Solo e smarrito
nei meandri dell’anima
da una forza avvinto
che ti lega alla terra,
all’oscuro che espande
il suo dominio su tutto
e riempie ogni vuoto
di false speranze
oh uomo, tu vivi;
dalle altezze precipiti
e nel cadere profondo
ogni legame si scioglie,
ogni varco si chiude
nelle lacrime amare
del Dio perduto.
Fantasma respiri
nella tua nuda prigione
la cera del morto,
lo scialbo vapore
della tua libertà,
schiavo tra schiavi
come un simbolo immane
nel riflesso del re
ti culla l’incanto.
Raffaele Sganga
Like Major Tom
Camminare con il sole e il vento in faccia
lungo i metri che la legge concede,
ad occhi chiusi per far sí che la luce
soffusa sotto le palpebre
conceda una vista che oltrepassi
l’ostinato presente.
E stare come nudi rami
in attesa che le foglie nascondano
e proteggano l’essere
e nutrano la nostra fame di quiete.
Se fosse questa una missione
ci saremmo almeno preparati
come astronauti in attesa del lancio
su una rampa del Kazakistan.
Tenere gli occhi chiusi ancora un poco
per vedere Terra come ne fossimo usciti
e provare nel confine della propria solitudine
a cantare una canzone in attesa
di essere liberi una volta ancora.
Luca Massaro
Nascere
Spianarsi su curva di mondo
per poi ergersi
con sforzo verso il cielo
in continua speranza verticale
e tutto respirare
in sacro destino da scoprire
con altalena di vita
scivolosa sul fianco del corpo
che cede
senza torcere un solo pelo
in piú del conto approssimato
in siderali distanze.
Cedere
e ancora vivere
in rinnovato giorno di nascita
per sé, per la madre
sacrificata al momento confuso
nel supremo dubbio del parto
nell’urlo salvifico di tanta
fragile carne
che fino alla fine si muove
nel crescere
nel cedere
in continuo canto.
Marina Coli
Strascico estivo
Porta appresso
un sole fresco
Settembre
sbiancato e sbilenco.
Tappeti scricchi
marroni e sparsi,
foglie inutili allo stare.
L’agglomerato umano
farnetica
la fretta cittadina
cieca a colori e silenzi
routine insulsa e cigolante
che fa a meno di tutto
eccetto dell’inutile bagaglio.
Riprende se stesso
con indolente moto
il mare fantasticato diverso
non nuovo preludio
ma la fine del sogno d’estate
dall’epilogo stridulo e triste.
Appeso al forse
stropicciato e stinto
un pensiero cerca lo scoglio.
Marcello Sebastiani
Nel fresco della sera
ristorata da pioggia
delicato e sottile
sale il profumo
di bianche petunie.
I rami del nocciolo
come piume d’uccello
muovono al vento
foglie un po’ avvizzite.
Alda Gallerano
Accanto e intorno a te
un canto meraviglioso
vuol farsi tuo
per quanto meravigliosa tu sia,
oh stella del mattino!
Sei immagine fecondatrice
per le crisalidi (d’oro)
che anelano
ad una ri-ascesa
senza tempo.
Marco Argenti