Benedetta, Natura,
in questo giorno
di fredda e grigia luce!
Benedetto il canto
che da te s’innalza,
dagli alberi già spogli,
dalle foglie
che dormono sul prato
ancora verde!
Benedetto il canto
che l’aria pervade
fino al cielo!
Canto di gratitudine
e di lode
al Creatore
che di tanta bellezza
ti ha dotato.
Alda Gallerano
Come si fa
a scrivere una poesia
senza avere davanti
una nuvola,
un po’ d’azzurro
vari tipi di verde
qualche tocco di rosso
o il fumo
del kerosene bruciato
di un aereo che emigra
verso Sud?
Non si scrive. Si tace.
Si cerca la pace
tra i tassi assetati
del cimitero, con gli arilli
che brillano come il sangue
inchiodato sulla croce.
Elí, Elí, lemà sabactàni
è fatto permesso assoluto
l’ingresso agli umani:
sdraiati per terra o murati
ognuno ha risolto
nel silenzio piú acuto
il problema di essere nati.
Come si fa
a scrivere una poesia?
Luca Massaro
NON SIA MAI
Che passi un giorno
senza un sogno per dono,
senza il lampo di un pensiero
riposto nel cuore
e il sole che non terga
una lacrima antica riposta
o un fiore che richiuda
le ali ai sospiri di luna.
Che una nuvola scura
pesi grave sugli occhi
e la sera dissolva serena
e leggera nel sonno,
che un amore abbia fine
tremando il domani
e indurisca i pensieri
sull’epilogo amaro
e crudele.
Che gli amanti ritrovino
strette le mani allacciate
ricordando i sorrisi
le pene il buio e la vita,
che un bimbo abbia meno
di dodici baci di madre,
di carezze di sguardi
di canti sommessi
e di culle.
Che il tramonto abbia un passo
orgoglioso e felice
di due braccia e la schiena
che hanno speso fatica,
che manchi il pane straniero
e l’acqua al meschino
la coperta e il calore
al cappotto stracciato
dal fato.
Che due mani non si trovino
giunte a implorare
un sollievo, una cura
l’esistenza piú umana
e divina
un fratello un amico
un uomo qualunque
che abbracci,
che manchi l’amore
per l’Anima,
non sia mai.
Marcello Sebastiani
ANCHE IL TEATRO È VITA
Sortilegio
della finzione,
paradosso
della menzogna,
incantesimo
della mente
e del cuore.
Esplosioni di bontà,
atti crudeli,
sottile ironia.
Passione
esistenziale
scorre nelle vene
che pulsano
fino a scoppiare.
Interpretazione
realistica
con immagini
violente
di vita e di morte:
ora cariatidi
della scena,
ora polvere
di palcoscenico.
Le luci
si spengono,
il sogno
finisce,
ma la vita
continua
emblematica
con le sue
mille valenze
e costringe
l’uomo
fra supreme
verità e bugie
a misurarsi
nel quotidiano
con il suo Spirito.
Liliana Macera