35a settimana – dal 1° al 7 dicembre.
Settimana complementare (53a – 35a = 18a) – dal 4 al 10 agosto.
35a
«Posso riconoscere l’essere,
in modo che si ritrovi
nell’impulso dell’anima a creare?
Io sento che mi è concesso il potere
d’inserire il mio sé, con modestia,
quale arto nel Sé Universale».
35a Ci sono volute 17 settimane affinché il lungo, faticoso, segreto, ma anche meraviglioso lavoro di plasmazione dell’anima a veste dello Spirito giungesse a conclusione, grazie a quel DONO ricevuto dalla Parola Universale (13a settimana). Ora, all’uomo è concesso il potere di agire creativamente, ripieno di sacra modestia, nel Sé Universale. È il traguardo dell’Uomo Spirito (non dell’Atma), cioè della maturata piena coscienza di essere uno Spirito incarnato, dovuta al completamento del lavoro sull’anima, relativamente alle 20 settimane intercorse tra la 15a e questa 35a. In termini di tempi cosmici, secondo il già presentato ritmo di 308,5 anni per settimana, il periodo che va dal 2907 a.C., al 747 a.C. è quello dello sviluppo dell’anima senziente, che corrisponde alle sette settimane del terzo gruppo (che vanno dalla 15a alla 21a), in cui la centrale delle sette è appunto la 18a, nella quale meditammo l’impegno di plasmare la nostra anima a veste dello Spirito. Proseguendo con lo stesso calcolo, nell’attuale 35a settimana si può già sperimentare quel che sarà possibile, a tutta l’umanità normalmente progrediente, alla fine dell’attuale periodo di sviluppo e maturazione dell’anima cosciente, che va dal 1413 d.C., al 3573 d.C. Ciò avverrà in particolare nell’ultima frazione di 308,5 anni, ovvero dal 3265 al 3753, cui questo mantram della 35a settimana si collega idealmente. Esaminiamo subito un altro elemento piú che saliente: con questa settimana si è iniziato il ciclo (lunare) di 28 giorni che, con le quattro settimane d’Avvento, ci porterà al solstizio d’inverno del 21 dicembre, e qui ci sarebbe da scrivere un libro… Cosa accade, di cosí universalmente importante, in quel solstizio, che precede (di 3 giorni!) la nascita della LUCE divina sulla Terra? Accade che da quel giorno il Sole inizia a risalire sull’orizzonte durante il suo arco diurno, dopo che per sei mesi era continuamente disceso – sino a incontrare e superare in discesa, nell’equinozio d’autunno, l’arco notturno tracciato dalla Luna – per poi raggiungere il punto piú basso nel giorno piú buio dell’anno. Ma, appunto da quel giorno, il Sole reinizia la sua ascesa, che dopo l’equinozio di primavera, culminerà nel periodo estivo di San Giovanni (le cui parole evangeliche ora ci si fanno piú comprensibili: «Bisogna che io (uomo ancora lunare) diminuisca, affinché Lui, il Cristo/uomo Sole, cresca». Ecco che, nei miti veri, nel solstizio d’inverno si è sempre celebrata la festa della Luce, perché finiva l’apparente morte della sua fonte celeste, e il Sole iniziava una nuova vita/ascesa (festa del Sol Invictus). In altre parole, in quel momento il Sole inizia un nuovo ciclo che, con i tempi necessari, lo porterà a superare l’arco celeste della Luna. La scrittura stellare non è solo simbolica, ma corrisponde a realtà superiori, che però devono diventare patrimonio di tutti al piú presto. Per corroborare tutto ciò, visto che questa 35a settimana chiude il ciclo di 7 iniziato con la 29a, è istruttivo rileggerne qualche verso: «Accendere con vigore a se stesso/la LUCE del pensare nell’interiorità /…è ora per me eredità dell’estate / calma dell’autunno e SPERANZA dell’inverno». Sí, la LUCE del mondo si riaccenderà, questa è la SPERANZA dell’inverno, del suo solstizio, in cui si realizzerà per tutta l’umanità, ancora una volta, la vittoria della LUCE sulle tenebre. «LUCE che illumina le nostre menti / LUCE che riscalda i nostri cuori» ogni volta che, nell’Essere dell’anno, si rinnova la nascita della LUCE del mondo. Nella notte di Natale inizieranno le 13 Notti Sante, perché, ancora una volta, nascerà il Figlio della Speranza, quell’Essere Nathanico che, dopo 5 Sacrifici per il Cristo e l’umanità, è il piú perfetto portatore del Sé superiore umano, dell’Essere di volontà sacrificale. Come sempre, se ne dovrà riparlare. Come corollario a quanto già indicato come oggetti di meditazione, ricordo che l’attuale 35a settimana, quale ultima del settetto 29-35, si pone come ottava superiore della 28a quale ultima del settetto 22-28. La rilettura dei suoi versi potrà far sentire quale filo melodico celeste si dipana in questi ritmi armonici: «Io posso, nella mia interiorità vivificata a nuovo / sentire le ampiezze del mio proprio essere / e pieno di forza prodigare raggi di pensiero / dalla potenza SOLARE dell’anima / che risolvano gli enigmi della vita / esaudendo molti desideri / ai quali la SPERANZA già tarpava le ali.
