Il quinto segreto

Attività spirituale

Il quinto segreto

Beatrice

Beatrice e l’Italia

 

In precedenti scritti su questo tema si è parlato di una virtú teraputica della donna in quanto veicolatrice dell’impulso di Raffaele sul modello dell’individua­lità di Beatrice, che si incaricò di incorporarne le forze per irradiarle nell’anima di popolo italiana. Abbiamo visto come il sacrificio di lei abbia consentito post-mortem una fecondazione spirituale dell’elemento arti­stico-senziente.

 

Questa capacità curativa è di tutti gli esseri fem­minili e vogliamo qui approfondirla dal punto di vista della fisiologia occulta.

 

Vediamo perciò in che modo la relazione uomo-donna possa influire sulla salute psicofisica.

 

Sappiamo che il numero due esprime la coppia ma­schio-femmina ed infatti l’uomo è bipartito. Parliamo sempre di uomo tripartito, ma va considerato che i poli di forze sono due, e in lotta, rispondenti a un polemos eracliteo. Teniamo presente che sul piano del manifesto ogni fenomeno, per essere, si esprime come lotta antinomica. Perciò nell’uomo vi è un polo del pensiero, razionale-mentale, che ha sede nel sistema nervoso, ed un polo della volontà, istintivo-emotivo che ha sede nel sistema metabolico e del ricambio. Quello che consideriamo un terzo polo del sentire è in realtà il temperamento dei due, considerato dal punto di vista della qualità delle forze.

 

Il contrasto dei due sistemi è funzionale: in un senso superiore questi sono un’unica corrente vivente. Inoltre vi è un rapporto osmotico per cui i sistemi non sono separati, ma abbiamo processi mentali nel metabolico e metabolici nel mentale; processi nervosi nel metabolismo e processi di ricambio nella testa (ad es. le attività cataboliche e anaboliche nell’encefalo in rapporto al flusso sanguigno e all’attività di catecolamine impiegate nella concentrazione e nell’attenzione).

 

Il principio armonizzatore dovrebbe appartenere all’Io, che per eccesso di attività o per carenza può provocare il sintomatico predominare di un polo sull’altro generando instabilità mentale o volitiva.

 

L’uomo debole di pensiero pensa troppo e sembra forte nel pensiero, l’uomo debole di volontà vuole troppo, per mancanza di controllo, e simula atteggiamenti volitivi, sembrando un volitivo.

 

Il prevalere di un polo viene segnalato dal sentire, come sistema mediano, che fa risuonare l’altera­zione. Questa alterazione però origina sempre ed in ogni caso dall’inerenza del pensiero al sistema nervoso, che va ad afferrare anche il sentire, il quale rimanda la spia del dolore. Il dolore è generato cioè da una risposta del sistema nervoso. Proprio l’attivazione del sistema nervoso simpatico è responsabile degli stati di ansia, preoccupazione, angoscia, paura, rabbia: è il risuonare del sentire nel sistema nervoso e la sua percezione come sofferenza. I mali psichici dell’uomo sono riconducibili ad un guasto del sentire. È il cuore che non risponde piú alla sua funzione microcosmica.

 

L’alterazione microcosmica del cuore fa sí che vi sia una interferenza nella relazione tra le forze cosmiche e i centri sottili legati a queste, situati sotto il diaframma. Il cuore deve tenere in equilibrio le due polarità umane, quella razionale-mentale e quella emotivo-istintiva, rispondenti alle sfere nervosa e metabolica. Il cuore dovrebbe sentire l’altro, sentire il mondo, invece sente se stesso, riflesso nel sistema nervoso per inerenza non diretta, ma mediata dalla non pertinenza del pensiero a tale sistema.

 

Si è parlato in precedenti articoli della funzione terapica mercuriale della Donna, quale che sia la modalità di relazione con questa. L’angelicità della Donna, ossia la sua maggiore indipendenza eterica dal fisico, ha un effetto terapeutico sull’uomo fin entro il corpo fisico, essendo che le forze eteriche lavorano direttamente sull’elemento minerale, in quanto tutta la mineralità della Terra è presente nel corpo fisico dell’uomo per essere spiritualizzata dall’eterico.

 

La Donna può realmente guarire nel fisico; cosí come la sua demonicità può ammalare.

 

Non si cada nella tentazione di leggere questa dinamica a senso unico del femminile sul maschile, poiché occultamente l’Io dell’uomo e l’Io della donna sono il medesimo Io.

