VARIAZIONE SCALIGERIANA N° 104
«La corrente del Christo, che scende come asse di Luce lungo la spina dorsale, incontrando la corrente orizzontale dell’anima in un punto tra le scapole, forma la croce come segno della riconquistata armonia dei quattro eteri originari. Qui la croce umana, riproducendo la croce cosmica, è il simbolo della rinascente androginia dell’anima».
Massimo Scaligero, Iside-Sophia, la dea ignota
Il punto di Sigfrido, in cui l’eroe nordico verrà ferito a morte, si trova proprio all’intersezione dei due assi della croce umana. In quell’area riecheggia l’influsso del cuore eterico, che compendia in sé i quattro eteri originari. Sull’asse di Luce della corrente cristica si incrocia l’asse sophianico, si rinnova la misteriosa alleanza operante alle nozze di Cana.
La conoscenza si fa amante, si ammanta di Amore incondizionato; alla purezza e nitidezza del pensare cristico risorgente in noi insieme al volere, corrisponde la risorgente forza del sentire, la sua rinnovata androginia. Il pensiero umano ridiviene cosmico nella sua qualità adamantina amante. La rosa suggella nell’intersezione della croce il nuovo divenire.
Angelo Antonio Fierro