Carini - Khelif

Spiritualità

Carini - Khelif

Il pianto di Carini

Angela Carini

 

In ginocchio, con i glutei appoggiati ai talloni, i pugni stretti sulle gambe, dando le spalle al ring scoppia in un pianto a dirotto.

 

Questa immagine ha scosso il mondo.

 

Di fronte all’evidente mascolinità dell’atleta algerina Imane Khelif, l’atleta azzurra, Angela Carini, non ce l’’ha fatta ed è crollata: prima con la paura, poi emotivamente con la scena appena descritta.

 

Gli Ostacolatori hanno un’arma micidiale per bloccare l’evoluzione di qualcuno: farlo litigare. Certe volte alcuni episodi appaiono studiati apposta da loro per risvegliare polemiche, risentimenti, litigi furibondi: tutte cose che richiedono forze soverchie che l’individuo sottrae alla propria evoluzione.

 

Quando Massimo Scaligero e Mimma Benvenuti erano ancora incarnati, tra i nostri gruppi si sono scatenate furiose litigate che hanno distrutto ogni lavoro spirituale fino ad annullare l’esistenza stessa dei gruppi. Non ricordo neanche le ragioni di tali discussioni; ricordo solo la stanchezza di Massimo ad ascoltare queste polemiche e il dolore di Mimma quando veniva a sapere della fine di un gruppo o di un altro.

 

Ma possiamo anche vedere, in senso piú ampio, come guerre e cattiveria distruggano tutto.

 

Quindi, quando sulla scena pubblica appaiono episodi cosí eclatanti come quello che ha riguardato l’evidente mascolinità di Imane Khelif contro Angela Carini, abbiamo il compito di cercare di far tacere ogni risentimento, lasciare che altri si occupino di discutere in merito, essendo loro quel compito, non il nostro.

 

In quel momento di sconfitta, l’atleta italiana ha visto crollare tutto il suo lavoro fino a quel giorno; al secondo pugno, è morto ogni sogno su cui aveva lavorato per realizzarlo. In quell’attimo tutto le è morto dentro, nulla ha piú avuto davanti a sé.

 

Imane Khelif

Imane Khelif

 

Come ognuno di noi sa per averlo già vissuto in altre situazioni, e per altre ragioni, oltre quell’attimo c’è il futuro: quel nulla che si ha davanti è “l’Io sono” che avanza; come fu detto a me da un amico tanto tempo fa.

 

Appare nulla solo perché è il nuovo che ancora non si conosce, ma in quel momento è l’Io stesso che ha preso in mano gli eventi.

 

Chi segue la Scienza dello Spirito non può ignorare come tutto dipenda dallo Spirito, e come tutto sia deciso da “zone del mondo piene di Sapienza”, come ci suggerisce il nostro Maestro, Rudolf Steiner, nel mantra sul futuro.

 

Quindi non è un caso che Imane Khelif, “ipersessualizzata”, come si dice oggi, atleta algerina, sia stata accettata alle olimpiadi, stia vincendo massacrando di botte donne piú fragili di “lei”, e che abbia incontrato Angela Carini, la quale, di fronte alla paura piú che fondata, abbia preferito vivere. Probabilmente le ha fatto un favore: l’ha fermata.

 

Million dollar baby

 

La boxe è un’attività cruenta, violenta. Anche di fronte a forze pari, il rischio di morte, o di paralisi totale, o di rimbambimento, è alto. Come dimostra il famoso film per la regia di Clint Eastwood “Million dollar baby”; che parla proprio di una boxer donna che rimane totalmente paralizzata durante un incontro, dove, addirittura, la protagonista era piú forte dell’avversaria.

 

Per fermare la Carini era necessario un evento cosí forte e denso di forze oscure? Se è avvenuto, sí.

 

Non dobbiamo perderci in una discussione sterile se era giusto che un “transessuale”, come si diceva fino a ieri, potesse combattere nella categoria femminile della boxe alle olimpiadi. Quanto aprirci al dolore della nostra atleta. La quale, a torto o ragione, si è sentita distruggere tutta la vita, per un principio che Lei ha vissuto come un sopruso, una violenza travolgente.

 

Come è successo ad ognuno di noi, adesso la Carini dovrà ricostruirsi la vita, il proprio mondo di valori, impegnarsi nel nuovo che verrà. Corre il rischio, dopo tutta la tragedia vissuta, di “scambiare le falsità per verità abbaglianti”, come ci avvisa Goethe. Dobbiamo aiutarla affinché questo non accada. Con i nostri esercizi, le nostre preghiere.

 

Iside Sophia

Iside Sophia

 

È stato un evento che avrà il suo corso, che dipenderà molto dalla nostra attitudine interiore, da quanto sapremo superare l’irritazione che ci genera, per aprirci al miracolo dell’Iside Sofia; come ci spiega Massimo Scaligero.

 

Pregare, superare l’istintiva avversione, per aprirsi al miracolo, che per prima cosa è interiore. Miracolo della Vergine che intercede presso il Christo: questo è il nostro compito; non solo verso Angela Carini, ma anche verso Imane Khelif e gli organizzatori tutti: affinché, chiunque abbia partecipato a questo evento, nel pianto che ha commosso il mondo, possa assorbire la forza Divina che, nel compiere il Karma, lo conduca verso il Christo e il giusto futuro.

 

 

Massimo Danza