Il concetto di atarassia secondo Massimo Scaligero

Esoterismo

Il concetto di atarassia secondo Massimo Scaligero

Democrito

Democrito

 

ATARASSIA è un termine filosofico utilizzato in primis da Democrito e poi dagli epicurei, termine che indica lo stato di serenità indifferenziata del saggio-pensatore che contempla il mondo senza piú subirne la pressione egoica o comunque la dicotomia degli opposti. Democrito fu un filosofo contemporaneo di Socrate e Platone e sviluppò per primo la teoria dell’Atomismo dove l’atomo è da intendersi come aggregatore di materia ed espressione dell’Essere mentre il vuoto è l’espressione del Non-Essere.

Il termine Atarassia deriva dal greco antico “ataraksía” che significa “imperturbabilità”. Questo stato contemplativo imperturbabile è la risultante di un percorso ascetico individuale dove Essere e Non-Essere vengono trascesi ed è ben affrontato dalla Scienza dello Spirito steineriana e scaligeriana.

 

Secondo Scaligero l’ATARASSIA ANIMICA è lo stato di connessione dell’anima con l’Io Superiore, e quindi con il Logos Solare, tale da fornire la percezione del contenuto sovrasensibile delle cose, onde non c’è evento che non possa essere riconosciuto come veicolo di una congiunzione con il Mondo Spirituale: «Non c’è nulla che non vada sopportato o affrontato con la certezza di aver a che fare sostanzialmente con un veicolo di elevazione. Non v’è sacrificio che non abbia il suo contenuto di Luce».

 

Possiamo definirla come l’esperienza coscienziale successiva a quella della calma assoluta ove si manifesta un indifferenziato contemplativo scevro da sentimenti di condanna o di avversione ma anche di benevolenza. Siamo cioè oltre la “Conoscenza del Bene e del Male”.

 

Massimo Scaligero

Massimo Scaligero

 

In altre parole è l’immobilità metafisica da cui scaturisce il massimo della Forza del Corpo Astrale Superiore come proiezione superiore del Corpo Eterico già opportunamente attivato dell’asceta-sperimentatore. Sostanzialmente è la presenza dell’Io Superiore che si realizza nella sfera corporea come immobilità del sistema nervoso rispetto al corpo astrale.

 

Infatti quanto piú il sistema nervoso si immobilizza attraverso tecniche concentrative, rilassamento, calma interiore, vocalizzazioni in due tempi associate ai due moti del respiro, a questo punto il moto astrale assume il domino nella coscienza del ricercatore spirituale che raggiunge cosí la possibilità di sperimentare la Forza Originaria (Shakti michaelita), per poi vivere l’esperienza del Logos secondo quanto concesso delle Gerarchie Superiori. 

 

ATARASSIA E RESPIRO – La relazione della coscienza con il respiro viene realizzata tramite l’esercizio della concentrazione opportunamente integrato con tecniche di vocalizzazione e respirazione in due tempi: (vedi http://www.larchetipo.com/2023/09/esoterismo/aspetti-di-interesse-nella-via-cardiaca-di-massimo-scaligero/). Nell’espirazione e nell’inspirazione l’antico asceta conseguiva l’accordo dell’onda eterica nervosa con l’onda eterica sanguigna. In seguito, a causa del completo identificarsi del corpo eterico con il corpo fisico, l’uomo perdette la possibilità di percepire il potere ritmico dei due momenti del respiro.

 

Un asceta moderno tramite l’esercizio della concentrazione steineriana e/o la Preghiera Continua nel Cuore come suggerita da Massimo Scaligero, potrà riafferrare il moto animico partendo dal sistema nervoso (vedi www.larchetipo.com/2025/01/esoterismo/la-preghiera-continua-nel-cuore/).

 

Respiro

 

Il respiro egoico infatti è nell’organismo l’espressione ritmica del dominio dell’astrale inferiore. Con la sospensione del condizionamento del sistema nervoso e la realizzazione del “vuoto” del sentire, il respiro cessa di muovere secondo l’astrale inferiore, gradualmente si svincola dal sistema nervoso. Questo processo non deve essere mentalmente vigilato, deve viceversa fluire in piena beatitudine e coscienza dell’Essere (in sanscrito Sat-Chit-Ananda).

 

Infatti ove gradualmente venga portato a essenziale autonomia, il respiro riacquista il ritmo dell’astrale superiore invertendo i processi di metabolizzazione del carbonio. Secondo Scaligero «non è una disciplina respiratoria che può restituire al respiro la sua segreta luce, bensí l’atarassia dell’astrale razionale-senziente: qualcosa che si può chiamare uno zero della vita psichica, un’aerità metafisica, in cui affiorano le forze di fondamento. Solo a questo stadio può essere praticato l’adeguato esercizio respiratorio».

 

 

ATARASSIA CHRISTICA

 

ATARASSIA CHRISTICA

 

L’assoluta estranietà dell’ani­ma al sistema nervoso rappresenta la non adesione ai moti di brama e dell’ego, una sorta di invulnerabilità agli attacchi del Drago-Serpente (il quale agisce dall’astrale inferiore sul corpo lunare dell’uomo ma a lui estraneo) onde si giunge a realizzare  il contenuto della frase paolina «Non Io, ma il Christo in me». Secondo il canone ascetico scaligeriano il Corpo Eterico che si interpone tra Fisico-Lunare ed Astrale gioca un ruolo fondamentale sia come scudo impenetrabile agli attacchi del Drago-Serpente ostacolatore sia per creare una diretta connessione con l’Astrale Superiore bypassando l’Astrale Inferiore ed annullando gli effetti nefasti del Corpo Lunare. Concludiamo dicendo che Scaligero afferma tenacemente che l’attività precosciente con cui viene formato il concetto, può essere sperimentata come la corrente interiore primordiale che nell’organismo trasforma la materia in energia spirituale e l’energia spirituale in natura vivente. In questa attività precosciente, l’asceta del presente tempo ha la possibilità di cogliere in tre centri specifici (testa, cuore e ventre) ciò che lo Yoga tantrico chiama Shakti, in particolare la corrente di kundalini (vedi www.larchetipo.com/2024/06/esoterismo/il-corpo-lunare-questo-sconosciuto/).

 

Una domanda sorge pertanto spontanea: premesso che l’acquisizione del Corpo Eterico è condizione necessaria ma non sufficiente per raggiungere il Corpo di Gloria del Logos (dove in finale sono le Gerarchie Superiore a decretarne l’esito), la sua percezione da parte dell’asceta moderno in termini di Sat-Chit-Ananda ovvero di Essere-Coscienza-Beatitudine è anch’essa condizione necessaria? Secondo quanto derivato dagli scritti di Scaligero sembrerebbe una condizione necessaria ed immanente durante l’esercizio della concentrazione e direttamente associata all’acquisizione del Corpo Eterico ovvero dell’Essere Spirituale-Superiore.

 

 

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