La posta dei lettori

Redazione

La posta dei lettori

letterinaIn questo periodo trovo molta difficoltà a fare gli esercizi. Fino a qualche tempo fa tutto mi sembrava semplice, ero carica di energia e di volontà, ma adesso mi sembra di non avere piú le forze e sono molto sfiduciata. Sicuramente dipende dall’atmosfera che tutti stiamo respirando all’esterno e persino all’interno della famiglia, ma come reagire a questo avvilimento?

 

Sonia V.

 

 

Pochi giorni fa un amico mi ha inviato un pensiero di Rudolf Steiner che risponde in pieno a tale quesito, che molti si staranno ponendo, data appunto “l’atmosfera che tutti stiamo respirando”. La frase, pronunciata durante una conferenza che il Dottore ha tenuto a Colonia il 9 maggio 1912, durante le Lezioni esoteriche (O.O. N° 266), è questa: «Una sana condizione di stanchezza non deve impedirci di svolgere concentrazione e meditazione con grande forza di volontà. Al contrario. La natura fa una parte del lavoro per noi, poiché smorza gli organi sensori esterni e diminuisce la nostra capacità di prendere impressioni sensibili. Perché l’obiettivo è vedere senza occhi fisici, sentire senza orecchie fisiche e pensare senza cervello fisico. È proprio quando siamo stanchi che possiamo illuminare e riscaldare il nostro essere con i pensieri luminosi della meditazione». Credo che poco ci sia da commentare, tranne che appunto per uscire da questa “atmosfera” negativa dobbiamo mettercela tutta, non solo per noi stessi, ma per aiutare gli altri e la società intorno. Lo sforzo di ognuno è la vittoria di tutti.

 




 

letterinaSono molto preoccupata per il modo in cui la gente si sta trasformando. Mi sembrano tutti piú egoisti, piú guardinghi, meno aperti alla simpatia, non parliamo addirittura di fraternità, che è quello che sarebbe giusto che si formasse almeno fra le persone che frequentano gli stessi posti di lavoro. Io cerco di essere gentile e mi aspetto dagli altri lo stesso trattamento, ma vedo che la mia gentilezza viene presa per debolezza o per mancanza di intelligenza o di furbizia. Devo cambiare io per uniformarmi?

 

Maddalena C.

 

 

Emulare i colleghi e diventare fredda, scostante e antipatica non farebbe che peggiorare i rapporti. Eppure, sarebbe cosí semplice essere cortesi e disponibili gli uni verso gli altri! Mi viene in mente una delicata filastrocca d’altri tempi di Angiolo Silvio Novaro: «Ci vuole cosí poco a farsi voler bene, / una parola buona detta quando conviene, / un po’ di gentilezza, una sola carezza, / un semplice sorriso che ci baleni in viso, / il cuore sempre aperto per ognuno che viene: / ci vuole cosí poco a farsi voler bene!». Forse si potrebbe scrivere su un foglio la poesiola e appenderla al muro sul luogo di lavoro. Troppo ingenuo? Troppo antico? Forse, ma potrebbe anche rivelarsi efficace…

 




 

letterinaTutti i Maestri da cui ho avuto l’immeritata fortuna di ricevere degli insegnamenti mi hanno spiegato che se si evoca continuamente il male, se ne parliamo continuamente, se lo pensiamo ossessivamente, esso viene alimentato e rafforzato. Il male va ignorato, non evocato e alimentato: non bisogna pensare al male, non bisogna parlarne: esso va combattuto in silenzio tramite un ener­gico sforzo ascetico; esso va riconosciuto in se stessi e distruggendo il male in noi potremo distruggere anche il male nel mondo. Che ciò non venga compreso da chi è totalmente a digiuno di pratica spirituale è ovvio: meno ovvio, anzi sorprendente, è il fatto che questo semplice, quasi ele­mentare, ragionamento non venga compreso da chi presume di seguire una Via Spirituale. Ma come al solito il problema risiede nel fatto che la maggior parte delle persone confonde l’anima senziente con lo Spirito, riferendosi al corpo astrale come se esso fosse l’Io!

