Il bastone del comando

Etica

 

Il bastone del comando

 

Colonia vessata e ricattata

 

L'Italia in catene

 

Che l’Italia sia una colonia della Nato è indiscusso. Altrettanto certo è che subisce limitazioni di sovranità dall’Unione Europea, infine è soggetta a ricatti da parte del mondo finanziario e delle multinazionali, a loro volta dominate da pochi soggetti macrofinanziari. In questo contesto di sudditanza può considerarsi come una provincia dell’Impero d’Occidente. Gli anglofoni hanno quindi un ruolo fondamentale nelle scelte politiche del nostro paese e fra questi gli statunitensi hanno il bastone del comando. Diciamo subito a chiare lettere che è insopportabile vedere la nostra patria limitata nella propria indipendenza, quasi come nelle epoche passate quando eravamo manifestamente assoggettati al­l’Impero austroungarico, alla Francia o alla Spagna. Detto ciò, pur con il cuore dolente rimane necessario domandarci: è karmicamente necessario per il nostro popolo e per gli europei essere cosí legati agli Stati Uniti d’America? La risposta ci è data dalla realtà dei fatti, ma anche da Rudolf Steiner che ci spiega chiaramente la necessità di comprendere ciò che gli americani possano trasmettere agli europei nella nostra fase storica. Questo articolo prende le mosse dal libro del Dottore: Polarità fra Oriente e Occidente, (O.O. N° 83). Anticipando, in sintesi ci domandiamo: In qualche modo gli americani nella loro primitività ci sono ancora parzialmente necessari?

 

 

Responsabilità degli anglofoni

 

Anglofoni

 

Due immani guerre furono combattute contro l’Europa, ambedue nate anche per contrastare geo­politicamente, economicamente e spiritualmente l’incontro tra Europa e Russia. Ambedue queste guerre furono ispirate dagli anglofoni: la Prima (1914-18) e la Seconda guerra mondiale (1939-45). Usando la prospettiva della Positività non in senso escatologico (per cui tutto è riconducibile a una lenta evoluzione fatta anche di tragedie immani), ma frugando tra le righe dell’antropologia culturale, si tratta di trovare l’eredità positiva di queste catastrofi. Ponendoci di fronte alle due guerre mondiali ci domandiamo: “Qual è il lato positivo nella vittoria degli anglofoni e degli americani in particolare?”. La narrativa dei vincitori ci racconta che l’eredità positiva dei due conflitti mondiali è l’affermazione della democrazia parlamentare e la sconfitta delle discriminazioni razzistiche e dei nazionalismi. Abbiamo detto piú volte su queste pagine che questa versione rappresenta solo un paravento ideologico la cui fragilità è evidente e manifesta. Perché mai l’eredità della sconfitta potrebbe diventare un bene?

 

 

Portatori di volontà (I)

 

J.D. Vance

James David Vance

 

Esaminiamo a questo punto due dei tre uomini piú potenti del campo politico statunitense. Uomini che in questi giorni hanno conquistato i vertici del potere imperiale in Occidente: James David Vance vicepresidente di Donald Trump e poi Elon Musk, magnate e uomo che ha una smisurata fiducia nella scienza. Ambedue sono soggetti in cui la volontà ha un ruolo preponderante, per certi versi sproporzionatamente rispetto alle facoltà di pensiero. Vance ha dimostrato una volontà ferrea anche entrando in politica. Nonostante le critiche iniziali per aver cambiato posizione su Donald Trump (da critico a sostenitore), Vance ha continuato con determinazione la sua campagna, riuscendo a diventare senatore degli Stati Uniti per l’Ohio nel 2022. Il suo approccio diretto e le sue convinzioni solide, anche su temi controversi, hanno rafforzato la sua immagine come politico che non teme di andare controcorrente. Egli incarna la figura di un uomo dalla volontà di ferro per la sua capacità di superare avversità personali, risalire la scala sociale e infine affermarsi come voce politica influente. La sua storia è vista come un esempio di resilienza e determinazione, dimostrando che con forza di volontà e tenacia, è possibile superare anche le situazioni piú difficili. Innanzitutto, pensiamo alla sua  infanzia difficile e le origini umilissime, infatti è cresciuto in una famiglia operaia nella città di Middletown, Ohio, all’interno di una comunità di “hillbillies” (terreno povero della classe lavoratrice bianca). La sua infanzia è stata segnata da instabilità familiare, una madre con problemi di dipendenza da droghe, e una serie di enormi difficoltà economiche. Tuttavia, ha trovato forza nei nonni, che sono stati una figura di stabilità superando la disfunzionalità che affliggeva la sua famiglia e la sua comunità. È riuscito a rompere il ciclo grazie alla sua determinazione a migliorare la sua vita attraverso l’istruzione e il lavoro duro. Per sfuggire alla sua situazione, Vance si è arruolato nei Marines, dove ha sviluppato disciplina e coraggio. Dopo il servizio militare, ha frequentato la Ohio State University e successivamente ha ottenuto una laurea in legge a Yale, nonostante fosse uno dei pochi studenti provenienti da un retroterra operaio. Ha ottenuto inoltre un grande successo come autore e intellettuale. Il suo libro “Hillbilly Elegy” (2016) tradotto in Italia come Elegia Americana è diventato un best-seller, raccontando la sua storia e offrendo una visione delle difficoltà della classe operaia bianca americana. Il libro ha attirato l’attenzione nazionale e internazionale, ed è stato trasformato in un film dove si possono comprendere gli effetti del declino economico e sociale nelle comunità rurali statunitensi.