Ma, tra 4 settimane, la SPERANZA, allora pienamente realizzata, non potrà piú esserci tolta. Il Sole/Cristo è invitto!
18a
«Posso dilatare l’anima,
affinché si congiunga
alla Parola germinale universale ricevuta (Dono)?
Presagisco di dover trovare la forza
di plasmare degnamente la mia anima,
perché si formi a veste dello Spirito».
18a Nella 15a settimana, si riconobbe che «il tessere dello Spirito…» ci donò la FORZA, che il nostro sé era impotente a dare a se stesso. Nella 16a dovemmo «racchiudere nell’interiorità» (nelle profondità dell’anima) quel DONO, quella FORZA. Nella 17a la “Parola Universale” ci ispirò il compito di «colmare il nostro Spirito con le Sue ampiezze cosmiche». Ora, e questo fu il compito meditativo di quella centrale 18a settimana, il nostro Spirito si rivolse alla Parola Universale, e Le chiese con modestia, ma con fiduciosa preghiera: «Oh Parola creante ogni germe, posso espandere la mia anima (nelle Tue ampiezze), affinché entri in COMUNIONE spirituale con Te?». Il nostro Io, che rivolse tale preghiera meditante alla Parola Universale, era consapevole di non poter attuare tale compito, senza prima aver trovato in sé quella FORZA. Solo con quella FORZA, che viene direttamente dal cielo, «Non dalla carne, non da padre e madre, non da volontà d’uomo», si può “plasmare”, forgiare l’anima, affinché assuma sempre piú la figura celeste del nostro Spirito originario: fratello del Cristo e figlio dello stesso Padre, generato, non creato, nella Sua stessa sostanza. Ecco! Nell’estate, con il Sole potenziato dalla Costellazione del Leone, la nostra anima poté ricevere il massimo della forza di Luce e Calore, e questo avvenne dal Sole, dal Cuore macrocosmico, come premessa di una SPERANZA di LUCE e CALORE, che troverà la sua realizzazione, nel giusto tempo dell’Essere dell’anno, nel cuore microcosmico umano.
36a settimana – dall’8 al 14 dicembre.
Settimana complementare (53a – 36a = 17a) – dal 28 luglio al 3 agosto.
36a
«Parla misteriosamente
la PAROLA universale,
anelando a manifestarsi
nelle profondità del mio essere:
“Colma le mete del tuo lavoro
con la Mia LUCE spirituale,
per sacrificare te attraverso Me”».
36a Nel mantram della 29a settimana, di cui questa 36a costituisce l’ottava superiore, leggemmo anche questi versi: «Accendere con vigore a se stesso/la LUCE del pensare nell’interiorità /…è ora per me eredità dell’estate / calma dell’autunno e SPERANZA dell’inverno». Con il solstizio d’inverno, infatti, si realizzerà per tutta l’umanità, ancora una volta, la vittoria della LUCE sulle tenebre, e ricordiamo altri versi: «LUCE con cui illuminare le nostre menti / LUCE con cui riscaldare i nostri cuori». Questa LUCE spirituale anela a manifestarsi nelle massime profondità delle anime umane, là dove essa si interpenetra con il sé umano, ovvero con l’essere di libera volontà sacrificale, col Manas (questa settimana, infatti, secondo il ritmo dei 308,5 anni per ogni settimana dell’anno, accenna al 3573 d.C., da cui inizieranno i 2.160 anni di sviluppo del Sé spirituale umano). Sappiamo quale altissimo Essere si è identificato univocamente come LUCE del mondo, ed è quell’Essere che conosciamo come il Logos, il Verbo, la Parola, il Cristo. Cosí, dopo che la Parola aveva parlato, sempre nelle profondità dell’anima, 19 settimane fa (nella 17a), ecco che ora ci incita a una nuova impresa spirituale: non basta che tu abbia acceso la tua Luce spirituale (35a settimana), è certo un grande traguardo, ma non basta ancora per «Inserire il tuo sé con modestia / quale arto nel Sé universale», ora devi portare a pieno compimento il tuo lavoro, o anima umana, devi riuscire a portare non solo in te, ma anche verso l’altro da te la Mia LUCE spirituale, perché solo cosí potrai divenire un vero aiutatore del Divenire dell’Essere, solo cosí riuscirai a saper sacrificare te stesso attraverso Me per il bene universale, fino a poterti dire: «Non io, ma il Cristo in me». Si vedrà, dalla prossima settimana, in che cosa consisterà tale agire sacrificale.
