Massimo Scaligero ci ha piú volte predetto una terza guerra mondiale. Addirittura la dava quasi come inevitabile, vista l’incapacità degli uomini di comprendere le ragioni spirituali delle altre due.
Anzi, aggiungeva, saranno inevitabili conflitti di guerra sempre piú catastrofici, finché non capiremo la nostra lezione. Cioè quello che il Logos ci vuole dire attraverso la guerra.
Quindi, ad ogni crisi internazionale, giustamente, accendiamo le antenne.
Soprattutto in questa crisi che vede coinvolti i “classici” scacchieri dei fronti di guerra.
Eppure qualcosa, ogni volta ci aiuta e ci salva. Ogni volta, miracolosamente, i governanti trovano la quadratura del cerchio e rappezzano le varie situazioni locali. Quindi la speranza ogni volta ci rincuora.
Però anche questo potrebbe essere un tranello. Perché, tutto si “aggiusta” per noi, che continuiamo a stare “bene”, se pur in una situazione sempre piú degradata; ma chi vive in un conflitto locale, entra in un vortice d’orrore e dolore, sempre piú spaventoso. Siamo anestetizzati dalle immagini televisive, e dai video sui social, sempre piú raccapriccianti, quindi tendiamo a considerarli qualcosa di “normale” che per fortuna, al momento, non ci riguarda.
Ma se proviamo ad immedesimarci nelle singole persone che vivono e muoiono sotto i bombardamenti; che devono fare i conti quotidiani con i cecchini agli angoli delle strade; che devono sopravvivere senza sapere se arriveranno alla sera; beh allora il discorso cambia.
Abbiamo già dato durante il secondo conflitto mondiale, verrebbe da dire, ma che evidentemente non è stato abbastanza.
La verità è che la guerra come concetto è l’estremo tentativo del Logos di farsi comprendere nel suo linguaggio quando noi non lo comprendiamo nel nostro. Quando la moralità generale rimane troppo indietro, ed è necessario sangue e sacrificio per darci un calcio nel didietro e andare avanti.
Chi muore in guerra, ci diceva il nostro Maestro, è destinato a fondare comunità spirituali nelle incarnazioni future.
Quindi da questa crisi, che è vicinissima al tracollo drammatico internazionale, già possiamo capire due cose: la prima è che la moralità sociale, effetto di quella dei singoli, si sta troppo stagnando nell’egoismo, e che se questo sacrificio sarà necessario aprirà un futuro piú dedito allo Spirito, con comunità in ogni dove.
Guerra che potrebbe anche essere già in atto, ma non convenzionale, cioè coinvolgendo teatri locali, dove piú è necessario l’aggiustamento del Christo. Certamente tutto potrebbe degenerare, ma non è detto che avvenga, e soprattutto potrebbe anche essere che meritiamo un argine a quello che sta per accadere.
Quando questa guerra, comunque vada, e comunque la si consideri, sarà finita, si aprirà un periodo sereno e prospero.
Ma non come comunemente si crede, e come il materialismo moderno lo interpreta. Oppure non solo.
Siamo abituati a pensare alla rinascita dopo la Seconda Guerra mondiale, come ad un periodo prospero economicamente, dove ognuno di noi, accanto alla casa di proprietà, ha potuto permettersi l’automobile, il televisore ecc.
Argomentare su quanto sia stato vero questo benessere ci porterebbe fuori tema.
Ma il vero “patrimonio” acquisito con il sacrificio del conflitto, è stato Spirituale.
Il diffondersi del materialismo, del degrado sociale e di tutte le “follie” dei nostri tempi, sono solo la parvenza, l’urlo finale, di quello che sotto le ceneri sta sorgendo come vera luce: la Scienza delle Spirito ed il messaggio di Steiner e di Massimo.
Il vero materialismo è stato vissuto, potremmo dire senza nessuna speranza, durante l’Ottocento, e i due conflitti mondiali lo hanno sbattuto fuori della porta. Tutto quanto c’è di assenza dello Spirito lo possiamo rintracciare nelle idee e nelle ideologie sorte proprio due secoli fa, quando si sono diffuse senza nessuna opposizione. E il loro continuare a diffondersi, è il loro esaurirsi, infatti oggi abbiamo i testi di Massimo Scaligero e di Rudolf Steiner, che non solo sono d’argine al marxismo, allo scientismo, all’illuminismo, al darwinismo, ma diffondono l’oro vero del prossimo futuro. La vera ricchezza post bellica di cui l’umanità godrà quando questo orrore sarà terminato.
Se alcuni politici pensano che da un conflitto si possano risolvere i problemi contingenti, quali l’assetto strategico di una determinata area, oppure l’influenza politica che vacilla in un’altra; se ci si dà speranza pensando che dopo la guerra arriverà ricchezza materiale, benessere; in realtà nessuno si rende conto che la vera motivazione di questa guerra risiede nell’opposizione allo spirito degli uomini, al contrasto tra il Logos e lo stupido materialismo di troppe persone.
Senz’altro, in questo scenario di guerra cosí come si sta svolgendo, possiamo già vedere tutto questo. L’evidenza dello Spirito che lotta per il suo affermarsi è già palese. Il contenimento della tragedia è nella misura in cui il Logos è compreso e non ha bisogno di guerra per farsi capire.
Qui, chi segue la Scienza dello Spirito, può dare il suo contributo. Senza voler fare discorsi eccessivamente integralisti, comunque coltivare pensieri attorno ai mondi celesti; la preghiera come atto di elevazione spirituale e non come atto egoistico; lottare, con spirito devoto, contro le nostre tante piccole debolezze; ma soprattutto i cinque esercizi serviti con devozione e regolarità; possono dare il contributo ben oltre di quello che possiamo immaginare, perché danno la risposta a quello che il Logos ci chiede quando afferma tragedie umane cosí profonde come un conflitto mondiale.
Massimo Danza