Variazione scaligeriana N°188

Variazioni

VARIAZIONE SCALIGERIANA N° 188

 

«Perché l’anima delle cose sorga nel­l’anima come pensiero, occorre che a que­sto pensiero non si sfugga, ma con esso ci si trattenga, che in esso si raccolga il fluire stesso del pensare, che lo si accolga come intensità ideativa: che si viva in esso, cosí che manifesti il suo essere reale. In tal modo si comincia a cooperare coscientemente alla formazione del nuovo organo del conoscere al quale ci si è riferiti».

 

Massimo Scaligero, L’uomo interiore

 




 

 

Mente e cuore

 

L’operatività del pensare vivente ini­zia con l’esercizio di concentrazione mi­rato a cogliere in senso sofianico l’essen­za dell’essere nascosto nella sua apparenza.

 

La ripetizione dell’esercizio plasma l’organo sulla sensibilità crescente, sí che si apra un nuovo senso animico e di con­seguenza l’organo adatto alla percezione dell’anima.

 

Il flusso di pensieri arriva al mare del­l’ideazione.

 

 

Angelo Antonio Fierro