 

 

Portatori di volontà (II)

 

 

Studiando attentamente la sua biografia edita in Italia da Mondadori, scopriamo che Elon Musk è un uomo dalla determinazione assoluta, con capacità di superare sfide immense applicando il suo incessante impegno per realizzare visioni apparentemente impossibili. Un tipico esempio nordamericano anche se è nato in Sudafrica. Egli è un visionario con ambizioni spropositate quali ad esempio l’idea di salvare l’umanità creando una colonia umana su Marte. Se fosse nato in Europa sarebbe stato probabilmente considerato un pazzo da internare. Ha sempre avuto sogni che sembravano irraggiungibili: colonizzare Marte, rendere l’energia rinnovabile accessibile e rivoluzionare i trasporti con veicoli elettrici. Nonostante lo scetticismo di molti, ha mostrato un’incredibile determinazione nel perseguire queste visioni senza lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà.

 

SpaceX

 

Nel 2008, sia Tesla che SpaceX si trovavano sull’orlo del fallimento. Musk rischiò tutto, investendo quasi tutti i suoi risparmi personali per tenere in vita le sue aziende. Nonostante lo stress finanziario e le pressioni, non ha mai abbandonato i suoi progetti, dimostrando un’incrollabile fiducia nella loro riuscita. I suoi progetti, come sviluppare veicoli elettrici all’avanguardia con Tesla o razzi riutilizzabili con SpaceX, erano considerati impossibili da molti esperti del settore.

 

Musk ha insistito nel risolvere problemi che nessuno aveva mai risolto prima, spingendo le sue squadre di lavoro al limite per innovare e trovare soluzioni. SpaceX ha lanciato il primo razzo privato a raggiungere l’orbita (Falcon 1 nel 2008) e ha reso possibile il riutilizzo dei razzi, riducendo drasticamente i costi di lancio. Tesla è diventata leader nel settore delle auto elettriche e ha cambiato il modo in cui il mondo vede la mobilità sostenibile. Musk ha affrontato numerose critiche dai media, da esperti e persino da investitori, ma ha sempre mantenuto una ferma convinzione nelle sue idee. Nonostante i fallimenti iniziali, come i primi lanci falliti di SpaceX o i ritardi nella produzione di Tesla, non ha mai abbandonato quei  progetti. La sua capacità di resistere alle pressioni esterne è una testimonianza vivente. Musk è noto per il suo incredibile impegno lavorativo. Spesso lavora 80-100 ore a settimana, sacrificando il tempo libero e la vita personale. Questa etica del lavoro implacabile è una delle ragioni principali del suo successo sul piano esteriore. Guardiamo però piú a fondo la sua personalità.

 

 

Un “marziano” in terra

 

I nonni di Elon Musk

I nonni di Elon Musk

 

È nato in Sudafrica in un ceppo famigliare karmicamente predisposto ad accettare sfide temerarie soprattutto di tipo aviatorio. I nonni compirono imprese aviarie memorabili e spesso dissennate. Musk è affetto (cosí si dice oggi nel linguaggio medico-scientifico) dalla sindrome di Asperger. Anche lui aveva una famiglia disastrata e sarebbe diventato probabilmente un criminale se non avesse avuto l’impulso scientifico combinato con un interiore senso etico e una valvola di sfogo di tipo ludico, di cui parleremo in seguito. Se andiamo a fondo vediamo che le sue capacità intellettuali spropositate gli permettevano, da bambino di astrarsi totalmente da ogni contesto scolastico che riteneva banale, quasi come se il suo corpo eterico potesse spegnere ogni rapporto con il mondo sensoriale.

