L'imaginazione creatrice

Esoterismo

L'imaginazione creatrice

«Allorché si toglie alla corrente dell’imaginare la forma – residua eco del mondo sensibile – continua a fluire nell’anima la forza creatrice d’imagine, libera d’ima­gini, come un’essenziale forza ispiratrice. Si è sulla soglia del mondo spirituale, dove l’Iniziazione è possibile, come trasmissione di un potere dallo spirituale stesso».

 

Massimo Scaligero – L’imaginazione creatrice – Basaia Edizioni 1985

 

 

E luce sia

 

Per un ricercatore sul sentiero della Scienza dello Spirito, una delle piú potenti immagini meditativo-creatrici risulta essere l’identificazione del pro­prio Io-animico con la stella piú luminosa (il Sole, che irradia di energia vitale il nostro pianeta) riconducibile al Logos Solare. Questo perché in un essere incarnato che ha la facoltà di attingere ad un residuo di memoria astrale, unitamente agli impulsi propri della strut­tura animico-fisica indotta dal suo karma, il senso di tali impulsi viene determinato dalla sua relazione con il Sole, il cui principio sulla Terra opera come potere analogico del primo Logos associato al Logos Solare, unificante le correnti dello zodiaco. Dopo l’esercizio di concentrazione, e piú in generale la meditazione secondo il canone della Scienza dello Spirito, un’essenza di luce eterica (Shakti) potrà essere immaginata e/o percepita e volitivamente condotta in uno dei tre centri fondamentali del corpo umano: ventre o plesso solare, cuore o plesso cardiaco, testa o centro pineale. L’attivazione di una potenza solare operante nell’ordine in ciascuno dei punti indicati contribuirà a tre obiettivi principali:

 

  1. Dominio sul Corpo Lunare (vedi Il corpo lunare, questo sconosciuto)
  2. Sviluppo dell’Amore Cosmico (vedi I percorsi del cuore)
  3. Realizzazione dell’Operatio Solis ed acquisizione della Pietra Filosofale (vedi Operatio Solis: Ascesi del cuore e delle correnti eteriche della testaLa pietra Cintamani)

 

 

La sede del pensiero, secondo la noesis dell’Operatio Solis, è il corpo eterico, ovvero il circuito di forze edificante la vita. L’elemento originario del Sole vive nel corpo eterico come potere strutturante. Nel veicolo eterico, il pensiero sorge vivente esprimendo le forze sovrasensibili di cui è la sintesi. Tali forze utilizzate dal soggetto pensante per l’attività concettuale, rispondono a gradi gerarchicamente superiori a quello eterico, appartenendo all’ordine animico-spirituale puro.

 

Tenendo conto dell’esatto rapporto tra pensare, sentire e volere, occorre realizzare l’ascesi del volere se si vuole operare sul sentire. Il sentire è il veicolo della forza immanente. Non si può operare direttamente sul sentire fuori dal suo immediato risonare secondo il canone meditativo steineriano e scaligeriano, e comunque non prima di aver disgiunto il pensiero dalla ferrea volontà di ripristinare l’identificazione con la luce del Verbo Logos.

 

Possiamo altresí spingerci ad affermare che escludendo la Scienza dello Spirito, non v’è metodo tradizionale o moderno che contempli una simile “esperienza pura” del sentire dove si realizza l’immanenza della cosiddetta Shakti micaelita.

 

Soffio vitale

 

Il conseguimento della “coscienza imaginativa” è caratterizzato dalla possibilità di percepire in im­magini gli Enti del mondo sensibile ed estrasensibile sotto forma di archetipi e contestualmente di agire sul mondo sensibile mediante immagini che l’asceta-pensatore deve proiettare rivestendole necessariamente di potenza eterica.

 

Tale potenza, sorreggente da fuori dello spazio fisico il mondo fisico, scaturisce dalla possibilità di contemplare la vita predialettica del concetto alla stessa maniera con la quale l’anima, in procinto di incarnarsi, contempla gli archetipi, in vero contempla l’essenza spirituale dei corpi celesti, dello zodiaco e dell’intero universo, facendo riverberare nel suo Io lo Shabda Brahman, il suono cosmico primordiale nel quale era precedentemente immersa.

 

L'imaginazione creatrice

 

L’imaginazione creatrice è quindi da intendersi come la dynamis eterica del concetto. Il concetto esige essere sperimentato nel suo momento predialettico, perciò essere ritrovato come universale.

 

L’asceta moderno deve tendere a percepire la luce e i suoni sacri cosí come percepisce gli oggetti dei sensi. Questa Luce-Verbo fluisce dall’interno del pensiero, ma per l’uomo ordinario si estingue al termine dell’atto pensante.

 

L’arte del moderno asceta è quella di far perdurare questa luce-suono come essenza d’amore piú pura e sublime di quella sperimentata nell’esistenza ordinaria.

 

Si risale cosí alla presenza del Sole e si può sentire in esso l’opera delle forze cosmico-stellari di cui si alimentano le immagini di luce dell’anima nella sua esperienza terrena ed extraterrena.

 

 

Kether

 


 

N.B.: Il libro originale pubblicato da Massimo Scaligero nel 1964 riportava il titolo “La Luce” e come sottotitolo “Introduzione all’imaginazione creatrice”. – Massimo Scaligero scrive la parola imaginare con una sola emme nel significato di “agire nell’imo” o nel profondo, riferendosi direttamente al termine latino “imagoimagĭnis”.