Alito d’altezza pura, libertà celeste, vampa di soave coraggio in cielo di musiche sfavillanti, percorso dell’anima che mi riporta sempre al puro e beato infinito: è giunto il momento atteso. Il massimo slancio eroico.
Questo il senso di tutto: il cammino verso l’origine di cui è perduto il ricordo: perciò il ricordo è realizzato come azione trasmutatrice dell’umano.
La forza di questa reintegrazione è l’Amore: nacque come calore saturnio, poi divenne calore degli istinti egoistici: ora, grazie alle forze Logos dell’Io, gli istinti cedono il loro calore, che ascende come nuova forza umana dell’Io, come compassione, sacrificio, beatitudine di donazione: Amore. Il calore, come etere del calore diviene vampa di ascesa, di redenzione dell’umano!
Oltre ogni tensione, o foresta di ombre, o dubbio, o dimenticanza, continua il racconto dell’anima, permanendo l’assonanza con il Sopramondo, con il Mistero Divino.
Dal Mistero il senso dell’esperienza che il razionale invano tenta afferrare. Tutto è contenuto entro la corrente da cui fluisce il razionale: l’errore è che il razionale trovi fuori di sé il mondo, mentre lo può penetrare solo entrando nella propria corrente.
Il calore corporeo diviene calore dell’anima: è il senso ultimo dell’accensione del fuoco saturnio del volere, ritornante potere sacro d’Amore.
Attingere sempre alla pura sorgente dell’intimo pensiero, oltre lo scenario riflesso. Solo la luce è vivente: in essa ritroviamo ogni volta il canto, la musica delle sfere. Questo pensiero, fuori della coscienza umana, non è piú pensiero ma impulso vivente del Cosmo connesso con l’Io Superiore: corrente creatrice dell’Io cosmico. Tacitamente pacato s’acquieta il corpo cerebrale, riposa nel segreto della sua struttura nella sua basale pace.
Sempre misura d’eterno è il procedere delle folgori creatrici d’ogni nuovo essere: sorgente di Amore per ogni creatura che viva connessa all’identico ideale. Tutto è dovuto a coloro che la fiducia conduca a latere, in ordine alla stessa impresa.
Occorre un nuovo impeto del volere, perché affiori ciò che era alla sua origine fiammea: il sacrificio dei Troni potrà allora fiorire come Amore dell’uomo terrestre liberato, ove sia identificato ciò che impedisce la via del sacrificio creatore o della redenzione del pensiero.
Massimo Scaligero
Da una lettera del dicembre 1979 a un discepolo.