 

Elon Musk bambino

Elon Musk bambino

 

Durante le lezioni delle elementari e delle medie entrava in un mondo di pensieri scientifici e filosofici di enorme complessità, mentre gli altri lo vedevano assente. Vorace lettore si formò negli anni del Sudafrica una cultura enciclopedica sorretta da una visione sostanzialmente materialistica. Conoscendo a fondo tutte le leggi della termodinamica le applicava alla Bibbia e metteva in crisi i poveri preti che cercavano di insegnargli la Bibbia. Riteneva infatti impossibile l’aprirsi del Mar Rosso di fronte a Mosè. A diciassette anni, di passaggio dal Canada, migrò negli Stati Uniti dove si trovò a suo agio. La valvola ludica che lo ha aiutato è la sua perenne necessità di concentrarsi nel gioco dove contrapporsi ad un avversario, spesso un avversario informatico. Ecco il motivo vero per cui Musk è profondamente un uomo marziale. Si salvò per un soffio da morte certa per malaria e ne uscí profondamente cambiato. Per chi si occupi di astrologia è possibile notare quanto le forze di Marte siano preponderanti nel suo tema natale. Non deve quindi stupire che data la predisposizione materialistico-scientifica egli volesse salvare l’umanità traghettandola su Marte. Di fatto per eterogenesi dei fini progettando e costruendo razzi capaci di atterrare per poi essere riutilizzati, costruí la fortuna che lo porterà ad essere l’uomo piú ricco del mondo e a contribuire, o meglio a “salvarci” con la sua influenza elettorale contro la Cabala ashkenazita che stava impadronendosi definitivamente dell’Occidente. Se oggi i cosiddetti complottisti sono al potere nel piú imponente complesso statale del pianeta è anche merito di Musk. Ci è difficile idealizzare un transumanista che costruisce automobili elettriche per ricchi e che intende proseguire con gli esperimenti di connubio uomo-macchina, eppure, i suoi legami con il mondo tecnologico della Silicon Valley hanno permesso la vittoria di Trump e il recupero dei voti giovanili, che hanno impedito ai Democratici di affermarsi.

 

Trump e Musk ballerini

AI Trump e Musk ballerini

 

Il video creato con l’intelligenza artificiale di Trump e Musk che ballano “La febbre del Sabato Sera” ha spopolato sui social network

(https://www.youtube.com/watch?v=03YZXUdfKvE&t=36s) e ha forse cambiato, in parte, il corso della Storia. Ancora una volta dobbiamo ammettere che le vie dello Spirito sono imprevedibili.

 

Musk non è un vero pensatore, infatti rimane un materialista, ma la sofferenza determinata da una figlia transgender a causa del contagio sociale LGBTQ+ lo ha convinto a schierarsi politicamente. Anche da questa prova nasce il suo odio per i Democratici e in concomitanza la sua militanza accanto ai M.A.G.A. Make America Great Again.

 

 

Attitudine alla volontà

 

Volontà e primitivismo

 

Centodue anni or sono, a Vienna, pochi anni dopo la fine della Prima guerra mondiale, [N.B. dettaglio significativo] Rudolf Steiner nella conferenza “Il nostro tempo e le sue esigenze sociali. Europa-America” espose qualcosa che per una prospettiva tradizionalistica è sconvolgente. Egli disse a proposito della civiltà nordamericana: «Sulla base delle condizioni geografiche e spirituali, si sviluppò [nel Nordamerica] una determinata concezione del mondo primitiva – vorrei chiamarla cosí, ma senza offendere nessuno – che però porta in sé i germi per l’avvenire [germi questi] degni di nota». Il Dottore ci spiega che oltreoceano non è l’intelletto ma la volontà che prevale, che la fa da padrona, la volontà è al centro della civiltà nordamericana. Questo prevalere della volontà, diceva Steiner, «è una concezione divenuta carne e sangue degli americani istruiti».