17a
«Parla la PAROLA UNIVERSALE
che io, attraverso la porta dei sensi,
ho potuto portare nelle profondità della mia anima:
“Colma le profondità del tuo Spirito
con le Mie ampiezze cosmiche
per trovare un giorno Me in te”».
17a Nella terza settimana del terzo gruppo di 7 settimane (15-21), ci si svelò completamente il senso dell’aver raggiunto, con l’espansione della nostra anima, le «Altezze dei sensi» raggiunte nella 13a, in cui ci fu chiesto dalla “Parola di verità degli Dei” di rendere la nostra anima «affine» allo Spirito Universale, al Cristo che, proprio attraverso «la porta dei sensi» si era potuto portare nelle profondità della nostra anima, per renderla piú affine all’ispirazione della PAROLA universale. «Colma le profondità del tuo Spirito / con le Mie ampiezze cosmiche / per trovare un giorno Me in te». Dovevano trascorrere ancora 19 settimane di maturazione, affinché nella 36a la Parola tornasse a parlare nelle profondità delle interiorità umane, «anelando a manifestarsi» già nel pieno delle 4 settimane di Avvento.
37a settimana – dal 15 al 21 dicembre.
Settimana complementare (53a – 37a = 16a) – dal 21 al 27 luglio.
37a
«A portare la Luce dello Spirito
nella notte dell’inverno cosmico,
anela beato l’impulso del mio cuore,
affinché germi d’anima, rilucendo,
mettano radici nelle profondità dell’universo
e la Parola di Dio, nell’oscurità dei sensi,
compenetri trasfigurando tutto l’essere».
37a «Per sacrificare te attraverso Me». Cosí finiva il mantram precedente, quello della prima settimana delle 7 che vanno dalla 36a alla 42a. Ora si è nella seconda, che ci porta ancora piú vicino al Natale, e in virtú di quel sacrificarsi dell’ego a favore del Sé spirituale, l’impulso del cuore è tutto un anelito beato a immettere nelle profondità dell’universo germi di Luce spirituale generatisi nelle profondità dell’anima. Quel Dono divino ricevuto nell’estate, che nella 16a settimana complementare il nostro presagire imponeva di custodire nell’anima, affinché col tempo potessero generarsi frutti per il Sé, ora, a lavoro sacrificale iniziato, viene restituito come sostanza di luce animica, generata dall’umano per il Divino. Questi germi di pura luce animica umana, mettendo radici nelle oscurità universali dell’inverno (nella 16a erano frutti e ora sono radici, secondo un ritmo temporale inverso a quello terrestre), divengono una tutta nuova sostanza, con cui la Divina Parola Universale può consolidare l’immane compito della trasfigurazione di tutto l’essere, fin nella materialità piú consolidata. Dopo 21 settimane, quel Dono del Cielo all’uomo inizia a essere restituito dall’uomo terrestre al Cielo.
16a
«Il mio presagire mi impone, severamente,
di racchiudere nell’interiorità il DONO dello Spirito,
affinché i DONI dello Spirito, maturando,
fruttifichino nelle profondità dell’anima,
recando frutti al Sé.
