Gl’infiniti tuoi volti,
Natura,
vorrei cantare
che del Creato
sono meraviglia.
Tutti i colori
e gli eventi
che cielo e stagioni
mutano in te.
Tutto è bellezza,
anche venti impetuosi
e tempeste:
bellezza
d’ira divina.
Alda Gallerano
Ecco, suonano
le campane
antico ricordo
di un immacolato
desiderio d’amore
Quali parole?
Altri uomini urlano
paura, dolore, sgomento.
Eppure vivo.
Quale scelta fu
quale dolore
quale abisso
quale inganno…
Padre,
sono tuo figlio.
Essere degno
di tanto padre?
Confusa speranza.
Madre,
sono tuo figlio
chiara speranza
di un abbraccio,
di un pianto.
Stelvio
Il Libro della natura
Leggere nella natura
le pagine segrete
dell’animo
è ansia di ritrovare
nel paesaggio
tracce di un pensiero
intraducibile,
misterioso:
remote memorie,
dolenti attese,
celati desideri,
si trasformano
in una pacata
serena
accettazione di vita.
Lirica e dipinto di Liliana Macera
L’indenne dio
dall’alto
guardandoci rideva,
schiettamente.
La Terra, un teatro
di ridicole creature,
pensieri sconnessi
sentimenti insulsi
suscitavano allegria
a Lui, l’Intoccato.
Bello, schietto
il suo riso ascolto
e ricordo mentre
come un’ancora nel mare
affondo lentamente
nella Terra attorno
senza togliere lo sguardo.
E cosí scendo piano
nel buio illuminato,
inesorabile
discesa
e paziente attesa
dell’incontro,
tocco sacro,
col centro che
in scintilla
mi trasformi
e del guanto liberi
e tornare là, dove
si sente tutto,
anche il riso
del dio indenne
e, sveglio,
sorridergli.
Fulvio Andriassevich