 

Ancora piú chiaramente il concetto viene esplicato nella pagina successiva, ed è un concetto nitido e spietato che mette a tacere tutti i nostalgismi luciferici di chi sogna misticamente un ritorno verso forme sognanti del passato. Steiner ci dice: «Cosí troviamo sempre di nuovo suggerito dagli americani che bisogna educarsi alla padronanza di se stessi, all’autoeducazione; che il problema non è di aver imparato qualcosa, ma è di immettere qualcosa nella propria volontà mediante una continua ripetizione dello stesso esercizio». Sono queste delle righe memorabili e impreviste per tutti coloro  che abbiano disprezzato la sub-cultura del nuovo continente. Ancora piú emblematica questa frase: «In realtà troviamo che alcune delle cose sviluppate dagli americani sono perfino un inizio primitivo di quegli esercizi mediante i quali si perviene alla veggenza spirituale». Vogliamo sottolineare le parole: «inizio primitivo» perché di questo si tratta.

 

 

Esistenza di esseri spirituali dentro la volontà

 

Maître Philippe

Maître Philippe

 

Prima di proseguire, riteniamo importante riportare alcuni pensieri di Maître Philippe de Lyon che riguardano in modo specifico la sfera della volontà: «Il Padre ha creato degli spiriti. …Quando facciamo un movimento, crediamo di farlo per nostra propria volontà. Non è cosí; se non fossimo aiutati, ci sarebbe impossibile fare il minimo gesto. Esseri invisibili ci circondano e ci aiutano. Tutti quegli esseri che noi non vediamo lavorano per noi» (13.4.1898). Il limite di chi applica la volontà con lucida determinazione pratica è quello che non considera lo Spirito. Il materialista non è in grado di fare il salto qualitativo per riuscire perlomeno a concepire (l’Iniziato vero riesce invece a percepire) l’esistenza di esseri spirituali dietro all’agire umano.

 

 

La forza della ripetizione nell’atto pensante vale per europei, cinesi o indiani ed è una forza che si è propagata esteriormente, e qui ritorniamo al punto, grazie agli americani che l’hanno inconsapevolmente esportata su tutto il pianeta. Se in Asia o in Africa o in India vi sono esseri capaci di agire efficacemente nella modernità al punto di creare industrie, tecnologie, sistemi efficienti è perché con la globalizzazione quel tipo di volontà si è diffuso a macchia d’olio nel corso dell’ultimo mezzo secolo. Collegamenti dell’attitudine alla concentrazione con l’evoluzione dell’uomo e quindi del mondo e quindi anche alla geopolitica?! Sembra un assurdo, eppure non lo è, poiché per essere travolti dal mondo della Tecnica è necessario rafforzare la volontà nel pensiero e il pensiero nella volontà, e questo vale anche per chi non sa nulla di Scienza dello Spirito, ma si dedica al commercio, all’industria, all’informatica o all’agricoltura. Cento anni or sono Steiner parlava degli ostacoli frapposti a questa arida lucidità del pensiero propria dell’Occidente. A questo punto ci rendiamo conto che nel giro di un secolo le forze della volontà istintivamente insite nell’uomo americano, grazie anche alla globalizzazione economica (fenomeno non propriamente nefasto come il globalismo che vorrebbe l’unificazione statale planetaria) anche l’uomo asiatico ha raggiunto e perfino sorpassato gli Stati Uniti d’America nell’uso delle macchine, applicando al livello piú basso il pensiero e la volontà. Un senso etico proporzionato alla forza del fare. Il problema del salto di livello verso una maggiore consapevolezza è che il mondo Spirituale accorda questo dono in base al senso etico della persona.

 

Tre passi nella morale

 

 

Ritorniamo al fatto che si devono compiere tre passi nella morale e uno nella conoscenza. Quei tre passi necessari sono legati all’evo­luzione spirituale degli individui, al loro karma ma anche a quello di popoli e nazioni. Per questo le forze demoniache del globalismo hanno tentato di cancellare la spiritualità, l’arte, il buongusto, l’educazione, insomma il Vero, il Bello e il Buono.

 

 

Volontà nel dominio delle rappresentazioni

 

Dopo la sconfitta europea e la vittoria americana nella Seconda guerra mondiale [N.B. anche qui dettaglio significativo, vi ricordate che Steiner lo fece dopo la Grande Guerra?] Scaligero nella sua opera sviluppa il seme che Steiner aveva gettato mezzo secolo prima. Rileggiamo nuovamente le parole del Dottore, tratte dalla conferenza di Vienna del 1922 al convegno internazionale antroposofico: «Il problema non è di aver imparato qualcosa, ma è di immettere qualcosa nella propria volontà mediante una continua ripetizione dello stesso esercizio».

