Poteri, errori e reazioni

Etica

 

Poteri, errori e reazioni

1. Farsi re

 

Il povero vuole diventare ricco

il ricco vuole diventare re

e il re non è soddisfatto

finché non ha il potere su ogni cosa.

 

Bruce Springsteen  “Badlands” (Bassifondi)

 

 

La grande schiavitú di chi troppo dispone

 

Una insignificante canzone di Bruce Springsteen ha il pregio di rivelarci una verità nascosta: «Il re non è soddisfatto finché non ha il potere su ogni cosa». Cosí urla il rocker statunitense con voce impastata di rabbia etilista. La morale è questa: chi possiede tanto – alle volte troppo – non può vivere tranquillamente godendosi i propri incommensurabili patrimoni, cerca qualcosa d’altro. Nei tempi moderni, la globalizzazione ha prodotto ricchezze talmente smisurate da apparire astratte a chi le possiede, immateriali. Ricchezze neppure convertibili in oggetti che cadano sotto il dominio sensoriale. Per questo motivo la brama di potere si fa largo nelle oligarchie finanziarie che sono lontane dal regno Dio quanto schiave di un Male profondo.

 

 

La brama inappagata

 

2. la brama inappagata

 

I potenti del pianeta sono condizionati dal terrore di perdere qualcosa e credono che quel “qualcosa” sia il dominio che vorrebbero avere sul mondo. I lettori del­l’Archetipo possono comprendere che quel “qualcosa” è tutt’altro: è la vita che vorrebbero avere e non riescono ad afferrare. La pedofilia è strettamente legata alla brama di vita. Quanto piú aumenta in un essere umano la forza economica, finanziaria e politica, tanto piú aumenta la brama radicale e la possibilità di appagare appetiti sempre crescenti. Per questo in coloro che dispongono di troppo potere e troppe ricchezze si scatena l’angoscia. Nasce in costoro la necessità dello stordimento sistematico. I potenti hanno a disposizione dei vizi “caldi” e dei vizi “freddi”. I vizi “caldi” contemplano l’alcol, l’uso di stupefacenti, il sesso estremo e le perversioni piú crudeli, alcune delle quali ritualmente sataniche. Tra i vizi “freddi”, troneggiano la vanità, l’avidità e l’algido piacere del dominio sugli altri, riassumibile nel detto siciliano: «Megghiu cumannari ca futtiri». Nelle oligarchie finanziarie la paura del perdere è superiore al piacere dell’avere.

 

 

L’espandersi della Paura

 

3. La paura delle élite

 

Una serie di circoli dotati di immenso potere economico-finanziario, politico, militare e culturale, vivono ora nella condizione di vedersi privati degli strumenti di dominio sul mondo. La situazione negli ultimi anni è profondamente cambiata, chi detiene i poteri sul Deep State globalista, sta subendo una serie di rovesci militari geopolitici e finanziari. Dobbiamo capacitarci: il sentimento della paura si è incistato come un tumore, nella psiche profonda dei potenti che credevano ciecamente nell’occidentalizza­zione di un mondo al loro servizio. La paura amplifica la necessità di aggregazione come in una specie di branco animale. Questi privilegiati si legano l’un l’altro per creare sinergie ed affermare sempre di piú i loro poteri che sono in declino. Inevitabilmente nei circoli esclusivi, nelle mafie politico-finanziarie, lo spirito d’avversione serpeggia. Si creano fazioni contrapposte, il principale terreno di scontro può apparire quello ideologico tra “progressisti” che cercano di blandire le masse concedendo ai popoli una minima parte di potere decisionale, e i “neoaristocratici”, che intendono esercitare il loro dominio su una moltitudine sostanzialmente instupidita e schiavizzata da tecnologie sempre piú invadenti.

 

 

Cazaro-Ashkenaziti

 

4. Khazar empire jews migration

 

Il branco piú famelico, la lobby piú potente al mondo, la casta di ultra-privi­legiati, ha lontane origini Cazaro-Ashke­nazite. Costoro non intendono abbandonare l’agenda della globalizzazione e non si rassegnano all’idea che l’Occi­dente anglofono e il loro sistema finanziario perda il controllo del pianeta. In questi ambienti è emersa la necessità di produrre un cambiamento globale per difendere le posizioni acquisite grazie anche al controllo delle banche centrali che emettono moneta. Per ristrutturare radicalmente una casa, serve che essa venga svuotata e demolita negli interni. L’idea delle élite è quella di “ristrutturare” la società (loro parlano di modernizzazione). Hanno cosí iniziato a ridurre la popolazione mondiale con i sieri genici e le mancate cure, hanno tentato (e stanno tentando) di abbattere le economie di numerosi stati introducendo quasi ovunque misure poliziesche di tipo informatico. Sono comportamenti criminali che nascono nel ventre di potenti da uno stato d’animo denso e pervaso di paura. Comportamenti tanto inaccettabili quanto incomprensibili per chi ama la civiltà e l’essere umano. Questa “ristrutturazione” transumanista e demoniaca comunemente viene denominata “Great Reset.

