Dobbiamo sradicare
dall’anima
ogni preoccupazione
e paura
per quello che il futuro
può portare all’uomo.
Dobbiamo raggiungere
la serenità
in tutti i sentimenti
e le sensazioni
che riguardano il futuro.
Dobbiamo guardare avanti
con assoluta equanimità
verso tutto ciò
che può accadere.
E dobbiamo pensare
che tutto ciò che accadrà
verrà da una direzione
del mondo
piena di sapienza.
Questo è parte
di quel che dobbiamo
apprendere
in quest’epoca:
saper vivere
con assoluta sicurezza
senza alcun appiglio
materiale,
ma con fiducia
nel costante aiuto
del Mondo Spirituale.
In verità,
nulla avrà valore
se ci mancherà il coraggio.
Discipliniamo
la nostra volontà
e promuoviamo
il risveglio interiore
tutte le mattine
e tutte le sere.
Questo mantra del Dottore, tende a difendersi da solo: non è possibile recitarlo in modo meccanico, pensando ad altro. L’unico “sistema” per ricordarsi bene la successione delle parole, è quello di viverlo, immergervisi dentro, farsene assorbire completamente, come dovrebbe accadere nelle nostre migliori concentrazioni.
Qui nasce anche la difficoltà a portarlo a memoria, richiedendo un periodo supplementare di lettura del testo come guida.
Eppure la sua forza sta in quel rapimento cosciente che, ripetuto negli anni, porta ad una radicale trasformazione della rotta della propria vita. È il miracolo dell’Iside-Sophia, nella sua realizzazione come ce la descrive Massimo Scaligero nell’Iside-Sophia la dea ignota.
Quindi non ci si può aspettare un cambiamento karmico nel senso effettuale e materialistico del termine, ma un cambiamento interiore, una trasformazione miracolosa della propria anima che acquista vigore e forza rispetto alle proprie debolezze, e di conseguenza una capacità di affrontare le prove del proprio destino con maggiore maturità.
Uno dei segreti di questo mantra sta nell’essere indicazione della Via indicata da Rudolf Steiner, e al contempo la sua realizzazione.
Non sono raccomandazioni da accogliere solamente con “mistica fiducia”, ma cardini operativi da conseguire.
La serenità e l’equanimità del futuro non solo personale ma di tutta l’umanità, sono mete che si affermano nell’anima grazie al lavoro interiore, ai cinque esercizi eseguiti con fervore quotidiano per anni.
La coscienza di una direzione spirituale che guida gli eventi, anche nei loro aspetti piú drammatici, è il risultato di un agire sul proprio pensare, sul far nascere in noi un pensiero scevro il piú possibile da sentimenti e istinti.
Su quel “dobbiamo imparare”, “dobbiamo acquisire”, c’è nascosta la nostra ascesi spirituale.
Tutto si basa sul doversi prefiggere delle mete, quindi sulla volontà: unico vero prerequisito al coraggio.
Massimo ci insegna in tutti i suoi libri come la rinuncia alle proprie debolezze sia l’inizio di una via della volontà solare che ha come contropartita il coraggio dell’impossibile, quello che lui stesso ha realizzato.
La fiducia nell’aiuto sempre presente del Mondo Spirituale e la coscienza delle prove che arrivano sempre da una zona del mondo piena di sapienza, cioè dal Christo, è un atto di coscienza: è il risultato di un primo risveglio interiore a cui dovrebbe portare un pensiero allenato dagli esercizi.
L’esortazione alla ricerca del risveglio interiore ogni mattina ed ogni sera della nostra esistenza è anche l’indicazione che il lavoro interiore deve essere perseguito sempre, in ogni atto della nostra giornata, per ogni secondo della coscienza di veglia: dalla mattina, appunto, alla sera quando si va a dormire.
La realizzazione del mantra nel nostro evolversi si ottiene dalla fine: l’indefesso lavoro spirituale, volto alla trasformazione dei nostri pensieri, sentimenti ed istinti, ci aiuta a creare quella volontà solare, portatrice di coraggio che è la misura dell’importanza della nostra esistenza, senza cui nulla ha valore.
Nella volontà c’è la nostra spada, la cui forza ci dà sicurezza nell’affrontare il nostro Karma e nell’aiutare quello dei nostri fratelli spirituali.
Il mantra è già operativo e nel recitarlo trasforma, negli anni, ma anche nei decenni, la rotta della nostra volontà cosciente ed operativa.
Massimo Danza