L’individuo tra oriente e occidente

Sociologia

L’individuo tra oriente e occidente

Nel tentativo di riportare fedelmente la Parola di Rudolf Steiner, ho rilevato nei precedenti articoli come il conflitto storico e di civiltà tra Oriente e Occidente non solo abbia contrassegnato la storia del ‘900, ma sia oggi in realtà piú presente che mai: in noi e nella realtà sociale planetaria.

 

Ia Guerra Mondiale – La trincea

Prima Guerra Mondiale – La trincea

 

La morbosa ossessione propagandistica da Covid 19 e vaccinazione, l’assoluta mancanza di Fiducia e la Paura verso ciò che verrà da parte dei popoli occidentali, ostacolano irriducibilmente non solo la comprensione dei fatti fondamentali di questi giorni, ma anche di quelli dello scorso secolo.

 

La Prima Guerra Mondiale (1914-1918) è considerata dal Dottore quale «guerra fra l’Occidente e l’Oriente»; «quel che vi è in mezzo viene soltanto stritolato, dato che l’Occidente el’Oriente non sono uniti, [quel che vi è in mezzo] deve soltanto soffrire per il contrasto fra Occidente e Oriente» (Conferenza del 13 Ottobre 1917, O.O. N° 117).

                                                                 

Seconda Guerra Mondiale – Nagasaki

Seconda Guerra Mondiale – Nagasaki

 

La Seconda Guerra Mondiale stessa, con l’abor­tita opzione polare Mediterraneo-europea, si caratterizza perciò per il medesimo conflitto tra Occidente e Oriente (O.O. N° 338), che non si conclude certo con la terribile tragedia di Hiroshima/Nagasaki, ma che è oggi piú vivo e operante di quanto lo sia stato nel 1941/1945.

 

Stufa

 

Rudolf Steiner, attuale nel 2021 ancora piú di quanto lo fosse nel 1917, è assolutamente oggettivo nella sua osservazione di questi tragici fenomeni, non è affatto un nemico dell’Oriente o dell’Occidente; il Maestro dei Nuovi Tempi orienta viceversa la volontà del discepolo nel far sí che il movimento spirituale Mediterraneo-europeo sia all’altezza del compito di immettere veri e concreti concetti di pace nella lotta, armonia nel caos, risoluzione mediatrice del conflitto nel divenire storico. «Si ricorderà anche il paragone che ho spesso usato a proposito dell’amore universale: a una stufa che deve scaldare una stanza non è sufficiente dire sempre di svolgere il suo compito di stufa, di scaldare appunto la stanza. Cosí mi apparivano le befane, maschili e femminili, che allora esprimevano il contenuto della Società Teosofica in quel mormorío sull’amore uni­versale. Allora dicevo che occorreva mettere carbone e legna per accendere la stufa. …Naturalmente è piú scomodo occuparsi della realtà piuttosto che in generale straparlare di armonia del mondo, di armonie fra le singole anime e il mondo, di armonia e del generale amore universale».

 

Rudolf Steiner caratterizza l’Antroposofia come via di “risveglio con decisione” degli uomini; in tale prospettiva andrebbe compreso un decisivo orien­tamento pratico della Rivelazione di Michele apertoci eroicamente dal Dottore, per la Salvezza dell’Entità Uomo.

 

San Michele

 

Dal caos sociale attuale, dalle continue guerre dell’Anima Cosciente in cui ci troviamo immersi con spaventosa regolarità, fredde/calde/ibride/senza regole/illimitate/del terrore/batteriologiche/igienico-vaccinali/informative – per quanto la Scienza dello Spirito rileva che nell’Epoca animica cosciente anche la guerra piú idealistica, su base religiosa, nazionale o classista che sia, non può essere nella sua essenza che guerra sociale e di interesse geoeconomico – potrà venire ordine solo quando un numero sufficiente di uomini saprà riconoscere la verità della medesima Rivelazione di Michele mediante la parola di Rudolf Steiner: «Questo sarà il Karma della storia universale» (Conferenza del 29 Settembre 1917, O.O. N° 117).

 

È infatti una necessità tecnica per le Gerarchie Spirituali intervenire direttamente sulla scena terrestre se gli uomini le ignorano e hanno la veramente miserevole presunzione di poter vivere e progredire facendo a meno proprio di Loro, che intessono sacrificalmente il Pensare, il Sentire, il Volere dell’Entità uomo.

 

Sorgenti della moralita

 

Altro concetto rivelatore, su cui occorre meditare in profondità in questa Epoca di Civiltà dell’Anima Cosciente, è che gli uomini possono diventare esseri morali solo sul piano fisico, ossia quando sono incarnati da nascita a morte. Dal Mondo Spirituale portiamo saggezza nel corpo fisico ma non portiamo invece Moralità, che ci dobbiamo guadagnare qui sulla terra, come è puntualizzato dal Dottore nel seminario dedicato a Le Sorgenti della Moralità, che andrebbe studiato in parallelo a La Filosofia della Libertà.

 

Cosí saldiamo il debito che abbiamo con le Gerarchie Spirituali, che vivono in noi e che ci permettono di progredire e avanzare se non vogliamo soccombere, definitivamente, agli Ostacolatori.

 

Per l’umanità terrena il punto centrale della vita morale è l’Impulso/Cristo e di conseguenza è decisivo che l’Entità uomo, per non essere egemonizzata dalle forze del terrore e della distruzione, orienti gradualmente e devotamente la sua incarnazione sul piano fisico verso l’Impulso di Guarigione solare, l’Impulso/Cristo, con la necessaria, ineludibile mediazione dell’Arcangelo Michele.

 

Chi non è con me è contro di me

 

Quando il Cristo dice: «Chi non è con me è contro di me», non invita a instaurare la logica di fazione sul piano fisico, afferma invece una precisa tecnica spirituale, secondo la quale la coscienza individuale, rifiutando l’antica luce riaccesa nel segreto della terrestrità grazie al sacrificio del Golgotha, inevitabilmente cadrà nella sudditanza psichica ad Arimane/Lucifero.

 

Tale è il senso occulto della potenza della Individualità spirituale emergente in tutta la sua forza dall’Anima Cosciente. «Si incontrano oggi ancora molte persone che dicono: perché tanta infelicità? Perché gli Dei non giungono in soccorso? Siamo appunto nel periodo evolutivo dell’umanità in cui gli Dei giungono subito in soccorso, se gli uomini si fanno loro incontro: in cui gli Dei sono disposti a lavorare secondo le proprie leggi, ma insieme a uomini liberi e non a burattini» (Conferenza del 14 Dicembre 1919, O.O. N° 194).

 

 

Silvano Aspromonte