Quando si perde il controllo di se stessi, e ci si lascia andare a stati istintivi, pare proprio che un altro essere si muova al posto del proprio Io. Si diventa esecutori di un’altra volontà.
Ed è effettivamente quello che avviene: un’entità demoniaca prende il controllo della volontà dell’individuo.
Facendo molta attenzione, quando si è alterati, ad esempio, per un eccesso di collera, ci si può rendere ben conto di come si ubbidisca a qualcun altro. In quei momenti, si dice, si diventa capaci di qualunque follia.
Senza voler sembrare integralisti, poco importa se l’atto, di cui non si è più protagonisti, è una “innocente” trasgressione, oppure un’azione particolarmente drammatica: rimane comunque il fatto che un’entità ,che non è se stessi, impone la propria volontà sull’ essere, obbliga ad un’azione non decisa dall’Io.
C’è un’immagine di Maître Philippe che spiega molto bene il retroscena di simili eventi. Ci parla di un mondo di demoni contiguo al nostro. Questi demoni, in realtà, non ci percepiscono, come è del resto per noi nei loro confronti, per una coltre spessa di nebbia che separa, sono “stanze diverse” è la sua specifica definizione, i due universi.
Ad alcuni di essi è dato, talvolta, sollevare un lembo di questa nebbia, e quindi percepire gli uomini, e permettere agli altri demoni di fare altrettanto.
In quel momento la loro volontà può interagire con quella umana, e se il singolo uomo non fa attenzione, può diventare il loro burattino.
Nel momento stesso in cui il singolo individuo cede ad uno stato d’animo, come ad un istinto, lascia entrare un demone nella propria anima e quindi gli cede il “comando” del proprio essere.
La letteratura cristiana, parla spesso di questo aspetto. E potrebbe sembrare, ad una lettura superficiale, che sia una sorta di “giustificazione” all’agire sbagliato degli uomini.
Ed è, infatti, una delle grandi obiezioni che gli avversari del Cristianesimo ci muovono.
Invece è solo una spiegazione “tecnica” di cosa avviene nell’anima che non altera minimamente la responsabilità umana rispetto all’agire morale.
È specifica responsabilità individuale non farli entrare e, tanto meno, dargli il comando della volontà.
È importante considerare che qualunque atto di risentimento è già un cedere la volontà agli Ostacolatori; anche quando – in questo i nostri Maestri sono specifici – si ha ragione, quando si pensa di aver subito un torto.
Anche il singolo pensiero di condanna verso chi sbaglia è già un odiare ed un porre un muro.
Per questo l’atto di pentimento e preghiera a pareggio dei propri peccati, se pur importantissimo, non è piú sufficiente.
Nel passato, anche recente, già questo apriva la strada ad una radicale presa dell’anima al bene. Le forze del Logos intervenivano immediatamente liberando l’anima dai demoni.
Oggi tocca al singolo prendere coscienza degli infiniti rivoli di cui gli Ostacolatori approfittano per comandare.
È un atto di autocoscienza che non si ferma mai, ma che soprattutto porta attenzione con sempre maggiore forza in aspetti sempre più sottili e rarefatti dell’essere.
È uno dei conseguimenti che l’esercizio della concentrazione si propone. Un pensiero indipendente riesce a vedere per quali tortuose strade si muovono i demoni per comandare al posto dell’Io. Procedendo nell’ascesi, con purezza di cuore, negli anni, ci si avvede con sempre maggiore accortezza, come sia estremamente facile, con un pensiero negativo, con un sentimento avverso, perdere il vero controllo del proprio essere.
Azione che però deve essere accompagnata, Massimo Scaligero lo ripeteva continuamente, con una ferrea attenzione verso il prossimo.
Agire solamente sulla concentrazione, porta ad un indurimento che è di nuovo l’opposto al bene, perché rafforza un pensare che può diventare agghiacciante razionalità al servizio degli istinti egoistici.
Non per nulla, ci diceva Mimma Benvenuti, il Maestro dei nuovi tempi, Rudolf Steiner, dà due esercizi sul pensiero, e ben tre sulla moralità.
Se concentrazione e meditazione danno la forza per rinunciare ad ogni risentimento verso gli altri, ed ad ogni pensiero di giudizio verso chi compie azioni riprovevoli; equanimità, positività e spregiudicatezza aiutano a creare l’Universo cristiano del futuro.
Rinunciare ad ogni dissidio dualistico per lasciare la precedenza all’affermarsi, esclusivamente in se stessi, quindi esserne portatori, della Forza del Logos. L’unica forza che può costruire la Civiltà della prossima epoca.
Massimo Danza