A uomini imperfetti non potevano
essere date leggi perfette.
Maître Philippe
Imperi ieri e oggi
Per comprendere il mondo contemporaneo possiamo usare le categorie della Storia antica, poiché gli assetti imperiali del passato stanno tornando d’attualità. All’epoca del Cristo sul pianeta c’erano quattro grandi strutture politiche centralizzate: a) l’Impero Romano; b) l’Impero Partico in Persia, con capitale Ctesifonte; c) l’Impero Kushan in Asia Centrale e nell’India Settentrionale con varie capitali tra cui Bagram in Afghanistan; d) l’Impero Han in Cina con capitale l’odierna Xi’an.
Oggi, anno Domini 2025, abbiamo tre grandi imperi e molti Stati satellite: A) l’Impero d’Occidente con capitale Washington, a guida statunitense. Va notato che negli ultimi tempi la Gran Bretagna ha ceduto molte prerogative di dominio agli Stati Uniti d’America ed è stata marginalizzata. Questo Impero domina tutti i territori anglofoni, Israele, il Giappone e l’Europa. Va sottolineato che una fortissima componente ebraica condiziona sotterraneamente questa compagine; B) L’Impero Russo con capitale Mosca, risorto dalle ceneri dell’URSS, riprende un’antica tradizione zarista e cristiano-ortodossa; C) L’Impero Cinese con capitale Beijing ha una impostazione mandarinica ed è l’erede del Celeste Impero.
Questi conglomerati hanno tutti e tre le loro rispettive sfere d’influenza planetarie in corso di definizione. Ad esempio l’Africa risente molto dell’influenza cinese. Vi sono delle zone contese quali l’Ucraina, Taiwan, la Romania, le regioni Artiche e la Georgia, e su questo piano si giocano importanti e spesso cruente partite geopolitiche.
Significato metafisico della sudditanza
Per meglio comprendere la ragione per cui alcune nazioni non sono libere, è bene sia colto un fatto metafisico che sta alla base della mancanza di sovranità nazionale. Per un popolo alle volte è necessario, dal punto di vista della propria evoluzione spirituale, essere assoggettato ad entità piú vaste, impositive e potenti. La missione culturale dell’Impero macedone di Alessandro Magno era, ad esempio, quello di portare alcuni germi di cultura greca fino all’Indo. L’occupazione britannica dell’India ha immesso la forza del pensiero occidentale a quel popolo che ora è molto piú sveglio e capace di cent’anni or sono. Molte volte l’occupazione per eterogenesi dei fini genera una spinta dipendenza e questo anelito popolare assomiglia a quello di un adolescente che vuole liberarsi dalle imposizioni e scappa dal collegio. La millenaria occupazione dell’Italia da parte degli stranieri ha prodotto il Risorgimento e la conquista della sovranità che è durata dal Regno d’Italia fino alla caduta del fascismo a Roma.
La sovranità italiana perduta nel 1943 indica un percorso non ancora compiuto verso l’indipendenza nazionale. L’adolescente Italia, crescendo, avrà un compito importantissimo nel futuro dell’umanità, ma essa ha avuto bisogno di perdere l’indipendenza già conquistata dai Padri della Patria, affinché trovi ulteriore energia redentrice nel risollevarsi in futuro. Ogni cosa avviene a tempo debito, perché la crescita dei popoli è piú lenta dello sviluppo individuale degli umani.
Gli imperi non lasciano la presa tanto facilmente
L’Italia, è una colonna dell’economia mondiale ed è nelle mani degli Stati Uniti d’America. Qualcuno nel dopoguerra avrebbe voluto portarla, se possibile, nell’orbita sovietica, ma ciò fortunatamente non è avvenuto. Il PCI era il partito comunista filosovietico piú grande d’Europa. Il suo segretario Palmiro Togliatti mantenne stretti legami con l’URSS, ma la sua strategia politica non mirava a portare l’Italia direttamente nell’orbita sovietica.
