VARIAZIONE SCALIGERIANA N° 114
«Quanto piú è vitale il pensiero, tanto minor vitalità attinge all’organo cerebrale: tanto meno il sangue determina il tipo di pensiero: anzi il pensiero, risorgendo dalla spoglia dialettica, comincia ad operare nella corrente del sangue».
Massimo Scaligero, Magia sacra
Nella concentrazione del pensiero, foriera di sviluppo della sua vitalità, la qualità di Luce del pensare riverbera nel nervo e non penetra nel sangue, come aveva illustrato Rudolf Steiner già nelle conferenze praghesi del 1911.
La vivificazione del pensare in un secondo tempo compenetra la corrente sanguigna e si inserisce nel flusso dell’eterizzazione del sangue, che connette epifisi e cuore in ambo le direzioni.
Il liquido cefalorachidiano umetta il cervello e fa respirare la corrente di Luce del pensiero lungo tutto l’Essere.
Il cervello eterico, gheriglio di noce rovesciato, presta la sua struttura vitale al flusso di pensieri, frutto dell’intensificazione della concentrazione che diviene meditazione.
Angelo Antonio Fierro