178), ricorda ai suoi discepoli che l’elemento spirituale eterico, in una via scientifica e conoscitiva adeguata ai nuovi tempi, non dovrebbe essere separato dalla vita pratica.
Il quinto periodo postatlantico, o epoca dell’Anima Cosciente, dovrà anzitutto risolvere il problema di come le disposizioni animiche individuali e le loro variazioni si trasmettano con moto ondulatorio alle macchine, di come l’uomo venga posto in relazione con ciò che diverrà sempre piú meccanizzato, e di come «il modo di pensare americano tenti di estendere la meccanica alla stessa vita umana» (op.cit.: questa è la parola del Dottore).
Mosse dalla strategia di vincolare insieme forza umana e forza della macchina, le élite del progressismo mondiale dell’estremo Occidente, le quali, come ho tentato di mostrare nei precedenti articoli, sono nella realtà sostanziale le forze piú antiche e reazionarie presenti sulla scena, utilizzano queste conquiste tecnologiche per finalità di selezione gerarchica sociale e di puro potere politico-economico planetario e spaziale.
Non è possibile contrastare tali pratiche e tali visioni nel nome dell’aulico tradizionalismo e della purezza dei valori aviti, poiché oggettivamente tali élite marciano nel senso della storia e dell’evoluzione, in molti casi purtroppo ben piú dello spiritualismo.
«Non dobbiamo chiederci che cosa accadrà, poiché va semplicemente nel senso dell’evoluzione terrena, ma “come” vi si porrà mano», spiega il Dottore al riguardo (op.cit.).
La coscienza umana dipende da forze distruttive: all’interno del sistema nervoso l’uomo muore continuamente. Le forze di morte saranno sempre piú potenti, ancora piú potenti di quanto oggi lo siano, e proprio in questa dimensione sarà stabilita una convergenza tra le forze di morte nell’uomo affini a quelle elettriche, magnetiche e a quelle esterne meccanicistiche.
«L’altro problema consiste in ciò che richiederà l’aiuto di sfere spirituali che sarà possibile solo se i tempi saranno maturi, se un sufficiente numero di uomini si sarà preparato in modo giusto. Dovrà però avvenire che le forze spirituali vengano messe in moto in modo da dominare la vita in relazione a malattia e morte. La medicina verrà spiritualizzata, molto spiritualizzata …e anche in questo caso dobbiamo chiederci se chi vi porrà mano lo farà in senso puramente egoistico, sia pure di gruppi» (op. cit.: è sempre il Dottore a parlare).
Un altro elemento fondamentale è legato al mistero della nascita e della morte, che queste élite usano in relazione alle costellazioni cosmiche nella loro connessione con i processi di guarigione e malattia dell’essere umano, o anche agendo sul corpo umano con la finalità di prolungare artificiosamente la vita. Goethe, nel Faust II, Atto Secondo, parla di Dio, Virtú, Immortalità. Il Dottore rileva come l’élite materialistica occidentale trasformi le idee astratte di “Dio, Virtú, Immortalità” in “Oro, Salute, Prolungamento della vita”, sfruttando per egoismo selettivo e post-umano i grandi problemi del quinto periodo postatlantico ai quali si è accennato.
Va d’altra parte tenuto presente che queste élite hanno un particolare talento per l’evoluzione storica e per la grande politica, dunque è del tutto inutile opporsi loro sul piano propagandistico o dialettico. In Occidente, non a caso, gli ordinamenti sociali statali derivano da un pensiero puramente scientifico-materialistico; il maggiore influsso sulla vita sociale è ancora esercitato da queste stesse società segrete, i cui partecipanti sono «i conservatori dell’antica vita spirituale» (La Missione di Michele, O.O. N° 194), trattandosi però di un’antica vita spirituale materialistica non originaria né solare.
I “conservatori della vita spirituale”, la frazione spiritualmente piú di sinistra dell’elitismo globalistico, ha il massimo obiettivo pratico nell’allontanare dal mondo l’impulso solare del Mistero del Golgota, introducendone un altro, proveniente dall’estremo Occidente. Il Dottore sostiene che la Scienza dello Spirito a orientamento antroposofico altro non è che l’esecuzione testamentaria del Vangelo di Giovanni.
Marie Steiner Von Sivers afferma che la base della visione misterica dei nuovi tempi è data nelle conferenze sul Vangelo di Giovanni, grazie alle quali possiamo iniziare ad afferrare «che cosa sia il superamento della morte attraverso il morire in Cristo, e impariamo a comprendere la vita. La croce cosmica sorgente dalle acque acquista una realtà fisica sulla nostra terra, e viene compenetrata di sole dal sangue del Cristo».
Silvano Aspromonte