Il pensiero puro

Esercizi

Il pensiero puro

Concentrazione

 

Nel corso dell’esercizio di concentrazione vi è un soggetto, e questo soggetto è l’Io, che è colui che svolge l’esercizio medesimo. Chi è che pensa l’oggetto? Ciascuno di noi mentre svolge l’esercizio.

 

Io penso l’oggetto. L’oggetto sta di fronte a me. Naturalmente sta di fronte a me soltanto nella mia coscienza, non devo averlo fisicamente visibile davanti. Comincio a descriverne le qualità.

 

Se prima di iniziare l’esercizio qualcuno mi avesse chiesto: che cos’è quest’oggetto (un oggetto molto semplice costruito dall’uomo: una penna, un bicchiere, un martello, un chiodo eccetera), non avremmo avuto difficoltà a rispondergli, perché avremmo avuto, in un solo punto, in un solo attimo, tuttavia inconsapevole, incosciente, l’intero oggetto, in una sintesi che è una sintesi spirituale.

 

Arriviamo dunque alla fine della concentrazione. E adesso osserviamo la sintesi di quanto abbiamo pensato. E qui comincia il vero esercizio.

 

Dobbiamo osservare il pensiero. È quanto Scaligero descrive come concentrazione pura: sta davanti a noi non qualcosa che è legato ai nostri ricordi presi dai sensi fisici, ma qualcosa che è pura determinazione di pensiero.

 

A questo punto possiamo osservare – ed è qualcosa che è stato osservato anche da Steiner – il pensiero avvolge le forme fisiche dell’oggetto, forme che stanno dentro di lui come in una specie di astuccio.

 

Attorno a queste forme il pensiero riempie tutto il nostro spazio interiore, eppure riusciamo a sentire dietro questo pensiero terso, luminoso, qualcosa come una possente volontà, una pura possente volontà che anima questo pensiero che serve a dare forma alle cose.

 

Questa volontà possente la ritroviamo quando arriva, nella nostra vita, qualcosa di assolutamente inaspettato, che giunge e – se ci riflettiamo su – ci trasforma, cambia il nostro rapporto col mondo.

 

Potrebbe essere una specie di colpo del destino: piacevole o spiacevole.

 

In quel momento, quando questo “qualcosa” accade, sappiamo che proviene da una realtà sovrasensibile. Insomma, non accade a caso, viene da una precisa direzione, Ma il termine direzione è improprio, perché la sua provenienza non è spaziale, e in realtà nemmeno temporale. È qualcosa che doveva accadere e, quando accade, noi lo sappiamo con reale certezza, con diretta evidenza.

 

macchinari

 

Nel corso dell’esercizio della concentrazione, osservando il pensiero puro, ho di fronte a me un pensiero terso, luminoso. Qui capisco il senso del “portatore di Luce”, del Lucifero celeste, che circonda gli Spiriti della forma retrogradi, quelli che “mettono a disposizione” se stessi per dar modo all’uomo di creare le forme fisiche delle macchine, dalle leve alle forme delle macchine piú complesse, come i software anch’essi prodotti pensiero che obbediscono a leggi logico/fisiche.

 

trasfigurazione

 

Lucifero in qualche modo si sacrifica con essi, dando modo all’uomo di utilizzarli, di percepire attraverso di lui, con il pensiero, se stesso e il mondo. E capisco, ancora, il senso della frase «Christus Lucifer verus». Solo il Cristo, infatti, può redimere questa potenza, dandole la possibilità di operare nel mondo rimettendola nella giusta direzione, quella che avrebbe dovuto avere secondo la volontà del Principio.

 

In realtà molto piú calzante sarebbe dire che sto vivendo (il mio Sé superiore, il mio “Io” superiore) quella esperienza.

 

Ma il pensiero cosí com’è mi sembra fermo, statico. Dietro di lui posso intravedere – sempre con occhi spirituali – una forza, una volontà possente, che lo anima.

 

Se questa volontà possente, antica, molto antica, primordiale, si manifestasse senza la mediazione del Lucifero-Cristo del pensiero, noi dovremmo – la nostra coscienza dovrebbe – soccombere all’incoscienza del mondo senza sogni.

 

Nelle Potenze della Volontà intravedo il Mondo dello Spirito. Immateriale. Eppure reale.

 

Dalla sintesi di Pensiero e Volontà nasce anche il mondo come noi fisicamente lo percepiamo.

 

In un certo senso tocca a noi redimere l’azione di queste superiori Entità.

 

Noi siamo “fratelli” del Cristo, figli dello stesso Padre, non piú sudditi. Abbiamo la straordinaria facoltà – con Lui accanto, “dentro” di lui – di ri-conoscere il Pensiero Puro, anch’esso sintesi di pensiero e volontà. E tale sintesi lascia libero il sentimento-cuore.

 

E se la nostra volontà cosciente si sposta nella zona, una ineffabile, meravigliosa sensazione di felicità si espande.

Conosci te stesso

 

Ma occorre evitare che questo avvenga, e permanere meditando nel pensiero puro.

 

E da qui partire per andare avanti nella conoscenza di noi stessi: memore di quanto era riportato nel retro dell’iscrizione del Tempio di Apollo/ Sole a Delfi.

 

Davanti vi era scritto: «Conosci te stesso». Nel retro dell’iscrizione si trovava scritto: «Perché in questo modo conoscerai il Mondo, l’Universo e Dio».

 

Grifo

 

Grifo