Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf.
Andrea di Furia
Vedi “Premessa” www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf
Carissima Vermilingua,
come sempre la tua idiosincrasia nei confronti del nostro futuro-prossimo olocàusto ai tempi del master in damnatio administration si è rivelata come causa di quelle lacune che ti fanno meravigliare nei confronti di fenomeni cui partecipi pure tu, con la tua tribú del malaffare mediatico.
Mi chiedi come sia possibile che il fenomeno del terrorismo religioso, che sporadicamente insanguina il paludoso fronte terrestre, sia capace di un cosí forte impatto sulle nostre caramellate caviucce nonostante quella sua oggettiva esiguità che hai riscontrato da uno dei miei rapporti sullo stato dell’arte della nostra campagna militare: “Tra i problemi che piú li spaventano c’è il terrorismo islamico”.
Tu, Vermilingua, ondeggi tra incredulità statistica e totale autocompiacimento professionale per il successo ottenuto, ma – se ho ancora il permesso di farti osservare che è pericoloso illudersi – sbagli in entrambi i casi. È vero, ad esempio, che nei primi due settenni del XXI secolo terrestre i morti nel Paese di Ràntolobiforcuto in Estremoccidente, a causa dell’attivismo di Al-Qaeda, sono stati circa 15, mentre i soldati americani che abbiamo inviato in guerra in Afghanistan e in Iraq per ritorsione nello stesso periodo hanno prodotto circa 6.000 morti, con l’effetto collaterale aggiuntivo stimato di circa altre 5.100 vittime civili. Per ogni vittima reale del Terrorismo ne abbiamo collezionate 740 inconsapevoli semplicemente manipolando i Politici usa e getta registrati sul libro paga animico della Furbonia.
E questa sproporzione ci conferma che se da un lato il Terrorista ha una mente fragile, dall’altra la sua vittima soffre dello stesso difetto moltiplicato all’ennesima potenza. Se infatti il primo appicca un piccolissimo focolare d’incendio, l’altra non spegne ma disperde le faville in ogni dove, alimentando nuovi, piú devastanti e autolesionistici fuochi.
La stessa macroscopica sproporzione la troviamo nel succoso Paese del continente centrale (slap, slap) che frequento nei miei tour abusivi: nello stesso periodo non ha nemmeno subíto una vittima per terrorismo religioso, mentre secondo l’Agenzia europea per l’Ambiente sono deceduti 83.000 abitanti nel solo 2012 per la qualità dell’aria. Per un inquinamento atmosferico nettamente superiore a quello di Francia e Germania. E non ti aggiungo le vittime per malattie cardiache o altro. Altro che terrorismo!
E tuttavia è ínsito nella natura delle nostre vittimucce caramellate il rapporto con noi Bramosi pastori della Furbonia e con i Malèfici custodi della Fanatic University: il concreto rapporto con il Male. Come puoi desumere dal frammento che traggo dal mio immarcescibile moleskine astrale.
Agente del Nemico: «Il Male è un’entità essenziale per la nostra mente. Altrimenti, con chi ce la prendiamo quando ci sono gravi problemi? L’uomo medio non è educato all’autocritica, e in generale a guardarsi dentro: deve scaricarli all’esterno. Fino alla caduta del Muro di Berlino la narrativa di massa seguiva gli schemi collaudati del bianco e nero associati alla Guerra Fredda. Con il suo superamento eravamo rimasti orfani del Male. Per fortuna ci ha pensato Bin Laden».
E se tu, Vermilingua, avessi frequentato le lezioni di Draghignazzo, invece di svignartela nelle Malebolge per i tuoi piú che remunerativi tour arítmico-musicali con Ruttartiglio come primo tamburo, sapresti che il successo mediatico che ti sta portando sulle vette del Daily Horror Chronicle.inf è anche dovuto al fatto che da un sistema a predominio unilaterale dello Stato “unico” ‒ lo Stato che mescola insieme in un beverone imbevibile le tre dimensioni sociali: Politica, Economia, Cultura ‒ siamo passati al predominio del Mercato “unico” ‒ il Mercato che agita insieme in una miscela gassosa irrespirabile le stesse tre dimensioni sociali: Economia, Politica, Cultura.