 

 

Great Reset e i futuri blackout

 

5. Reset

 

Il piano di paralizzare il mondo per ridisegnarlo in senso trans­umanista non si è arrestato: la paura, lo stato di emergenza reiterato fino ad apparire “normale” è stato riproposto dai mezzi di comunicazione di massa. Alla paura dei maggiorenti deve unirsi la paura del cittadino comune. Dopo l’11 settembre, i media asserviti hanno scatenato la fobia contro il terrorismo, quindi l’emergenza climatica, poi la pandemia sanitaria, ora aspettiamoci l’emergenza energetica e i blackout nelle città con l’esercito nelle strade, la scomparsa del denaro liquido e il passaporto verde applicato ad ogni piè sospinto. Rassegniamoci al colpo di coda di una bestia morente.

 

In Cina l’assenza di privacy ed il controllo totale del popolo è una cosa comunemente e culturalmente accettata. Fa parte di una civiltà diversa dalla nostra, che considera in modo divino l’ap­partenenza ad un popolo, ormai il piú potente del mondo. Il controllo orwelliano è però inammissibile per uomini dotati di Io, per una parte di noi europei e per il mondo occidentale in genere. Per questo il tentativo dei circoli globalisti, ormai quasi sconfitti dalla Russia, dall’Iran, dall’India e dai BRICS, sul piano geopolitico sarà quello di “cinesizzare” l’Impero d’Occidente, in modo da competere “ad armi pari” con il resto del mondo.

 

 

Gli errori dei potenti

 

6. Spiriti satanici

 

Ora ripetiamolo, e non scordiamo mai, quanto Paolo ci dice e quanto Massimo Scaligero ha ripetuto piú volte sotto un’altra forma scientifico-spirituale: «Poiché il combattimento nostro non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti» (Efesini 6,12).

 

I pensieri, i progetti le dissennatezze non hanno origini umane. Insomma, esistono esseri che si sono impadroniti degli umani senza Io. Spiriti satanici, demoni arimanici dall’intelligenza raffinata riescono ad accedere nell’uomo grazie al sentimento profondo della paura. Alle volte, quando la paura si trasforma in panico, i potenti commettono però degli errori e perdono perfino la gelida lucidità razionale ispirata dai demoni arimanici. Si innescano delle conseguenze non intenzionali di azioni intenzionali.

 

 

Conseguenze non intenzionali di azioni intenzionali

 

7. Resistenti

 

Ad esempio, la campagna vaccinale e i lockdown in cui l’Italia si è distinta sono stati dettati da cerchie e lobby sovranazionali. Il governo Conte ed il governo Draghi si sono distinti come “primi della classe” nell’obbedienza supina ai diktat globalisti. L’Italia ha un ruolo spirituale nella Storia del mondo e proprio qui in Italia si sono avverati alcuni tra i peggiori errori del Deep State. A ben vedere, (anche se non conosciamo il retroscena karmico di Mario Draghi e Roberto Speranza) sono queste due personalità politiche che ubbidendo agli ordini ricevuti hanno involontariamente favorito un processo di aggregazione solidale tra i resistenti ai sieri genici (vaccini). Per eterogenesi dei fini l’invisibile volontà di annientamento che ha prodotto decine di migliaia di morti (terapie sbagliate con la tachipirina e la vigile attesa) e un aumento della mortalità per reazioni avverse, si è trasformata in consapevolezza per tutti i resistenti antisistema. Senza gli errori di valutazione di Draghi e Speranza, milioni di italiani non si sarebbero ricompattati intorno a una causa ideale.

 

 

Ahi serva Italia, di dolore ostello

 

8. La fine di Mattei

 

Ci sono i dati: la politica italiana, dopo la sconfitta della Seconda guerra mondiale, è finita in mano agli americani e ai britannici. I servizi segreti di sua maestà hanno sempre preteso di controllare il Mediterraneo ed hanno agito indisturbati dal 1948 ad oggi. Il voto è un’eredità democratica ambigua, lo sappiamo. Infatti, quando in una colonia non vengono eseguiti gli ordini NATO si fa una brutta fine: vedi Craxi che muore difeso dagli arabi dopo l’episodio di Sigonella, o Aldo Moro dopo una politica Mediterranea troppo antiamericana. Le Brigate Rosse erano infiltrate dai servizi occidentali e funzionali alla rappresentazione degli opposti estre­mismi. Enrico Mattei fu assassinato per una politica energetica ostile alle sette sorelle. Massimo D’Ale­ma è andato a New York a dare garanzie alla City per governare. D’Alema ha accettato la guerra in Kossovo e Serbia (pensata contro l’espansione russa nel Mediterraneo). Non è un caso se Bertinotti divenne presidente della Camera dei Deputati al fine di blandire i movimenti pacifisti durante la stessa guerra. Insomma, siamo una colonia statunitense e chi coraggiosamente viene eletto e si mette contro questo potere, rischia grosso.