Per contro sempre all’interno del PCI il triestino Vittorio Vidali, iperstalinista di ferro, avrebbe voluto che l’Italia diventasse un paese assoggettato al Cremlino, con la requisizione della proprietà privata, ma ovviamente non riuscí nella sua impresa. La nostra nazione non avrebbe mai potuto uscire dalla NATO e dalla sfera d’influenza americana. Togliatti lo sapeva bene. Il PCI veniva tollerato dagli americani perché (divide et impera) indeboliva le spinte sovraniste dei missini, dei democristiani, dei laici e dei socialisti, ma realisticamente il partito di Togliatti non avrebbe mai potuto arrivare a palazzo Chigi. Oltre agli Stati Uniti, a fare il cane da guardia imperiale ci pensava la Gran Bretagna, che nel corso degli anni ‘70 ha alimentato anche la strategia della tensione, minacciando colpi di Stato nel caso gli italiani fossero stati troppo tentati dalla Sinistra.
I politici della Prima Repubblica sapevano, e ancor oggi sanno benissimo, dopo i casi Moro, Mattei e Craxi, che lo scettro del comando sta oltreoceano. Oggi l’imposizione imperiale anglofona è ancora piú pressante di quella della Prima Repubblica, anche a causa dell’influenza finanziaria, artistica, mediatica e culturale. Ciò che avviene a Washington ci riguarda molto da vicino, la sostituzione di un Presidente statunitense con un altro è molto piú significativa per noi italiani della sostituzione di un nostro Presidente della Repubblica, che oltretutto deve ottenere il beneplacito sotterraneo da Washington.
Verso l’autocrazia
Il cambiamento di un Presidente statunitense che impone una politica radicalmente diversa da quelle dei suoi predecessori è un evento epocale per gli USA, l’Italia e il mondo intero. Trump alla sua seconda elezione sta proponendo innovazioni rivoluzionarie nella sostituzione della classe dirigente di tutto l’Impero. Il suo motto “Make America Great Again” ha un “again”, che ha implicito in sé il concetto di declino degli USA a trazione globalista. Egli si propone di eliminare le élite democratiche e neocon dello Stato Profondo, il cosiddetto Deep State. Quindi Trump chiuderà tutti gli spazi possibili ai suoi avversari non solo attraverso lo Spoils System (il licenziamento), ma anche attraverso pesanti processi di vario genere che richiameranno e probabilmente supereranno il maccartismo anticomunista degli anni ‘50.
Tutto ciò potrebbe profilarsi per due motivi: il primo è che in un mondo governato da autocrazie stabili sarà difficile che l’Impero d’Occidente possa permettersi l’alternanza e i contrasti politici interni tra maggioranza e opposizione. Il secondo, ancora piú decisivo, è rappresentato dai milioni di morti e colpiti nella salute per reazioni avverse da vaccino e dall’infertilità prodotta da queste sostanze. I dati reali dell’infamia perpetrata ai danni della popolazione mondiale, compreso il lockdown italiano, non tarderanno ad emergere producendo una nuova “Norimberga”. Ancora oggi c’è chi fa fatica a comprendere che la distanza che si erge tra Globalisti e Patrioti è maggiore di quella che si ergeva nella Guerra fredda tra comunisti e liberali. Del resto le terribili responsabilità dei Globalisti emergeranno in modo incontestabile nei processi che riguarderanno i settori bellico, sanitario, economico e morale.
È quindi probabile che si determinerà un’autocrazia, perché la nuova compagine repubblicana si taglierà i ponti alle spalle, non potendosi permettere una rivincita Globalista ancor piú sanguinosa. Ne consegue che anche in Italia i Globalisti Democratici non potranno arrivare a palazzo Chigi a causa dei loro legami pregressi con i DEM americani. Nel 2012, la segretaria del PD Elly Schlein ha partecipato per la seconda volta alla campagna per la rielezione di Obama. È pensabile che una apolide di sinistra, lesbica dichiarata, filo Lgbtq+, con un padre accademico statunitense di origini ebraiche ashkenazite e una madre italiana, esperta di diritto pubblico e facente parte del vecchio Deep State, possa diventare proconsole imperiale durante un mandato Trumpiano? Sarebbe come pensare che nel dopoguerra il PCI avesse sostituito la DC e avesse scelto come primo ministro il comunistissimo on. Vittorio Vidali. Pura fantasia.
Dopo questa brutale presa di coscienza, osserviamo la politica imperiale statunitense. Come ci è stato indicato dalla Scienza dello Spirito, essa è ereditata dagli antichi Romani. La struttura di potere statunitense è organizzata da una fazione imperiale (la corte), da proconsoli (nelle varie provincie) e da un esercito imperiale (le legioni). Oggi come ieri.