Sí, Vermilingua, si è esaurito il tempo della Società liquida di Zygmunt Bauman a predominio politico, ed è in corso, da tre quarti di secolo, il tempo della Società gassosa a predominio economico: che per le nostre colazioncine animiche vuol dire il passaggio da un timido guardarsi ancora dentro a un arrogante guardar soltanto fuori di sé. Ecco perché anche tutte le stupidaggini devianti che riesci a strologare per addormentare le loro coscienze hanno un successo travolgente attraverso i media.
Oggi su quell’ormai nostro bruscolino orbitante invece di anticipare i problemi, identificandoli per tempo, si agisce soltanto “dopo” che sono scappati i Minotauri dalla stalla. E dopo due, massimo tre giorni, tutto ritorna nel dimenticatoio fino al prossimo episodio, perché si ritiene che il pubblico necessiti solo di commenti a sangue caldo: e che il sangue freddo, il fermarsi e prendere tempo ad osservare il fenomeno, non interessi piú a nessuno. Anche se è, in ogni senso, ciò di cui avrebbero davvero bisogno come il pane astrale. Tiè!
Fortunatamente non si chiedono ancora se i media parlano di Terrorismo per informare gli utenti sul pericolo piú grave della storia umana o non piuttosto – perdona il semisolido filino di bava che cola dalle mie fàuci – per compiacere un’ansia e una curiosità del pubblico poco informato con cui i media colludono. E nonostante ci siano poche fastidiose eccezioni, che sgambettiamo con feroce entusiasmo agitando protocolli e slogan, nella Società gassosa attuale purtroppo qualche loro traccia si incontra: come questa che ti copincollo.
Agente del Nemico: «Sembra tautologico dire che, nella nostra Società massificata e consumista, i mezzi di comunicazione dipendono dal consumo che ne fa la massa. Eppure non si riflette mai abbastanza sul fatto che, in un’èra di consumismo e privatizzazione, anche la morale viene privatizzata. Ciò che è considerato giusto corrisponde sempre meno al bene comune e sempre piú al mio bene particolare: al massimo esteso alla mia famiglia e al gruppo cui appartengo».
Tutto. Persino il giornalismo viene vaporizzato nella Società gassosa, Vermilingua. Sempre piú dipendente dalle limitazioni economiche non può permettersi, come ben sai, di perdere lettori o ascoltatori o followers: quindi va bandita (slap, slap) la comunicazione di verità sgradite.
E il neonato Consumatore di notizie, nella sua autoreferenziale asocialità, da parte sua non accetta educatori con funzioni critiche e preferisce giornalisti che si limitano a compiacerlo.
Sarebbe invece molto facile attribuire queste ancora sporadiche puntatine del Terrorismo attuale a motivazioni che si riferiscono a diversi decenni prima della caduta delle Torri in Estremoccidente, addirittura a tante generazioni prima. Basterebbe farsi qualche domanda, invece di ritenersi capaci di qualsiasi risposta. Come questa, ad esempio.
Agente del Nemico: «Perché esplode ora questa follia in tante giovani menti, che si autodefiniscono islamiche malgrado la maggior parte dei Teologi dell’Islam non sia d’accordo con il loro “missionarismo distruttivo”?».
Chiunque non dorma nelle braccia della monomania materialista e tecnologica lo sa bene: perché la Satanica Alleanza tra noi Bramosi pastori e Malèfici custodi da súbito ha fomentato sia la mancata integrazione culturale degli immigrati di prima e di seconda generazione; sia la nascita di versioni integraliste e antimoderne di quella religione; sia il rapporto di odio-invidia-paura con la cultura europea.
Lo sanno bene i nostri Politici, lo sanno i nostri Giornalisti, lo sanno i nostri Tycoon dell’industria mediatica. Perciò i mezzi di comunicazione e i social network preferiscono colludere con l’asociale paranoia del Consumatore mediatico e farsi ispirare da noi Bramosi pastori… piuttosto che dai codici deontologici e dalle Coorti angeliche del Nemico. Ri-tiè!
