Potsdam - La Germania Sans, Souci.

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Potsdam La Germania Sans, Souci.

A chi si reca a Berlino per turismo, per studio, per semplice curiosità socioantropologica, la recuperata capitale tedesca risulta contraddittoria: sotto la patina di una disinibita natura cosmopolita, molto apprezzata soprattutto dai giovani, nasconde i traumi, mai del tutto risolti, di una tragedia storica. Ferite mai rimarginate, che certi nomi e luoghi, i vari monumenti alla memoria, l’uniforme colore grigio della pietra di arenaria degli austeri edifici pubblici riaprono, come la Porta di Magdeburgo, emblematico adyton al memoriale delle alterne vicende che hanno accomunato nel tempo la città e la Germania, segni che non ricordano solo i guasti ma anche i fasti della comune civiltà europea. PotsdamPer farne esperienza, basta infatti che il visitatore si rechi alla Hauptbahnhof, la stazione centrale, e salga sul treno che in pochi minuti lo porterà a Potsdam, la residenza estiva degli Hohenzollern, la famiglia che per molti secoli ha regnato sul Magdeburgo, poi sulla Prussia e infine sulla Germania. Nata nel Medioevo come una guarnigione fortificata sulle rive del fiume Havel, Potsdam conservò il suo carattere di presidio militare per anni, fino all’avvento al trono di Federico Guglielmo I, detto il “re soldato”. Il kaiser, pur restando fedele alla tradizione guerresca tipica dei prussiani, non poté esimersi dal voler ingrandire e sviluppare in senso civile quella fortezza circondata da 20 laghi formati dalle ramificazioni del fiume e da fitti boschi di querce, da cui il nome in slavo composto da pod, “luogo” e dubimi o tubim “querce”. Il re soldato, o anche il re sergente, fece costruire una chiesa, la Garnisonkirche, la chiesa di San Nicola e quella dello Spirito Santo. Un imponente collegio, Grosses Militarwaisenhaus, accoglieva gli orfani dei militari caduti, dando loro un’educazione.

 

Mancava però alla nascente città civile quel tocco di appartenenza ai tempi, che erano di grandi cambiamenti sociopolitici e culturali. La Francia portava il vessillo di quei fermenti innovativi. Il Re Sole, Luigi XIV, ne era l’ispiratore. La sua corte accoglieva artisti e architetti, nell’arte il barocco soppiantava il rigore e l’austerità delle forme classiche, ammorbidendo le linee, i contorni. Che fece allora il kaiser Federico Guglielmo I? Emanò un editto, che dalla città prese il nome, passando alla storia quindi come Editto di Potsdam o “della tolleranza”. Con quel decreto, si dava accoglienza alle migliaia di ugonotti, i protestanti, che in Francia subivano oltraggi e discriminazioni. Fu una mossa abile da parte di Federico I di Prussia. Gente operosa e versata nelle arti, gli ugonotti, portarono alla rigida società tedesca le mollezze del barocco, specie nelle decorazioni degli interni e nella sistemazione dei giardini. Molti pittori anche italiani, come il Tiepolo, operarono inPotsdam - Castello di Sans Souci Germania.

Ma chi rese Potsdam la Versailles della Germania fu suo figlio, Federico II di Prussia, che fece costruire il Castello di Sans Souci, ispirato, se non superiore a Versailles. Federico II riformò lo stato prussiano in senso liberale. Era talmente convinto della pochezza del potere assoluto che amava dire: «Dio fa nascere qualcuno imperatore o re per impedirgli di morire di fame». Credeva in Dio per sentimento. Ma con gli ugonotti arrivò a Potsdam il mal francese della Ragione che aveva esautorato il divino. Portatore del virus fu Voltaire, che soggiornò piú volte e a lungo a Sans Souci, ospite e con­sigliori del re. Fu lui, il filosofo illuminista, da vero autocrate oscurantista, a far vietare l’accesso al Sans, Souci. PotsdamCastello alle donne. La virgola dopo il “Sans,” e il punto finale dopo “Souci.”, sono stati interpretati in chiave di rebus come una criptica ricetta di emancipazione raggiunta attraverso la totale astinenza sessuale. Uomo normale e credente, Federico II di Prussia, detto il Grande, congedò alla fine il filosofo, ma ormai il male della Ragione aveva sconvolto la serena, idillica reggia tutta decorata a rocailles, i motivi naturalistici dell’avanzante rococò. E non solo la Prussia e la Germania ma l’intera comunità umana ne è stata contagiata, modificata nel DNA. Diceva G.K Chesterton: «Folle non è chi ha perduto la ragione, ma chi ha perduto tutto tranne la ragione». Tale la iattura capitata al mondo intero. Avendo smarrito Dio e il cuore, la civiltà umana è divenuta un depredato reliquiario da ricomporre.

 

Elideo Tolliani