 

Donna demoniaca e angelica

La duplice natura femminile

 

Il guasto del cuore che portiamo tutti intrinsecamente viene porta­to a evidenza dall’aspetto demo­nico dell’essere femminile, che diviene esperienza del “Guardiano della Soglia”, specchio dell’im­perfezione dell’altro. L’incontro con se stessi nell’altra è l’incontro con la paura profonda, lo smar­rimento, il terrore di smarrire se stessi. Se que­sto stato di angoscia animi­ca viene accolto, può essere superato e dare l’accesso alla virtú terapeutica raffaellita. Se si verifi­ca invece un andamento proiet­tivo della propria immagine oscura con l’immagine dell’altro, può avvenire una dinamica fusiva, per cui l’altro diviene il male che noi incarniamo.

 

Il potere angelico della Donna si desta quando l’uomo invera il suo, trovando la forza che supera l’antinomia della perpetua lotta dei poli interiori, che genera continuamente l’estromissione del cuore.

 

Il contatto con l’essere femminile fa entrare in risonanza le sue correnti eteriche con quelle del­l’uomo, specialmente alcune correnti libere, ovvero non impegnate nell’edificazione corporea. Queste sono essenzialmente la corrente del pensiero libero e quella della volontà eterica. Una appoggia sul nervoso, ma non vi si identifica, l’altra, con stessa modalità, si appoggia sul metabolico.

 

Essendo l’eterico femminile maggiormente disimpegnato dal fisico, queste correnti possono operare con maggiore forza e dal momento che vi è uno scambio fluidico-sottile tra uomo e donna queste correnti investono l’uomo col loro potere di indipendenza. Se l’uomo è pronto ad accoglierle con l’etere del cuore, queste divengono guaritrici. Se l’uomo vi oppone con eccessiva forza uno dei due poli, razionale o metabolico, si genera una resistenza che va a rafforzare il guasto del sentire, po­tenziando un meccanismo di sofferenza e dolore.

 

L’impatto delle correnti, magicamente fluenti negli occhi, nella parola, nel contatto delle mani, può suscitare, se non accolta equilibratamente e cioè mercurialmente, una reazione virulenta del polo istintivo, perché la corrente della volontà eterica libera non incontra una similare libertà nell’eterico dell’altro e va ad incarnarsi nei processi metabolici, generando dolore.

 

Considerando che la nutrizione è lo specifico con cui l’eterico spiritualizza il minerale, rientrano qui i casi in cui uno stato d’animo pervadente impedisce una regolare e sufficiente nutrizione, generando disappetenza, stomaco chiuso, dimagrimento, op­pure appetito compulsivo e ingrassamento.

 

Sindrome del cuore spezzato

La Sindrome del “Cuore spezzato”

 

Altrettanto se la corrente libera del pensiero non entra in risonanza con l’etere libero della testa dell’uomo, ma trova l’opposizione del si­stema nervoso e ne viene afferrata eccessiva­mente, si assiste ad un prolificare di pensieri in­trusivi che aprono a dimensioni dolorose quali il dubbio, la ruminazione, il rimuginío, il pensie­ro catastrofico ecc.

 

L’impatto delle correnti angeliche può gene­rare cosí una tensione interiore tale da alterare l’equilibrio delle polarità fino al punto che il cuore non riesca piú ad armonizzarle. Il cuore allora manda un segnale, dalla zona mediana, di difficoltà di gestione. La sofferenza è quel segnale, come richiesta di un atto cosciente, un appello all’Io perché si adoperi a ripristinare la salute.

 

Quanto detto fino adesso va rapportato all’intera organizzazione dell’uomo, perciò anche alle correnti astrali. L’investimento di forze che viene sperimentato può, per carenza dell’Io, portare alla sua identificazione con gli stati senzienti suscitati dalle correnti. Perché, non potendo incontrare una via che permetta loro una espressione consona alla loro natura, devono scendere troppo nel nervoso o nel metabolico e divenire invadenza emotiva o vis istintiva.

 

Essendo la sede del sentire il sistema cardio-circolatorio, ed il respiro pervadente interamente l’orga­nismo secondo preciso ritmo, si può intendere a cosa sia dovuta la difficoltà di disidentificazione da uno stato d’animo. Lo stato di difficoltà respiratoria riscontrabile nell’ansia o nell’angoscia è dovuto ad uno sconfinamento dei processi sanguigni in quelli nervosi, producendo una risposta infiammatoria dei centri bulbari nel midollo allungato, responsabile, tra le altre cose, della regolazione respiratoria, ma, da un punto di vista spirituale, denunciando una illecita penetrazione delle correnti eteriche stesse nel sistema nervoso. Il respiro origina dal cuore ed i problemi connessi al cuore si ripercuotono sul respiro.

