L'Iniziazione stellare

Esoterismo

L'iniziazione stellare

PREMESSA

 

I riti stellari, solari e lunari sono rituali e pratiche spirituali che si basano rispettivamente sulle posizioni delle stelle, del sole e della luna in connessione con l’essere interiore di chi li esercita per sé o per comunità di individui. Ogni tipologia di rito è associata a specifici simboli, poteri e corrispondenze che influenzano le pratiche esoteriche e la vita micro-macro cosmica. In particolare:

 

La Via Lattea da Torre Minervino Canale d’Otranto, Salento – Foto PAN

La Via Lattea da Torre Minervino
Canale d’Otranto, Salento – Foto PAN

 

  • I riti stellari sono rituali che si basano sulle posizioni e sulle fasi delle stelle e dello zodiaco. Questi rituali possono includere pratiche di divinazione, di preghiera e di purificazione. Le stelle sono considerate simboli di potere e di guida, e le loro posizioni nel cielo sono utilizzate per capire le influenze cosmiche e per pianificare le azioni umane.

 

  • I riti solari sono rituali che si basano sul Sole e i suoi due solstizi(inverno ed estate). Questi rituali sono associati alla luce, alla vita e alla fertilità. Il Sole è considerato un simbolo di vita e di rigenerazione, e i riti solari possono includere pratiche di purificazione, di guarigione e di celebrazione della vita. Le pratiche solari possono essere utilizzate per riconnettersi con la natura e per celebrare i cicli della vita.

 

  • I riti lunari sono rituali che si basano sulla Luna e i suoi due equinozi (autunno e primavera). La Luna è considerata un simbolo del femminile, della fertilità e della crescita. I riti lunari sono associati alle fasi lunari e possono includere pratiche di purificazione, di guarigione, di divinazione e di celebrazione della luna. In particolare la luna piena è considerata un momento di maggiore energia e potere, e i rituali del plenilunio possono includere pratiche di purificazione degli ambienti e del corpo, di liberazione e di ricarica energetica.

 

 

Testimonianze archeologiche

 

Dea Madre

 

I nostri antenati preistorici ebbero tutti ad esercitare queste tre tipologie di ritualità, per meglio connettersi con forze spirituali cosmiche presenti nei corpi celesti ed opportunamente installate nel proprio spazio sacro micro/macro cosmico. L’arte megalitica e quella ipogea presentano numerose testimonianze simboliche di tutto ciò. Queste testimonianze sono ad esempio legate a rituali in onore della Dea Madre, ai culti lunari-stellari paleolitici (30.000-6000 a.C.) ove si poteva ancora scorgere una predominanza dell’aspetto femmineo matriarcale. A tali culti si succedettero i culti solari tipici del periodo neolitico (6000-3000 a.C.) con predominanza dell’aspetto maschile-solare, anche se associato al risveglio dell’energia creatrice femminea (Shakti o Kundalini).

 

Culti stellari egizi

 

Occhio di Horus

 

Gli Egizi seppero portare all’interno del loro percorso iniziatico, che ebbe inizio in epoca paleolitica superiore (10.000 a.C.), l’insieme dei culti stellari, lunari e solari preesistenti sia in Africa, sia in Europa, sia in Mesopotamia, creando tre scuole iniziatiche appropriate: quella osiridea (occhio destro – riti solari), quella isiaca (occhio sinistro – riti lunari) e quella del­l’occhio centrale di Horus (ghiandola pineale e riti stellari).

 

Una prima conferma del periodo nel quale si svolgevano i culti stellari egizi è fornita dall’erosione d’acqua sul corpo della Sfinge.

 

Illustri studiosi moderni hanno ritenuto che l’animale ibrido di pietra ed anche le piramidi della piana di Giza, fossero già presenti nel paleolitico superiore (10.000 a.C.); questo fatto pone in relazionare le piramidi al periodo dei culti stellari di Orione-Osiride e della sua cintura, poiché costellazioni opportunamente visibili all’interno della stessa Grande Piramide.

 

 Linea Interpretativa degli studiosi G.Hancock e R. Bauval


Linea Interpretativa degli studiosi G.Hancock e R. Bauval

 

Le tre piramidi e la cintura di Orione

 

Attraverso questi culti stellari infatti, dalla camera del Re e da quella della Regina era possibile isolare e meditare le vibrazioni di luce indotte da stelle quali Zeta Orionis ed Alfa Dragonis; questo accadeva nella prima delle camere (del RE), mentre Sirio e Orsa Maggiore nella seconda delle due camere (della REGINA) un allineamento possibile solo nel periodo del paleolitico superiore.