 

Concentrazione

 

Come non pensare alle stesse parole nell’intera Opera di Massimo Scaligero che insiste su questo punto? Nel trattato del Pensiero Vivente Massimo scrive: «La trascendenza del pensiero, ogni volta realizzata come determinazione, segretamente esige che tale atto doni la propria potenza: nell’immanenza sia ritrovato come potenza del volere il Logos. Il segreto di tutto l’operare, il lottare, il soffrire umano, è questo: ritrovare la potenza dell’atto che ogni volta si compie, volitivamente pensando: la luce che risolve la tenebra della psiche umana». Si tratta di conquistare il dominio delle rappresentazioni e, solo dopo il superamento di questo primo enorme ostacolo, raggiungere l’esercizio successivo della concentrazione profonda del concetto quale strumento dell’Io. Questo stato di lucidità vale per tutti coloro che oggi vogliano raggiungere la condizione di una normalità umana nell’epoca della postmodernità. Senza concentrazione si slitta al livello inferiore. Tant’è che Franco Giovi, ne “La Via Solare”, indica in circa cinque ore la necessità di rinnovare, anche brevemente, l’esercizio della concentrazione per arginare gli influssi inferi che ci assalgono.

 

Ovviamente ci sono stati dati ulteriori esercizi meditativi, indispensabili per coloro che intendono consacrarsi asceticamente alla Disciplina Rosicruciana, ma tutti poggiano sul presupposto del primo esercizio. Si potrebbe opinare che le parole di Steiner fossero interpretabili in modo meno puntuale, diciamo piú culturale o antropologico o escatologico. Ma non è teoria, è un monito chiarissimo: «Si sa quale importanza abbia il ripetere le rappresentazioni, ripeterle ritmicamente, e come tale agire sul vero centro dell’uomo che influisce sulla volontà». È in sostanza il primo esercizio dei sei Fondamentali. Per controllare il pensare, si scelga un oggetto banale, anzi il piú insignificante possibile ma comunque fatto dall’uomo: esso può essere un oggetto di uso comune (uno spillo, una forchetta, un bottone ecc.), che deve essere reso il piú realisticamente possibile nell’imma­ginazione, secondo tutte le caratteristiche concepibili: forma, dimensioni, materiale, il suo uso, la sua storia, come è stato prodotto. Se si introducono pensieri estranei all’oggetto scelto, si escludano dal flusso di concentrazione e si ritorni all’oggetto scelto. Si deve pensare al­l’oggetto in questo modo per almeno cinque minuti.

 

 

Risposta alla domanda iniziale

 

Pensiero e volontà

 

Ecco allora spiegato il motivo per cui ha ancora un senso restare per un certo periodo nell’orbita di influenza americana. Dovremo abituarci ancor di piú ad operare sulla volontà. Se entrassimo impreparati nell’orbita di influenza russa o indiana, il misticismo sognante potrebbe riaffacciarsi, e questo non va bene. È come essere in palestra e decidere di allenarsi con pesi sempre piú gravosi. Si tratta di rafforzare determinate facoltà in un contesto disperato. Noi sappiamo che il globalismo ha scatenato una catastrofe culturale (o guerra asimmetrica) combattuta soprattutto sul piano della menzogna, che ha devastato i modi di vita del continente ed è ancora parzialmente in corso. Nasceranno delle individualità per condurre il nostro popolo e l’Europa verso il futuro, ma questi nuovi nati avranno ancora bisogno dell’influsso statunitense, di certo non piú di quello britannico.

 

È già un miracolo che la componente conservatrice di Trump, Vance e Musk si sia imposta elettoralmente negli Stati Uniti d’America. Diciamo grazie alla crisi economica statunitense, agli ispanici, alle donne e ai giovani degli Stati ballerini dove la vittoria non era certa. L’appoggio dei giovani e delle donne è stato uno degli aspetti meno prevedibili di queste elezioni presidenziali. Sappiamo anche che sono state accettate le ragioni della componente ebraica statunitense e questo può dispiacere a molti, perché si dovrebbe risolvere la questione ucraina, ma non quella del conflitto tra semiti. Restiamo provincia dell’Impero d’Occidente, ma tiriamo il fiato e apriamoci ad un maggior amor di Patria. Il piú grande atto di ripristino sociale che possiamo compiere oggi non è l’attivismo politico, ma la concentrazione e la preghiera. Se il vento del cambiamento è arrivato è anche grazie al lavoro interiore di chi connette consapevolmente le facoltà del pensare e del volere. Grazie all’opera di Maestri invisibili, il vento del cambiamento è arrivato. Si tratta di una diga, non di una soluzione radicale, ma evidentemente non ci meritavamo di piú. Buon Natale e buon lavoro interiore.

 

 

Salvino Ruoli