La proconsula Georgĭa Cucumines-Melo
Nell’antica Roma, le cariche pubbliche erano riservate agli uomini, quindi non esistevano imperatrici né proconsoli donna. Possiamo, sempre sulle regole della lingua latina, creare l’immagine della proconsula italica Georgĭa Cucumines-Melo, fedele a Trump, nuovo imperatore d’Occidente. Alcuni analisti, quali il giornalista cattolico-supertradizionalista Cesare Sacchetti, ipotizzano che la Meloni sarà scalzata, in quanto non è stata un’alleata fedele, poiché si è schierata, per un certo periodo, a favore dei globalisti come la von der Layen. Nell’articolo odierno confuteremo questa tesi, ma sarà il tempo a dare ragione all’una o all’altra ipotesi.
A nostro avviso Meloni è una fedelissima pedina di Trump ed è allineata al punto tale dall’aver accettato di recitare pubblicamente la parte di donna dai facili costumi (politici), e per aver teatralmente accettato il bacio sulla testa da parte dell’ex imperatore Biden. Non c’è da escludere che Meloni fraternizzasse con Ursula von der Layen mentre già tramava da tempo ai danni dei Globalisti Democratici. È anzi possibile ipotizzare che la strategia di Giorgia Meloni sia stata concordata con Trump già nel febbraio 2022 durante la conferenza della Conservative Political Action Conference (CPAC). Probabilmente fu allora che le fu chiesto di schierarsi su posizioni europeiste e filo globaliste, fintanto che lo scontro in terra americana non fosse terminato a favore dei Repubblicani. Trump sapeva bene di non avere le forze per sconfiggere i globalisti su due campi di battaglia: nel mondo e a casa propria. Una parte considerevole dell’esercito USA (ricordiamo il ruolo delle legioni nell’Antica Roma) gli era fedele in madrepatria grazie al ruolo degli Anons, dei cosiddetti Cappelli Bianchi e dei MAGA presenti tra le file dei militari. In terra europea l’appoggio a Trump non era cosí certo, poiché la NATO era ancora sotto il controllo britannico e quindi tra i suoi piú acerrimi nemici. A riprova di ciò è che nel 2022 i globalisti e la Cabala erano ancora troppo forti dal punto di vista finanziario e militare.
Scenari mondiali
La paventata annessione del Canada da parte di Trump è un oltraggio simbolico alla corona britannica. Uno sgarbo che va considerato anche se il ruolo del sovrano britannico in Canada è prevalentemente cerimoniale e costituzionale. Resta il fatto che il Governatore Generale del Canada è nominato dal monarca britannico anche se su consiglio del Primo Ministro canadese, e quindi le sparate di Trump hanno un profondo significato politico di rivalsa contro gli inglesi, già sconfitti nella Guerra di Indipendenza Americana (1775-1783) e ora anche umiliati.
Spostiamo l’attenzione all’Europa. I partiti antieuropeisti come il Front National in Francia, AFD in Germania, FPO in Austria, un populista radicale come Tommy Robinson in Gran Bretagna, e tutto il movimento antivaccinale in Italia, negli anni scorsi non sono stati presi in considerazione, né aiutati economicamente e mediaticamente dai Repubblicani USA. Ora a elezione avvenuta, Elon Musk inizia a spostare l’ago della bilancia a favore di queste forze e Macron adesso grida disperato contro l’“Internazionale reazionaria”, ma è troppo tardi.
I principali Stati europei si sono ritrovati nel caos dell’ingovernabilità a causa dei cosiddetti partiti di estrema Destra, tenuti istericamente fuori dalla stanza del potere. Intanto la stabilità italiana si consolidava. Abbiamo detto che il Divide et Impera è il cardine della politica statunitense: Trump tratterà di volta in volta con le singole nazioni e l’Italia, cosí favorita, servirà d’esempio a tedeschi francesi ecc. che dovranno riallinearsi con la Casa Bianca o patiranno la miseria causata dai dazi.
Ma per compiere il passo decisivo di alleanza del Centro con le cosiddette estreme Destre, ovvero i Patrioti, è necessario che il Partito Popolare segua la strada intrapresa dall’Italia. Qui interviene il ruolo guida di Meloni che ha dato l’esempio coltivando il dialogo con i Popolari ed è al governo con il partito fondato da Silvio Berlusconi che ebbe per primo l’idea di schierarsi con l’ex MSI.