 

La luce (in antico egizio MER, che oltre al significato di luce ha anche il significato di piramide in contro-rotazione per il KA e per il BA), che entrava e raggiungeva le due camere della Grande Piramide, percorreva opportuni bocchettoni o prese d’aria ancora visibili anche se volutamente interrotte. Le stesse tre piramidi (Cheope, Chefren, Micerino) della piana, sono disposte secondo la Cintura di Orione (Orion Belt) costituita dalle tre stelle Zeta, Epsilon e Delta Orionis, mentre il fiume Nilo rappresenta l’intera Via Lattea.

 

Pertanto l’organizzazione dei primitivi culti stellari egizi, in virtú del principio ermetico “come in cielo cosí in terra”, coinvolgeva la Via Lattea e tre costellazioni ben precise: Orione, Carro e Drago. L’ascesi stellare consentiva l’identificazione dell’asceta-sacerdote-sciamano con la potenza spirituale dei corpi celesti e delle loro vibrazioni luminose e sonore. L’organismo celeste mediante cui l’uomo primordiale accoglieva forze, ritmi ed armonie, andò tuttavia gradualmente perdendo la sua qualità stellare con l’animazione della forma fisico-minerale, che è quella per cui l’uomo è vincolato ancora oggi al ciclo di nascita e morte (Miti e misteri dell’Egitto).

 

 

Iniziazione stellare e Scienza dello Spirito

 

La Sfinge

La Sfinge

 

Secondo Rudolf Steiner, il simbolo che meglio di tutti rappresentò il passaggio dal Corpo Stellare a quello Lunare (Il corpo lunare, questo sconosciuto) è quello della Sfinge vista come integrazione dei quattro animali sacri: Toro, Leone, Aquila e Uomo-Angelo (Miti e Misteri d’Egitto – Lezione XI – L’antica dottrina egizia dell’evoluzione – Lipsia 13 settembre 1908). Dice ancora Steiner «Quando il corpo dell’uomo sarà diventato stellare, non sarà carbone nero, bensí carbonio trasparente limpido come l’acqua. Questi non sono soltanto processi chimici, ma sono alti ideali » (R. Steiner, conferenza del 16 febbraio 1907, O.O. N° 97).

 

Quindi il percorso inverso parte dalla mineralità manifesta per estrinsecarsi come profondo segreto della coscienza minerale, ovvero come Pietra Filosofale (Visita Interiora Terrae) poiché la forza alla base del minerale è la stessa forza che si libera e si modella nel pensiero pensante e che risolve o disincanta il tessuto di brama che lega l’essere umano alla mineralità.

 

A questo punto il sentimento stellare risponde all’affiorare di una “memoria dello Spirito”, ossia a una facoltà di ricordare la realtà sovrasensibile, e nell’impegno assunto nei momenti di percezione intuitiva e concentrazione l’asceta costruisce il suo Corpo di Luce Stellare. È un ricordare ancestrale che diviene potere d’azione, certezza e completamento del proprio Io e del sentiero iniziatico da percorrere. La perdita dell’istinto percettivo stellare, ovvero del suono cosmico o della memoria dello Spirito, è un oblio che si presenta sotto forma di memoria quotidiana delle cose, non mancherà tuttavia lo sforzo mentale verso il mondo Spirituale. Solo quando l’asceta avrà operato assiduamente tramite virtú, egli riuscirà ad orientare l’interiore concentrazione delle forze ed instaurare la corretta permanenza nella zona di sicurezza eterica. L’uomo moderno dovrà pertanto integrare la sapienza indotta dall’Albero della Conoscenza del Bene e del Male con la risonanza percettiva stellare che aprirà il varco ai frutti dell’Albero della Vita. La devozione, la sacralità rituale divengono linee guida di tutta l’Opera per il bene dell’umanità e per la gloria delle Gerarchie Superiori. La brama e la paura vengono annientate per aprire il varco alla presenza del Logos nell’Io, nasce pertanto una virtú musicale pura, che solleva a tono stellare, o cosmico o zodiacale, tutta la coscienza, facendo sorgere il mondo come un risonare di Enti e di Forze che a questo punto possono manifestarsi e supportare l’asceta nel proprio percorso.

 

Iside-Sophia

 

Dice a riguardo Scaligero: «L’imagine della Iside-Sophia è il simbolo del­l’accensione del sentire stellare e della sua funzione iniziatica: realizza nel­l’anima il Logos, rispondendo al mutamento di profondità della coscienza, che è l’Iniziazione. La quale a questo punto viene data dal Maestro spirituale: non è piú opera individuale, ma ciò a cui l’opera individuale è stata necessaria premessa. La sonorità del Cosmo viene donata come una correlazione, che soltanto l’Iniziazione tradurrà in facoltà di udire il suono degli enti: il nome originario cui essi rispondono come a un comando: comando che dall’iniziato può essere dato in nome della Parola primordiale riconquistata, il Logos, il Christo.

 

 

Kether