 

Ottaviano

 

 

Riceviamo in redazione, in forma di lettera, queste osservazioni che compaiono anche in rete. Condivisibile l’osservazione che normalmente non è bene evocare il male, né parlarne continuamente, ci sono però delle situazioni che esulano del tutto dalla normalità. In questo caso cosí è il periodo che stiamo vivendo, nel quale la normalità è stata cancellata, nel quale c’è chi vive con la paura che l’altro possa infettarlo, e nel quale chi non accetta di esporre il proprio corpo fisico a misure sanitarie di cui non si conoscono ancora le possibili future reazioni avverse, non riesce neppure a vivere la piú semplice quotidianità, lavorare, entrare nei negozi, alla posta e persino in chiesa. Dunque, in questo caso specifico credo che qualcosa si debba pur dire, testimoniare, comunicando ad altri il nostro dissenso. Certo non lo si deve fare in maniera ossessiva, ma usando saggezza e toni smorzati. Però che il male vada ignorato è un po’ eccessivo. Quando i nostri Maestri hanno parlato degli Ostacolatori e delle loro trame, l’hanno fatto con esattezza e ripetutamente. Quando Rudolf Steiner ha denunciato i tre grandi errori della società: marxismo, capitalismo e gesuitismo, l’ha fatto per metterci in guardia da quello che queste tre forze – apparentemente contrarie ma ognuna al lavoro contro la nascita nell’uomo dell’autocoscienza – avrebbero potuto provocare. E Massimo Scaligero ha scritto libri in cui ha denunciato con coraggio e grande precisione l’attacco che gli Ostacolatori stavano sferrando alla società, servendosi di figure politiche iscritte al libro paga dei “padroni del mondo”, a loro volta servi di un potere extra-umano. Il risultato, non possiamo negarlo, è quello che stiamo vivendo. Eravamo stati avvertiti, ma non abbiamo lavorato abbastanza per evitare quello che oggi abbiamo meritato di dover affrontare. Non è giusto quindi usare toni aggressivi, ma dimostriamo di aver capito cosa si nasconde dietro questa dittatura sanitaria, che in realtà è una dittatura politica sotto mentite spoglie. E compiamo, ognuno individualmente, quello “sforzo ascetico” di cui molto fondatamente parla la lettera.

 




 

letterinaUna domanda: ha ancora un significato l’Esoterismo? Rudolf Steiner nella sua Opera ha insistito spesso che è ormai tempo di far conoscere, svelare, ciò che è stato fino ad ora Verità nascosta. È compito dell’Uomo d’oggi, il nuovo Parsifal, la Conoscenza dei Misteri; sí, ognuno di noi è Parsifal in cammino, ognuno ad un livello di Coscienza diverso, dato dalla Storia personale, dal suo Karma, ma tutti, tutti, si lavora per incontrare, un giorno, il Graal, il Graal che abbiamo dentro di noi, il Graal che, in fondo, è Amore, Conoscenza, Verità. Quante volte non si è fatta la domanda, quante volte abbiamo visto tutto… troppo lontano… irraggiungibile! Eppure il Cristo ce lo ha detto: «Chiedete, e vi sarà dato. Io sono con voi fino alla fine dei Tempi». Ecco che allora dobbiamo vedere, in quel che ci accade, ciò che ci serve per poter crescere, cessare il dolore, il soffrire, che in fondo è illusione; riconoscere che ad ogni nostro passo in avanti c’è qualcuno che rimane indietro, si sacrifica per noi, e piú avanti avremo il compito di aiutarlo, lui pure, a salire, è la Lavanda dei piedi del Cristo agli Apostoli, questo lo dobbiamo avere sempre presente, nella buona e nella cattiva sorte, sapendo poi che ciò che è “buono” o “cattivo” è l’Esperienza nel Bene, la Vita e gli anni che ce lo insegnano, con la presa di Coscienza e con l’aiuto dei Mondi Spirituali. Termino, con un appello. Abbiamo avuto in Rudolf Steiner chi ci ha donato Tesori di Vita Spirituale, lo ha pagato col Sacrificio della Vita, attraverso il tradimento di chi gli era vicino, ma forse noi tutti ne abbiamo pure la responsabilità, ogni volta che manchiamo verso la Via. L’“Essere Antroposofia” ci chiama alla responsabilità del nostro compito attraverso il Maestro; facciamo nostre le Sue indicazioni, cerchiamo ogni giorno il Bene, compiamo atti d’Amore, senza odio o rancore per nessuno, nemmeno per chi oggi ci opprime. Servono poco o nulla meditazioni, esercizi, se non viene praticato Amore, e nemmeno chiudersi nell’esoterismo ma… un passo nella Conoscenza e tre nella Morale, come tante volte ci ha esortato a fare il Maestro.

 

Davide T.

 

 

Cosa aggiungere a uno scritto tanto eloquente, equilibrato e propositivo? Ognuno di noi è un Parsifal in cammino, alla ricerca del Graal. I Maestri ci hanno indicato la Via, sta a noi percorrerla evitando di smarrire la giusta direzione, o di imboccare ingannevoli digressioni.