Il pericolo c’è, fratelli miei,
che sparando, rubando e sequestrando,
vi riduciate senza compagnia,
in mezzo ad un deserto, un cimitero,
dove la gente onesta è sotterrata
e voi briganti rimarrete soli
a guatarvi l’un l’altro, ché a quel punto
non troverete piú chi può subire
furti e rapine, e chi può finanziare
la vostra vita a sbafo, lavorando
per darvi la tangente ed il riscatto.
Non ci saranno contadini al campo,
né pastori sul monte, e alla marina
non aleranno barche i pescatori
e non avrete pane dai fornai,
dai preti l’olio santo e l’indulgenza.
Non avrete dentisti né dottori,
non sentirete rime dai poeti
per accordare pace al vostro cuore.
Vivrete solitari come iene,
mendicando un sorriso, una parola,
e sarà tardi per piantare il seme
che faccia rifiorire sulla terra
l’amore vero, la persona buona.
Sarà tardi, fratelli, troppo tardi.
Il cronista