Il realismo cristico

AcCORdo

Il realismo cristico

Vediamo trascorrere la serie degli eventi come significazione pura del nostro meditare. Tutto è simbolo, evidenza dello Spirito, e perciò musica: né dolore né piacere, né attrazione né repulsione può venirne. Il reale evidente è significazione pura, movente ex se, cioè dallo Spirito. Perciò non v’è da incolpare nessuno. Tutti sono innocenti, da compassionare. L’Amore è il reale Universo.

Tempo della concentrazione, per avanzare sulla grande foresta del Sole, di innumerevoli Soli, splendori fiorenti d’infinita vita: attimi di sintesi di questa vita, la sanità, la salvezza, la forza, l’insistenza, il coraggio dell’umano. Perché sulla Terra l’Amore sia piú forte, vincitore assoluto.

Risveglio di momenti d’eternità, che superano immani barriere di tempo. Suono, musica: eco angelica che ritorna come aiuto di ciò che è originario e che risorge ora, perché viene ritrovato oltre l’esistere, oltre il normale quotidiano. Risorge là dove l’uomo rivive la sua Luce, perciò comincia a essere: questo il senso della felicità d’insistere nel volere.

L’identico percorso della dedizione è il realismo cristico, cioè il non concepire altro valore che non sia correlato al principio assoluto del Logos. Niente fuori di Lui. Noi siamo liberi, ma in quanto in noi il suo principio è il nostro Io: realizziamo il Logos come Io libero, che può emanare Amore, può amare. Questo il segreto: amare perché non v’è altro valore sulla Terra che il Christo: è tutto ciò che può, deve essere amato, perché è l’Amore stesso in innumeri forme nel mondo.

Intensificando l’Amore che già è, si giunge nel mondo del Christo: quello di cui Egli ha detto: «Il mio regno non è di questo mondo». Perché è il rovescio del mondo nel quale siamo quotidianamente e nel quale quotidianamente sopportiamo il rovesciamento della verità, l’esaltazione della parvenza.Accordo

Grande accensione del cuore, perché la Forza-Christo divampi e dia potenza e beatitudine, fughi il male, risani la vita. L’arte di tale vampa-Christo è non temere nulla, avere fede assoluta in Ciò che ha vinto il mondo, nella Resurrezione, nella Pentecoste.

Alle sorgenti della vita ritrovare l’alimento che eterna la Luce della Vita, la sanità perfetta della Vita, quale era prima che il mondo fosse. Il cibo del Logos è Resurrezione della Vita, là dove scaturisce come Amore. È sempre lo stesso segreto di guarigione e di beatitudine, da ritrovare nel sacro accordo con ogni anima del mondo.

 

Massimo Scaligero


Da una lettera del marzo 1979 a un discepolo.