 

 

Il senso delle votazioni è indipendente dal risultato

 

9. Necessità di una rinascita patriottica

 

Il voto potrà servire fin tanto che si potrà fare una campagna elettorale e comunicare delle idee per chi non è informato. Se l’Impero d’Occidente imbastirà un colpo di stato come in America Latina, non sarà piú possibile nemmeno quel minimo esercizio democratico. Sappiamo comunque che dopo le elezioni il drappello di resistenti eletti avranno dei piccolissimi spazi nel Media Mainstream. Il vero problema, indipendentemente dal risultato è questo: la paura ha investito alcuni resistenti. Chi tra i consapevoli della situazione ha fatto una campagna per l’astensione dal voto covava due retropensieri (leggi sotto-pensieri) ispirati entrambi dalla paura. Essi sono: 1) Paura di risultare irrilevanti numericamente mentre invece gli italiani resistenti al vaccino sono stati 15 milioni e 2) paura che gli eletti tradiscano la causa, come è avvenuto con il vincitore delle elezioni nella scorsa tornata elettorale: il Movimento 5 stelle. Gravissimo il fatto è che questi resistenti abbiano ceduto all’illusione del “tanto peggio, tanto meglio”. Di fatto, sono incorsi in un abbaglio antipatriottico in quanto come insegna un adagio popolare carico di saggezza, “Il meglio è nemico del bene”.

 

 

Necessità di una rinascita patriottica

 

La paura è foriera di cattivi consigli. Lo è per i Padroni del Vapore, tant’è che grazie alla paura hanno innescato dei meccanismi a loro sfavorevoli (eterogenesi dei fini), ma sempre la stessa paura ha spinto una parte di resistenti ad astenersi dalla propagazione delle idee usando i mezzi elettivi, per paura di imbrattare la loro luciferica purezza. Ovviamente l’Italia ha necessità di una nuova Assemblea costituente, ma era un dovere partecipare alle elezioni con i mezzi che il karma del nostro popolo concede, pur di migliorare, minimamente, la situazione. L’astensionismo spinge verso un baratro di violenza poiché ogni arma pacifica viene a decadere.

 

 

Come agisce lo spirito evolutivo

 

10. Moto pendolare

 

Ancora una volta lo Spirito ha però agito utilizzando l’errore dei “duri e puri” che, astenendosi, hanno costretto i volonterosi rimasti ad alleanze mai pensate prima. Cosí pur di raggiungere la soglia di sbarramento elettorale una parte degli eredi storici del marxismo ha praticamente abiurato il proprio passato, diventando patrioti, ovvero sovranisti. Molti dei comunisti che hanno sposato le cause della resistenza antiglobalista e della libertà vaccinale si sono tagliati definitivamente i ponti alle spalle con la Sinistra tradizionale ormai asservita al globalismo e alla retorica LGBT. Questo è un dato che deve farci riflettere, perché il Dottore ha sempre spiegato che ciò che ieri era sbagliato, oggi può diventare necessario o viceversa. Ci si rilegga con attenzione ciò che dice a proposito del moto pendolare della Storia: nella 4a conferenza del 6 ottobre 1917 contenuta nel volume La caduta degli Spiriti delle Tenebre (O.O. N° 177), troviamo perfino un’immagine di questo moto pendolare che investe le idee nel divenire storico. Alla luce degli avvenimenti di questi giorni non resta che esortare alla lettura e rilettura di questo attualissimo libro di conferenze.

 

A proposito di Tripartizione

 

La Tripartizione ci insegna che esiste un piano giuridico, uno economico e uno spirituale. Chi confonde i piani è in errore. Sul piano giuridico era necessario avere una rappresentanza in Parlamento per le forze innovatrici. I tre o quattro partiti antisistema non hanno potuto trovare un’unità in due settimane grazie all’abilità dei globalisti che purtroppo sanno prevedere le mosse sulla scacchiera del divenire. Le elezioni anticipate prima della catastrofe economica d’autunno non sono casuali. Purtroppo, c’è stata una fortissima propaganda per l’astensione, e questo è un elemento luciferico, un’aspirazione palingenetica che ha confuso il piano della politica con gli ideali spirituali.  Dobbiamo accettare il fatto che il popolo italiano, non maturo, ha scelto di operare cautamente il cambiamento necessario, da qui il voto che ha premiato le due forze che hanno tiepidamente combattuto Draghi: Fratelli d’Italia e il Movimento 5Stelle. In tal senso dobbiamo avere il coraggio di comprendere che il nostro popolo ha deciso per una scelta prudenziale di convivenza con le forze meno velenose del sistema.  L’aspetto economico dovrebbe riportare gli italiani alla necessità in futuro, di tener ben separati tali impulsi. E questo sarà un compito delle comunità spirituali che conoscono il pensiero di Rudolf Steiner.

 

 

Salvino Ruoli