16a Giungemmo, qui, alla seconda settimana delle 7 che compongono il terzo gruppo (15-21). Nella precedente 15a, che dava inizio al gruppo, facemmo le seguenti considerazioni: «Lo Spirito universale ci fece un DONO». Esso rese partecipe la nostra «Anima espansa e restituita alla celeste forma virginea» di una «Annunciazione» che, a motivo della nostra attuale impreparazione, non può giungere alla nostra coscienza diurna. Quanto noi accogliemmo di spiritualmente fecondante (il DONO), generò nell’anima lo Spirito (il germe del Sé spirituale umano), e ciò può essere visto come un ultimo resto dell’antico modo di fecondazione (nell’uomo androginico). «Allora ciò che divenne evidente fu come oggi l’uomo viene FECONDATO dallo SPIRITO DELL’UNIVERSO, e come L’ANIMA UMANA LO ACCOGLIE IN SÉ per acquisire l’umano conoscere, l’umano sentire e l’umano volere». Grazie a queste parole di Steiner, ora sappiamo anche quando, nel corso di ogni anno della nostra vita, noi accogliamo tale fecondazione spirituale, immersi nel sogno estivo, col Sole in Cancro, nel tempo di Parsifal e del Mistero del Graal! Possiamo cosí comprendere perché ci venne richiesto dai versi del mantram di questa settimana «di racchiudere nell’interiorità il DONO dello Spirito (universale)». Questo dono lo accogliemmo nel “grembo” della nostra anima, affinché esso maturasse sempre piú, “covato” e avvivato dalla Luce e dal Calore d’Amore universale in cui si dispiegò la nostra anima. Ma, ciò che cosí fruttificò, era destinato a portare tali frutti al futuro “nascituro”, a quel Sé spirituale che può nascere solo dall’alto, come unigenito dell’anima, portatore delle pure forze spirituali androginiche originarie, perché può nascere solo virgineamente».
38a settimana – dal 22 al 28 dicembre.
ATMOSFERA DI NATALE
Settimana complementare (53a – 38a = 15a) – dal 14 al 20 luglio.
38a
«Io sento come incantato
il figlio dello Spirito nel grembo dell’anima;
la Sacra Parola Universale ha generato,
nella chiarità del cuore,
il frutto celeste della speranza,
che giubilando cresce nelle lontananze cosmiche
dal Fondamento divino del mio essere».
38a Forse mai come in questi due mantram, si possono cogliere le complementarità che appaiono proprio come polarmente sorreggentesi: il senso dell’incantamento, che nella 15a settimana era causato dall’esteriorità del mondo, nella 38a è tutto interiore, animico. Lo Spirito Universale ha agito per l’ottundimento nella 15a, e per la chiarità del cuore in questa 38a. Nella 15a il nostro sé era totalmente incapace di ogni azione, mentre nella 38a, generato unigenito (non creato) dal Fondamento dei Mondi, è ripieno di speranza per un futuro operare senza fine. Ecco che, in questa settimana senza pari, dopo 26 settimane (mezzo anno) dopo la 13a, in cui, «giunti nelle Altezze», potemmo essere fecondati dalla Forza del Fondamento, e dopo 13 settimane (un quarto di anno) comprendendo la 26a settimana di Michele, in cui potemmo portarla nella nostra anima, ora, FINALMENTE, possiamo iniziare a sperimentare le 13 Notti Sante anche con il nostro Sé spirituale nato a nuovo. Esso è stato generato dallo Spirito, e “covato” col calore e la luce nell’anima, per nascere nella chiarità del cuore, affinché possa irradiare tale Luce dello Spirito nelle notti dell’inverno cosmico, come meditato nella settimana precedente. Qui, si potrebbero aggiungere infinite considerazioni sul Natale e le 13 Notti Sante. Chi vorrà, potrà attingerne senza fine dai contenuti della Scienza dello Spirito, che il nostro possente Dottore ha donato agli uomini di Buona Volontà.
15a
«Io sento come incantato
il tessere dello Spirito nella parvenza del mondo;
esso ha avvolto il mio essere particolare
nell’ottusità dei sensi
per donarmi la Forza
che il mio sé, nei suoi limiti,
è impotente a dare a se stesso».
15a In quella settimana, in noi iniziò un agire potente della Parola Universale, una fecondazione spirituale, e ciò avvenne con il Sole avente alle spalle la costellazione del Cancro. Ora, nella 38a settimana, il Sole è entrato nella costellazione del Capricorno, che è opposta e complementare a quella del Cancro, e il “ciclo gestazionale”, seguito alla “fecondazione”, ha come manifestazione una “nascita”. E tale nascita ha la sua massima rivelazione esteriore e storica nella Nascita del portatore piú puro e perfetto del nostro Sé: l’Anima Nathanica! Ma noi dobbiamo ricordarci sempre, e in particolare in questi giorni, le parole del grande Angelo Silesio: «Nasca pure mille volte il Bambino a Betlemme, ma finché non nascerà anche NEL TUO CUORE, sei ancora un essere imperfetto, “impotente”, che si aggira su questa Terra».
Mario Iannarelli (9. continua)