Un’immagine di sogno
nella notte è fiorita,
presagio di pienezza
che germoglia:
come verde grano
un giorno spiga d’oro,
come fiore in bocciolo
che all’alba
aprirà la corolla
e mille petali offrirà
al sole nascente
d’oro splendenti
e di rugiada.
Alda Gallerano
Io creo
Nella gente, nella folla, nelle strade,
nella solitudine, nel silenzio,
nella felicità, nella tristezza,
quando i miei occhi
incrociano occhi
e le parole parlano nulla
e il mio cuore perdona dolore
e il mio cuore cerca amore
nella strada, nella casa,
ovunque, ogni momento
io creo.
Quando mi volgo a Te
innominato
che sei e non sei
che fuggi e vieni a me
che mi abbandoni
e fuggi
che non mi abbandoni mai
e quando ti chiedo
al sole, al mondo
grazie a Te, origine
io creo.
Stelvio
Allontanando
Indecifrabile alla ragione
questo allontanare
delle ombre,
crepuscolo indaco e rosso
delle nostre passioni
che lentamente
si spengono.
Inesprimibile alla parola
questo sfuggire dei sensi,
rotazione gaia dei significati,
vetri appannati dal vento,
dal sorgere superbo
di qualcosa d’incerto,
che non ha nome
come il vento.
Come una musica
primigenia,
rullare di tamburi
per la savana
dell’Africa piú grande
che mai sia stata sognata,
cavalcate a perdifiato
fin dietro il filo rosso
dell’orizzonte,
del tramonto di questo nostro
amato Occidente.
Perdere, perdersi,
allontanando
tutte le imprecazioni,
le riflessioni
Le vuote scuse,
le facce, gli sguardi,
gli incommensurabili
silenzi della notte
piú nera che ci sia….
…per scoprire la luce
piú limpida,
il cielo piú aperto
e trionfante nel cuore,
nei nostri occhi puliti,
senza piú preghiere
e invocazioni,
finalmente soli
sotto il firmamento
a decifrare la musica
dei segni.
Allontanandosi
impercettibilmente
dalle contiguità
dei cuori,
freddamente sereni
come l’aurora boreale,
senza passione
o rimpianto,
con l’amore traboccante
del vento, del manto
candido della neve…
…del silenzio.
Marco Rossi
Frammenti di vita
Quando il freddo
di una sera d’inverno
maschera i nostri volti
dalle paure recondite
che man mano si dissolvono
e il nostro non conoscersi
risuona nei battiti lenti
del Destino
che ci vuole nuovamente uniti,
allora i nostri sguardi
tornano a vibrare
dei colori e dei profumi
dell’estate.
Le nostre voci divengono
soavi e gentili,
le nostre anime gemelle
tornano a cavalcare
i solstizi e gli equinozi
delle nostre esistenze
e si riaccendono
di un’energia profonda
di rara bellezza e intensità.
Nulla di tutto questo
è possibile senza un frammento
d’abbandono dell’anima,
senza uno spiraglio di pensiero
che chiede forte al Destino
di agire per noi oltre i timori,
oltre gli impedimenti,
oltre ogni ragionevole dubbio,
oltre le paure profane.
Il Sacro si vendica ed esige
che l’ordine delle cose
venga restituito
quando il nostro karma matura
nello spazio-tempo della vita.
Kether