In te pacificato il caos riordina
le scomposte sue forze, costringendole
entro schemi di arcane geometrie:
irradiano dal nucleo le energie
disciplinate in armoniose forme
ampia luce repressa, rievocando,
al gioco di fuggenti prospettive
e rifratti segmenti, la vertigine
di spazi siderali. Quei portenti
si fanno gemma per la nostra sete
di cose inarrivabili. Secreto
degli ardori magmatici, il tuo fuoco
si rapprende con palpiti di ghiaccio
nel prisma che ripete ad ogni raggio
tangente la tua rara simmetria,
le incredibili iridi, memoria
di antica pace tra la terra e il cielo.
Sublimata materia in trasparenza
libera da ogni scoria, rifrangenza
di compiute catarsi planetarie,
geloso tabernacolo e rifugio
d’alti amori che la natura chiuse,
perché fossero eterni, in un mistero
di assoluta, intangibile purezza.
Se i miei occhi ti guardano, mi invade
un fiume di serena infinità.
Fulvio Di Lieto