 

Ogni respiro poi irrora completamente l’essere umano, formando l’uomo d’aria, che è l’immediata forma da cui traiamo in senso dell’Io, coincidente con la pelle.

 

La carezza

La carezza

 

Il tocco della donna è il ricordo di confini che non esistono, essendo la pelle la maya da cui l’uomo trae il senso effimero di sé. La pelle che respira anch’essa; l’aria che esce dall’uomo e che è la stessa per tutti. Perciò il sentire soffre sempre per un senso di separatività che deve essere compreso inesistente. L’amore genera il bisogno, l’attaccamento, perché desideriamo l’essere dell’altro, ma questo essere non lo abbiamo nella sua pelle. Cerchiamo la c­arezza perché crediamo desiderare di toccare l’altro, ma il desiderio profondo, inconosciuto, ma il desiderio profondo, inconosciuto, è di ricordare la maya fisica, per incontrare davvero l’altro, oltre la pelle.

 

È sull’errore che può crescere il dolore. Nella convinzione di una credenza falsa pullulano pen­sieri dolorosi, ma la credenza è cosí dolorosa perché è falsa.

 

Dunque, nel rapporto con l’elemento femminile, un eccesso di Io o una sua carenza possono pro­durre una sintomatologia patologica, emergente da uno scompenso dovuto allo squilibrio dei poli, che comprende polluzioni psichiche persistenti, stati d’animo irruenti, ansia, instabilità emotiva, stati depressivi piú o meno gravi.

 

È cioè sempre il mentale che, afferrato dal metabolico, genera la malattia psichica. Il sistema mediano, incapace di reagire, segnala l’alterazione col dolore: perché l’Io prenda le redini.

 

Possiamo cosí spiegare fisiologicamente un linguaggio già utilizzato e possiamo dire che si verifica una gerarchia Luna-Mercurio dove il principio inferiore legato al Doppio sovrasta le forze equilibranti.

 

Coppia serena

Insieme

 

L’elemento lunare inferiore, lo ricordiamo, non risiede in qualcosa di statico, ma si esprime in un rapporto: è la sud­ditanza dell’Io alla psiche e dell’astrale al fisico. Portare Mercurio nella Luna significa far fluire le correnti libere nei corpi senza che queste le afferrino dominandole. Se ciò av­viene, si sperimentano attimi di pensiero vivente, piú o meno coscientemente colti, in cui si affacciano stati pre-cerebrali quali la gratitudine, l’innamoramento, la gioia di essere, il desiderio dello spirituale, l’accettazione serena del karma.

 

Questo stato pacificato in cui è temporaneamente rista­bilito il dominio dell’Io è stato qui chiamato Giove.

 

Si possono incontrare nella Donna le correnti occulte della guarigione. Nell’epoca dell’anima cosciente, sviluppandosi proprio l’elemento cosciente, si sperimenta una forte solitu­dine ed una sempre crescente difficoltà a comprendersi, proproprio perché comprendere l’altro deve essere voluto come atto dell’Io. La Donna non salva automaticamente, ma presenta all’uomo la duplicità della sua natura perché l’uomo possa accogliere l’Angelo e redimere il Demone. Cosí l’uno è lo specchio dell’altra ed entrambi si aiutano a salire la scala della vita.

 

L’Arcangelo Raffaele

L’Arcangelo Raffaele

 

Incontrare Raffaele significa allora anche incontrare il Doppio, perché l’antidoto è allo stesso tempo il ve­leno. Ma questo l’uomo deve comprendere, che nel senso inverso il veleno è l’antidoto e le forze di distru­zione non sono altro che forze di guarigione non accolte nella loro purità.

 

Non c’è male che non si possa trasformare. Non c’è. Siamo sostenuti dal Logos, tutto è ricondotto a Lui, abbiamo tutto il potere di trasmutazione, per portare alchemicamente il fuoco divoratore di Saturno al calore primigenio che emana dal cuore. È una sfida dei tempi.

 

Questo male va redento, non fuggito. È la prova del presente: è il Quinto Segreto.

 

 

Italo d’Anghiere