La magnolia non ha che il suo candore
da offrire al tempo: schiude il suo bocciolo
a stella, tra le foglie scure e lucide.
Ha memoria di edeniche stagioni
il fiore dolceamaro, raro incenso
che brucia dal fervore di radici
su per il tronco, fuoco e neve insieme.
Ma serrati a falange nei canneti
flessibili coorti, lance e spade
agitate dal vento, steli ruvidi
a difendere l’ultimo baluardo
della natura che non vuole cedere
il suo diritto a vivere, malgrado
l’orda stridente di ferraglia in corsa.
Trema il bastione della massicciata.
Nel sangue dei papaveri si accende
il martirio di silenziosi eroi.
Riddano folli, nel risucchio d’aria,
sinistre larve dell’Apocalisse.
Che non verrà, se la magnolia in fiore
le annullerà con i suoi rari incensi,
se, voce arborea della terra, fervida
col suo candore farà d’ombra luce.
Fulvio Di Lieto