Ha preso d’assalto l’Europa…
Non si tratta di celebrare una personalità come quella della Presidente del Consiglio che si è adeguata realisticamente alla perdita di sovranità nazionale italiana. L’ungherese Orban o il turco Erdogan, hanno dimostrato maggiore autonomia dalla NATO e sulla questioni ucraina o palestinese, ma Meloni a nostro avviso ha giocato un’altra partita: il gioco delle parti tra Trump e Meloni non è di poco conto.
Va notato che il 4 gennaio scorso abbiamo ascoltato le parole di Trump su cui è bene soffermarci: «È molto emozionante, sono qui con una donna fantastica, il primo ministro italiano, una leader – ha proseguito – che ha davvero preso d’assalto l’Europa». Si è mai udito qualcosa del genere tra le pieghe compunte della diplomazia internazionale? Cosa significa: “ha preso d’assalto l’Europa”?
Secondo questa interpretazione, Meloni con ogni probabilità ha cinicamente recitato un ruolo assegnato, dimostrandosi teatralmente filo ucraina e filo NATO ad oltranza. È riuscita ad essere credibile ed ha appoggiato Ursula von der Layen, infilando un conservatore italiano nei vertici dell’Unione europea. Il piano concordato con Trump dovrebbe essere stato quello di non allontanare troppo Palazzo Chigi dal Partito Popolare Europeo, forza politica che potrebbe essere provvisoriamente recuperata in chiave antiprogressista e antiglobalista.
Meloni si è resa credibile agli occhi dei Popolari con esagerati, se non tragicamente ridicoli incoraggiamenti a Zelensky, si è tenuta un ministro della difesa antitrumpiano e filodemocristiano come Crosetto e ha mantenuto ai Servizi segreti una beniamina di Draghi come Elisabetta Belloni. L’unica alternativa a questa probabilissima ipotesi di accordo preventivo con Trump sarebbe quella che la nostra Presidente del Consiglio non abbia applicato alcuna strategia cedendo solamente al “voltagabbanismo italico” ispirato dall’opportunismo, ma allora, perché Trump avrebbe usato quelle precise parole nei suoi confronti?
I topi scappano dalla nave che affonda
L’ipotesi è quindi quella che Trump intenda recuperare un segmento conservatore del PPE e portarlo verso i patrioti e la Destra, in modo che il cambio di paradigma risulti graduale e definitivo. Non deve sfuggirci che Giorgia Meloni il 4 e 5 gennaio si è sobbarcata venti ore di viaggio anche per andare a vedere i documenti in cui è emerso come gli apparati giudiziari siano in mano ai progressisti e come i Servizi segreti italiani fossero consapevoli della falsificazione dei dati elettorali americani a favore di Biden e a discapito di Trump. Spostamento di voti Repubblicani a favore dei Democratici e l’imbroglio informatico avrebbe avuto luogo proprio in Italia.
Guarda caso, nel giorno dell’Epifania 2025 Elisabetta Belloni, figura messa alla guida del DIS (i Servizi segreti italiani), ha presentato le sue irrevocabili dimissioni. Nominata nel 2021 da Mario Draghi, Belloni è rimasta al suo posto anche sotto il governo di Giorgia Meloni, che non ha ritenuto opportuno sostituirla. Tuttavia, la direttrice degli spioni, vicina a Draghi e perfino candidata alla presidenza della Repubblica principalmente dal Movimento 5 Stelle, ha deciso di lasciare l’incarico ai Servizi segreti senza fornire spiegazioni dettagliate, poche ore dopo l’incontro tra Meloni e Trump. Si vocifera che grazie a Mario Draghi, suo mentore, ricoprirà un ruolo importante accanto a Ursula von der Layen. Questa tempistica sembra suggerire chiaramente la volontà di uscire di scena prima che l’apparato dei Servizi segreti italiani, consapevoli dell’imbroglio elettorale, finisca sotto la scure dell’amministrazione americana. Tuttavia, Belloni non è l’unica a mostrare segni di inquietudine. Da tempo, infatti, l’intero “Stato profondo” e i giornalisti del Media Meinstream italiano è scosso da evidenti ondate di panico. La classe dirigente italiana aveva puntato tutto su Joe Biden. Adesso i topi scappano dalla nave che affonda.
