La vacanza dell'Anima

Ascesi

La vacanza dell'Anima

Ascesi

 

Occorre sempre ritrovare il filo di luce del pensiero, che riordina tutto, e rimane intatto dinanzi all’ingiustizia umana, non si lascia afferrare, perché è l’arto del Christo.

 

Ore fatidiche individuali, ma anche per il mondo. Si è mosso qualcosa dell’essenza del reale e vuole essere conosciuto dall’anima. L’anima però deve essere desta, indipendente dalla natura fisica. Lo Spirito della Terra vuole risonare nell’anima, perché il nucleo del reale accolga le forze rinnovatrici. Cosí l’opera diviene piú rigorosa, piú vera, e può avere un solo sostegno: l’Amore piú forte. Vince l’Amore piú forte.

 

La sua presenza è nel cuore, ma parimenti là dove si decide la vittoria del Principio spirituale.

 

Preme il caos umano, mentre potenze spirituali ignote attendono di entrare in azione, travolgenti. È un momento decisivo nello scontro delle forze: occorre essere desti, pronti, fulminei, non perdere un attimo, non dubitare un attimo, avere la continua certezza della vittoria, in ogni senso: per la continuità del rifornimento della Forza. L’umano riceve il suggerimento per la sua azione, per la sua trasmutazione.

 

La massima volontà, quella che supera l’umano, è chiamata ad agire. Non v’è tregua, non sosta, non pace, ma la continua vittoria, lo stare al culmine del combattimento ignorando il riposo. E una comunione di Forza inesauribile, per cui il riposo è nell’azione stessa. Il segreto perciò è la abrupta flamma, la vampa, il fuoco che non distrugge ma crea.

 

Sono ore di grande calma, perché tutto è piú silenzioso, sotto la caldura e la fuga degli uomini dalla città. Tutto riposa, come in un vasto sonno di luce e di calore.

 

L’assedio dei dolori o dei malanni di esseri cari diviene in questi giorni piú intenso. Eppure l’aiuto superiore è illimitato e in ogni momento capace di prodigio. Mentre la sofferenza diviene totale e insostenibile, il miracolo bussa alla porta. La Forza-Christo può essere evocata e può scendere tra noi vittoriosa. Forza capace di rimuovere alle radici ciò che ostacola l’umano. Occorre un duplice movimento: essere assolutamente calmi e al tempo stesso sentire il dolore degli altri, caricarsi del dolore degli altri. È l’ekagrata assoluto, come un sacrificio compiuto con tutte le forze, oltre ogni difficoltà, con la certezza che dietro è il Potere invincibile del Logos, che tutto trasforma, che tutto protegge e guarisce, che opera anche negli esseri che debbono accompagnarci: li aiuta ad esserci accanto come aiutatori.

 

Occorre essere molto forti, non stancarsi mai, non riposare mai. Per quelli che, vicino a noi, soffrono e temono, occorre far sentire l’imperio dello Spirito, il vero soccorso. Questo còmpito, realizzato, è il prodigio che sana tutto.

 

Un dono c’è sempre, anche nella fase piú faticosa, per chi attende il momento dello Spirito. Questo dà il vero riposo. Posso respirare l’aria delle nevi e delle vette, se entro nella meditazione, posso sentire la salsedine del mare, il vento fresco che ridà ampiezza al respiro, se scendo nel silenzio e m’immergo nell’ètere angelico. Respiro l’aria dei boschi, l’umido profumo dei fiori presso la cascata: sento la magia della natura come germe della magia d’Amore, perché ogni elementare vi è impegnato secondo un ritmo segreto di luce, che si libera ogni volta nell’anima di colui che contempla o medita. Percorro cosí il sentiero verso l’alta liberazione: sentiero del riposo, della vacanza, nel cuore dell’estate torrida. È tutto silenzioso: è un segreto questo riposo ignoto, che realizza il fresco delle vette nevose, il profumo del mare e della scogliera salmastra, il balsamo della fitta pineta. La piú bella vacanza dell’anima.

 

Massimo Scaligero

 


 

Da una lettera dell’agosto 1975 a un discepolo.