VARIAZIONE SCALIGERIANA N° 115
«L’arte dell’asceta è afferrare se stesso in questo moto suscitato dal sensibile, perché è lo stesso con cui egli potrà penetrare un contenuto non sensibile, essendogli stato suscitato da percezione sensoria».
Massimo Scaligero, Magia sacra
Il moto del pensare, che va incontro all’esperienza percettiva, è di per sé non sensibile e riconoscerà, anzi distinguerà il non sensibile nel sensibile. La percezione attraverso i sensi costituisce la porta d’ingresso della conoscenza dell’uomo odierno. Della conoscenza del mondo e di se stesso, del sensibile e del non sensibile.
Il tocco magico dei due indici dipinti da Michelangelo è la sintesi pittorica di tale connubio.
L’asceta è colui che è attivo, che fa gli esercizi, l’asceta della Scienza dello Spirito esegue l’esercizio della concentrazione, sintesi sublime pratica, magia sacra pratica del connubio percezione-pensiero.
Angelo Antonio Fierro