La cosa che ci manda in solluchero – ne discutevo con gli ex-colleghi del master nell’ultimo rissa-party nella palestra di Ringhiotenebroso – è la paura ad esercitare la loro capacità introspettiva.
Ruttartiglio: «Il non voler accettare il costo psicologico personale di un’autocritica, anche della piú piccola, per i nostri spaghettini emotivi equivale a condannarsi a vivere come sonnambuli in àmbito sociale».
Farfarello: «Vuol dire, nel sistema sociale attuale a predominio economico, condannarsi a rimanere belli addormentati nel sottobosco della corruzione lobbistica mafiosa».
Giunior Dabliu: «Vuol dire condannarsi a dover sottostare a tutti gli incubi asociali generati da un sistema sociale che non è ancora l’odiatissima Società tridimensionale dei nuovi tempi, nella quale non c’è posto né per il triplice rimescolare tutto insieme dello Stato “unico”, né per il triplice miscelare tutto insieme del Mercato “unico”. E neppure per il triplice impastare tutto insieme della Chiesa “unica” come vorrebbero i nostri alleati-avversari della Fanatic University».
Ringhiotenebroso: «Dunque, cessare di evolversi nel sociale vuol dire lasciarlo a 1Dimensione invece che portarlo a 3D e condannarsi, regredendo nella confusione e nel disorientamento, al sonno eterno che bramiamo noi per loro. Ottimo!».
Vedi, Vermilingua, persino quel bradipo mentale del palestratissimo Ringhio ha afferrato il concetto, mentre le nostre polpettine animiche che hanno una risposta e una critica per tutto neppure se ne accorgono. Tranne alcuni, che persino osano sparlare di noi con inopportune allusioni.
Agente del Nemico: «Forte è il desiderio di riuscire a far sí che l’Umanità, oggi purtroppo sprofondata nel sonno, si risvegli almeno riguardo ai fatti piú importanti. Anche se in molti campi i singoli individui non possono cambiare le cose, si risveglino almeno riguardo agli eventi! Non è che uno debba chiedersi: come posso fare per cambiare questa cosa da solo? Per quanto riguarda determinate cose è necessario che il tempo faccia il suo corso, per altre occorre agire nel giusto contesto. Non si può invocare una ricetta per ogni cosa: occorre invece saper osservare gli eventi con coscienza desta, di modo che una persona sappia davvero che cosa fare nel caso in cui le fosse richiesta una cooperazione nell’ambito del luogo in cui risiede. E soprattutto bisogna rendersi conto del fatto che oggi l’Umanità, che crede di pensare tantissimo, dorme.
È cosí che stanno le cose: l’Umanità dorme, e invece si vorrebbe conquistarla ad una siffatta conoscenza degli impulsi presenti nell’evoluzione umana. Ma l’impresa è difficile. “Altri” invece, sono svegli!».
Fiamme dell’Inferno, Vermilingua! Per svegliarsi le nostre sfogliatelle emotive dovrebbero rinascere in un sistema sociale che passi dalla triplice dipendenza delle dimensioni sociali alla triplice loro autonomia. Stato Mercato e Scuola non sono sbagliati di per sé, ma in un sistema strutturato a 1D (e non a 3D) sono inevitabilmente e opportunamente deviati da noi perché li impastino, li rimescolino, li miscelino in un composto unico abborracciato e tossico.
È il Quarto Re della Fiaba di quell’insopportabile poeta-scienziato sfuggito alle grinfie adunche della nostra Infernale Intelligence: quel Quarto Re compòsito destinato a crollare miseramente quando gli altri 3 Re – d’Oro, d’Argento, di Rame – si ergono e stanno per fuoriuscire dalla sotterranea oscurità notturna alla chiara luce del Sole.
Cosí come avverrebbe dell’attuale sistema antisociale al sorgere della Società tridimensionale autonoma: come dovrebbe avvenire secondo le efferate intenzioni del Nemico, a inizio terzo millennio. Ma noi, Vermilingua, questo Sole sociale nascente tignosamente non lo vogliamo!
Né a mezzogiorno, né a mezzanotte!
Il tuo paranoicissimo Giunior Dabliu