La produzione morale

Spiritualità

La produzione morale

In quest’epoca ci colpisce la profonda immoralità e amoralità di grandissima parte della produzione di tutto lo scibile umano. Che sia artistico o produttivo, comunque la decadenza dei contenuti è sconcertante.

 

Pare che ci si renda sempre meno conto dell’aspetto morale, sia da parte di chi produce sia di chi usufruisce. Il “buon prodotto”, presentato con larghezza di mezzi, pare giustificare ogni bassezza che possa contenere.

 

Il guadagno come unico scopo

Il guadagno come unico scopo

 

Una struttura economica efficiente, cioè che garantisca un utile, è il fine sempre piú assoluto dell’imprenditore, ed il sod­disfacimento di chi ne usufruisce.

 

È una questione di svuotamento funzionale di ciò che viene prodotto, e che coinvolge tutta l’umanità. Questo fu un grido d’allarme già lanciato da Massimo Scaligero.

 

La progressiva incapacità di distinguere l’utile dall’inutile, può essere inglobata, in una maggiore e piú generale incapacità di distinguere il bene dal male.

 

Alla luce della Scienza dello Spirito pare evidente che prima c’è l’individuo e poi le conseguenze delle azioni da lui generate. Un uomo sempre piú incapace di distinzione morale, si sente perfettamente giustificato a compiere opere perfettamente inutili. Chi ha una moralità ottusa, non concepisce neanche che ci possa essere una distinzione morale nelle azioni che compie. Come, viceversa, chi ha una solida Morale interiore, subito comprende l’eventuale immoralità si può nascondere dietro una propria attività.

 

Il nulla ben impacchettato

Il nulla infiocchetato

 

L’imprenditore, come l’artista, di oggi, quindi per una propria ottusità non riesce neanche a concepire che possa essere dannoso per la comunità impacchettare in modo assolutamente magico e fantastico qualcosa che non serve assolutamente a nulla.

 

Di nuovo si centra il discorso sul processo morale del­l’individuo, sulla sua ascesi morale.

 

Non si può, però, non pensare che anche questo è voluto dalle altissime Gerarchie che soprintendono alla nostra evoluzione.

 

L’aspetto sottile che si può cogliere, è il risvolto positivo di una tale decadenza. Che, in parte, sicuramente si può attribuire alla necessità per alcuni individui di sperimentare gli errori per permettere agli altri di vederli ed evitarli.

 

Però è piú importante considerare che, nell’attuale epoca, l’uomo ha dovuto ricominciare evolutivamente tutto da capo.

 

Il vecchio schema morale, che si reggeva sugli equilibri della logica razionale e del pareggio tra dare e avere di male e bene, sta perdendo la sua forza. E paradossalmente sta diventando il suo opposto: cioè arbitrio, sopruso, male. Quando si manifesta nel mondo una creazione, che pur essendo bellissima non ha un vero contenuto, è inutile; non solo significa che è dannosa, ma è il simbolo di forze antiche che sorreggono chi l’ha prodotto.

 

Il giudizio di inutilità e quindi di danno che ci appare, è invece il frutto di una nuova moralità che si sta affacciando nell’anima e che quindi vede quel contenuto come vecchio, sterile, inutile.

 

La profonda immoralità che molti uomini stanno producendo nel mondo ha l’aspetto positivo di spingerci, dove coadiuvati da una sana ascesi spirituale, verso una moralità nuova.

 

Passare, cioè, dal mondo del diritto logico e razionale, alla Cristianità.

 

Al diritto fondato sul Logos.

 

Elemento questo che in realtà deve essere costruito evolutivamente dagli individui, e che non è un dato di fatto, né tanto meno di partenza.

 

Uno degli errori di quest’epoca è stato proprio quello di fare dell’Amore Cristiano in un cliché già dato, un’ideologia, senza rendersi conto che realizzarlo è un fine evolutivo, di qualcosa che ancora deve nascere, sul piano umano ovviamente.

 

Il Logos nell’interiorità

Il Logos nell’interiorità

 

Non è sufficiente affidarsi ad esso per averlo realizzato nell’anima. Il pri­mo riconoscimento è l’accensione della prima scelta che irradia l’anima, sem­bra riempirla; ma bisogna essere coscienti di tutto l’antico che ancora è dominante. Di quanto gli Ostacolatori si prendano gioco dell’uomo. E di tutto il lavoro da fare per svuotarsi, pulirsi per l’irrorare del Logos nell’inte­riorità, che è realizzare l’Amore universale sulla Terra; quale meta finale del­l’esperienza terrestre.

 

Durante l’esperienza Luna, ci ha spie­gato Rudolf Steiner, le Gerarchie, che ci hanno preceduto nell’esperienza Uomo, hanno realizzato la Sapienza universale che oggi è il fondamento del cosmo nell’esperienza della Terra attuale.

 

Noi stiamo facendo lo stesso per la prossima esperienza Giove della Terra, con l’Amore Universale. E sarà la meta da raggiungere nel senso piú completo alla fine dei tempi.

 

Prima di allora sarà sempre un divenire. Sarà creazione che continuamente si plasmerà nell’inte­riorità umana.

 

La Scienza dello Spirito è l’Entità che sovrintende a questo divenire degli uomini di buona volontà.

 

Sempre piú nel futuro sarà guida alla realizzazione piena e regale del Christo sulla Terra, che è nostro compito realizzare.

 

 

Massimo Danza