Il punto nocciolo della vicenda è un altro, e visto che l’Archetipo non è un mensile di politica e attualità, dobbiamo scavare piú a fondo nella complessità dei fatti. Non possiamo dimenticare che Rudolf Steiner in piú riprese non ha solo descritto i fatti storici che riguardavano il periodo in cui viveva, ma ha sottolineato che certe decisioni dei governanti non erano state generate in piena destità di coscienza. Ad esempio, la Prima guerra mondiale è scoppiata per l’ottenebramento della coscienza di molti uomini di potere dell’epoca. La cosa piú probabile è che nella recitazione meloniana ci sia un elemento che i Romani chiamavano Fortuna. Per gli antichi Romani, la Fortuna era un concetto centrale nella visione della vita e del destino. Essa rappresentava una forza Divina capace di influenzare gli eventi e le circostanze della vita umana, spesso in modo imprevedibile.
Da un punto di vista metafisico la politica è maya, illusione collettiva, per cui può essere probabile che le mosse della nostra Presidente del Consiglio siano state dettate da una condizione, diciamo cosí, istintiva, che l’ha sospinta verso decisioni che in questo caso siano state propizie per il nostro popolo.
Spiriti di popolo
Di fronte a questi inganni e a queste trame chi è immerso nella Scienza dello Spirito non può che provare un senso di disagio o forse di disgusto e irritazione. Cosí sarebbe se ci dimenticassimo del Divino, ma c’è un elemento da considerare: il cambiamento è stato possibile perché la Russia ha vinto, ma anche perché i popoli americano ed italiano hanno ascoltato la voce interiore dei rispettivi Spiriti di popolo. Italiani e americani hanno scelto la direzione conservatrice dell’umano e hanno creato un argine etico-politico che ha tenuto. Una diga pacifica che ha rispettato (fin quanto era possibile) le leggi degli Stati. Gli avventisti americani con la loro religiosità primitiva, gli operai statunitensi della Rust Belt ormai privati dell’industria spostata in Cina, i farmer taglieggiati dalle multinazionali agricole sono andati a votare contro i Globalisti e i Democratici, e non scordiamo Robert Kennedy Junior che si è schierato contro i suoi familiari e il partito storico della sua famiglia pur di difendere la salute dell’umanità. I QAnon americani hanno svolto la loro parte di soldati digitali, rivelando il carattere satanico dei DEM, Hillary Clinton era una seguace di Saul David Alinsky, iscritto alla chiesa di Satana, ed ella stessa, secondo i QAnon, è stata coinvolta in raccapriccianti pratiche.
Il popolo italiano, malgrado l’incessante propaganda del Media Mainstream, con un buonsenso innato ha collaborato a cambiare elettoralmente le sorti del mondo. Non dimentichiamo poi che proprio il sentimento antroposofico ha addotto una opposizione strenua alle politiche vaccinali. Senza le conferenze di Rudolf Steiner del 1917 contro i vaccini non ci sarebbe stata la manifestazione dell’8 luglio 2017 a Pesaro in opposizione al decreto Lorenzin che rendeva obbligatorie 10 vaccinazioni per i bambini da 0 a 16 anni. Nasce in quella data l’imponente movimento di resistenza contro i sieri che oggi stano avvelenando molti incauti che hanno obbedito.
Sessantamila persone in Piazza del Popolo a Roma il 9 ottobre del 2021 non sono cadute nell’inganno della violenza quando i provocatori tentarono di infiammare la piazza. Se avessero attaccato Montecitorio era già pronto un colpo di Stato globalista. Non dimentichiamo che il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese inventò la fandonia del “movimento ondulatorio” causato per giustificare i disordini dei provocatori al servizio dello Stato Profondo.
E non dimentichiamo che in quella piazza c’era, fra i tanti, l’amico Franco de Pascale di Firenze (https://www.larchetipo.com/2024/05/in-memoria/franco-de-pascale-il-samurai-dello-spirito/) a conferma del fatto che molto spesso, come diceva Massimo Scaligero, le persone che si mettono in disparte al servizio degli altri, svolgono un ruolo silenzioso ma indispensabile per la comunità. A lui va il nostro affettuoso pensiero affinché dall’Alto protegga il popolo italiano che tanto ha amato.
Salvino Ruoli